Callipo: una lezione di moralità a Di Pietro
Le primarie regionali del PD in Calabria hanno dato un vincitore: Agazio Loiero con un 53,78% che, se fosse vero, sarebbe un gran brutto segnale per chi spera in un cambiamento al fine di riportare il paese a livelli più civili e democratici. Invece parrebbe che, almeno nel PD, la maggioranza di chi ha espresso la propria opinione preferisca tenersi stretto il vecchio sistema di far politica che sta dando i suoi risultati nelle vicende della nuova puttangentopoli.
Una volta che Loiero è risultato vincitore delle primarie, benché le voci sui soliti brogli elettorali del Partito Democratico sembrino raccontare una storia diversa, ha chiesto a Pippo Callipo (candidato dell’IdV in Calabria) di affiancarlo e di essere il vice presidente della futura giunta regionale. E’ un’offerta di non poco conto la quasi certezza di ottenere una posizione di tutto rispetto all’interno della giunta regionale calabra. I politici che avrebbero il coraggio dirifiutare una proposta del genere per rimanere fedeli ai propri ideali sono talmente pochi che basterebbero le dita di una mano per contarli. Uno tra questi è Callipo.
La risposta che il candidato dell’IdV ha dato a Loiero è la miglior lezione di legalità e moralità che un futuro politico potrebbe impartire ai colleghi: “Ringrazio Loiero per l’offerta, ma se tutti si devono turare il naso ed applaudire alla sua vittoria, io no. Il naso non me lo posso turare perché votare Loiero significherebbe consegnare la Calabria a un destino di sottosviluppo, marginalità e illegalità. Che le primarie del Pd siano state una festa della democrazia può dirlo solo chi non ha stima dell’intelligenza dei calabresi”.
Il discorso di Callipo è talmente semplice, pulito e lineare che risulta essere una lezione perfetta per chi pochi giorni fa il naso se l’è turato eccome. E’ una lezione perfetta per tutti quelli che di fronte ad un indagato come De Luca, hanno deciso di piegare i propri ideali per venire a patti con il meno peggio offrendogli anche una standing ovation prima ancora che aprisse bocca. E’ una lezione perfetta per tutti quelli che hanno sempre crtiticato la logica dell’ “indagato va bene ma condannato no”, salvo poi condividerla quando l’occasione è dalla propria parte.
Oggi si viene a scoprire grazie ad un articolo di Travaglio sul Fatto Quotidiano che De Luca non solo è indagato ma anche già condannato in primo grado a 4 mesi di reclusione e a 12 mila euro di multa per aver violato le norme igienico-sanitarie nell’ambito dell’emergenza rifiuti in Campania. Ha solamente autorizzato lo stoccaggio di 20mila tonnellate di rifiuti in un sito abusivo ad Ostaglio: una cosa da nulla. Ovviamente la notizia è stata taciuta sia dal candidato De Luca che dal presidente dell’Italia dei Valori Antonio Di Pietro che si spera l’abbia appresa solamente oggi dimostrando quindi che le scelte politiche del partito sono prese con una leggerezza disarmante. Se fosse altrimenti sarebbe ancora più grave.
Adesso ci aspettiamo un passo indietro da Tonino e una dichiarazione in cui rinunci a sostenere De Luca alle prossime regionali, non per recuperare la fiducia che ormai ha perso davanti a molti ex-sostenitori ma come segno di rispetto per quelle persone che nel partito preferiscono un cambiamento vero al continuo ed estenuante gioco del “fotti l’elettore”.
FABIO