Bleed, la storia vera di Vinny Paz a servizio del grande schermo
Arriva nei cinema italiani il giorno 8 marzo 2017. Si tratta del biopic romanzato Bleed – Più forte del destino, con protagonisti Miles Teller (“Whiplash“, “Trafficanti“) e Aaron Eckhart (“Il Cavaliere Oscuro“, “Sully“). La pellicola, prodotta, tra gli altri, da Martin Scorsese, ricalca la storia vera del leggendario pugile italoamericano Vinny Paz, al secolo Vincenzo Pazienza. La regia è firmata da Ben Younger, che torna a dirigere un lungometraggio dopo più di 10 anni – “Prime” (2005).
Distribuito in Italia dalla Notorius Pictures, il film è stato presentato in anteprima alle edizioni 2016 del Telluride Film Festival e del Toronto International Film Festival.
Sinossi.
Siamo nel 1988. Vinny Pazienza (Miles Teller) è un arrogante e scorbutico pugile del Rhode Island. Al termine di una brutale sconfitta contro il campione mondiale WBC, Roger Maywheather, il suo manager, Lou Duva (Ted Levine), lo spinge a ritirarsi. Vinny Paz è noto per la tenacia e la generosità sul ring; ma in tanti incontri questo suo spirito si tramuta in un inutile masochismo.
Nonostante ciò, l’italoamericano continua ad allenarsi. Sotto la guida di Kevin Rooney (Aaron Eckhart) – ex allenatore di Mike Tyson – Pazienza prende peso e sale di 2 classi. Nel 1991 sfida e manda al tappeto il francese Gilbert Delé, diventando campione del mondo dei super leggeri. Per il pugile di Rhode Island sembra cominciata una nuova vita.
“The Pazmanian Devil” – questo era il suo soprannome da pugile – non ha però il tempo di festeggiare. Qualche giorno dopo l’incontro, un incidente d’auto lo riduce in fin di vita. Vinny si risveglia in ospedale, immobile e con il collo gravemente fratturato. I medici gli dicono che sarà difficile tornare a camminare, figuriamoci a combattere. Pazienza rifiuta l’operazione, facendosi invece installare un pericoloso tutore avvitato direttamente nel cranio per 6 mesi. Non vi sono certezze che guarisca.
Il pugile passa la convalescenza nella casa dei genitori, Angelo (Ciaran Hinds) e Louise (Katey Sagal), ricominciando ad allenarsi segretamente con l’aiuto del riluttante Kevin. L’obiettivo è tornare a combattere. A un anno di distanza dall’incidente, Vinny Paz salirà di nuovo sul ring, per il più grande combattimento della sua vita. Davanti si troverà un certo Roberto Duran (Edwin Rodriguez).
Voglia di rinascita come protagonista assoluta.
La vicenda di Vinny Paz è considerata una delle più grandi leggende nella storia dello sport. La voglia di rivincita e di rinascita è il concetto base della pellicola, il protagonista principale. Tornare a combattere dopo un incidente del genere è un’eventualità che travalica l’essenza più superficiale dello sport, indipendentemente dal risultato dell’incontro sul ring. Per Vinny la boxe è essa stessa vita; vivere senza poter tornare ad allenarsi e combattere equivale a morire. Lo sport, in questo caso come in tante altre storie di rivincita, è l’unico motivo di sopravvivenza.
Vinny vive appieno quando si allena e combatte. Nonostante la frattura al collo. Più si avvicina alla morte e più si sente vivo, insomma.
Martin Scorsese “torna anch’esso sul ring”. Ma da produttore, stavolta. Il suo “Toro Scatenato” (1980) ricorda a tratti, con i dovuti e obbligatori distinguo, questo Bleed, perlomeno per quel senso di rivalsa e rivincita impellente. Là c’era Jake LaMotta, qui c’è Vinny Paz.
Bleed, annunciato (non rispettato) candidato all’oscar.
Nel marzo 2016, il Los Angeles Times inserì Bleed in una lista di probabili film candidati agli Oscar 2017. La storia nota ci ha detto che così non è stato. Forse il film soffre – come affermavamo prima – gli antecedenti, volente o nolente. Bleed si inserisce in quel filone molto ampio e sdoganato del dramma “sportivo”, del biopic incentrato su vite eccezionali. E, probabilmente, a livello di realizzazione e di novità la pellicola non offre molto di più.
Ciò non significa che Bleed non abbia qualità, anzi. Ogni storia, in particolar modo quelle vere, è diversa l’una dall’altra. Il film appassiona e coinvolge lo spettatore. La vita di Vinny Pazienza, interpretato alla grande da Miles Teller, non è il racconto della boxe; è il racconto di un uomo che vive solo ed esclusivamente attraverso la boxe. Una storia vera in tutto e per tutto.
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