Captain Marvel, una supereroina alla ricerca di sé tra Terra e Spazio
Brie Larson indossa magnificamente il costume di Captain Marvel per portare sul grande schermo la prima supereroina Marvel protagonista assoluta di un film
Alla fine di Avengers: Infinity War, nella scena dopo i titoli di coda, assistevamo alla dissoluzione nel nulla di Maria Hill e Nick Fury come effetto dell’azione di Thanos. Prima di scomparire, Fury riusciva tuttavia a inviare una richiesta d’aiuto a quella che dal logo che compare capiamo essere Captain Marvel. Precedendo l’arrivo in sala di Avengers: Endgame (l’ultimo film della cosiddetta “Fase Tre” del Marvel Cinematic Universe) è proprio a Captain Marvel che viene ora dedicato un film stand alone, così da presentare al pubblico il personaggio prima di vederlo in azione in Endgame, rendendo il film una sorta di prequel di quest’ultimo.
Non parliamo certo di un supereroe qualsiasi, bensì della prima supereroina Marvel al cinema con reali superpoteri e unica protagonista di un film tutto suo. Per rimarcare ulteriormente la piccola rivoluzione femminile apportata dal film, siamo anche di fronte al primo film degli Studios diretto da una donna (Anna Boden in co-regia col marito Ryan Fleck) e al primo con una compositrice (Pinar Toprak).
Il personaggio di Captain Marvel nasce nel 1967, creazione di Stan Lee e Gene Colan, e negli anni sono stati diversi i suoi volti di carta. Sotto questo nome si celano infatti diversi supereroi della Marvel Comics, avvicendatisi nel tempo. Il 21° film del Marvel Cinematic Universe sceglie di dimenticare le precedenti incarnazioni del personaggio e focalizzarsi unicamente sulla sesta, ovvero Carol Danvers, nei fumetti inizialmente conosciuta come Ms. Marvel e semplice spalla, ma in seguito promossa di grado.
Sinossi
Al centro della trama troviamo dunque la misteriosa Vers (Brie Larson) che, forte dei suoi micidiali poteri, si è unita a Starforce, un gruppo militare d’élite dei Kree comandato da Yon-Rogg (Jude Law). Ciò che tuttavia la tormenta è il fatto di non ricordare nulla del suo passato. Nel corso di una lotta contro un’altra razza aliena, gli Skrull, Vers finisce sulla Terra del 1995 e incontra un giovane Nick Fury (Samuel L. Jackson). Se la Terra si troverà a quel punto suo malgrado al centro di un conflitto intergalattico tra due mondi alieni, per Vers sarà invece l’occasione giusta per scoprire la verità sulle sue origini.
Un’origin story all’inverso
Per la storia di Captain Marvel si è scelto di esplorare un periodo inedito nell’universo Marvel: gli anni ’90. Nick Fury non è ancora a capo dello S.H.I.E.L.D., possiede ancora due occhi, fa il saputello e lo spiritoso. Soprattutto, il reclutamento degli Avengers non è ancora iniziato, anche perché non si ha idea dell’esistenza di forme di vita aliene e della minaccia che queste potrebbero comportare.
Quella a cui assistiamo non è la classica origin story del supereroe: essa è sì presente, ma raccontata come una sorta di puzzle da ricomporre. Non è la protagonista umana che si avvicina alla sua natura supereroistica, bensì la supereroina ad avvicinarsi alla sua origine umana. Lo spettatore viene infatti catapultato nel mondo di Captain Marvel in medias res. Vers/Carol possiede già i suoi superpoteri, è tosta, sa combattere. Quello che le manca sono i ricordi. Dopo il rocambolesco prologo in cui ci viene subito reso chiaro che con Vers non si scherza, possiamo dire che la storia vera e propria inizia con il distruttivo atterraggio della ragazza all’interno di un Blockbuster. Da quel momento, si avvicenderanno rivelazioni, scoperte non sempre felici, prese di coscienza, combattimenti spettacolari.
Un film imperfetto ma avvincente
Non è un film perfetto Captain Marvel. La messa in scena non è sempre resa al meglio, la regia non ha guizzi particolari ma si assesta sulla media Marvel, l’umorismo è talvolta un po’ banale. Ciononostante, Captain Marvel riesce comunque a vincere la partita. La narrazione è avvincente e (quasi) mai noiosa, forte – più che dell’azione vera e propria – dell’alone mistery che circonda la protagonista e della curiosità data dall’era pre-Avengers, che anche aiuta a unire mentalmente diversi puntini seminati qua e là nel corso dei cinecomic Marvel.
Non fa ridere di cuore Captain Marvel, ma fa sorridere in più di un’occasione: nel sapore nostalgico per quei 90’s non tanto esplorati rispetto ad altri decenni (attenzione alla bella colonna sonora), e nel rapporto tra Fury e Carol che attinge dall’affiatamento reale tra i due interpreti (insieme già in Kong: Skull Island e Unicorn Store), trasformando i due quasi in una coppia da buddy movie in cui è lei a rappresentare la controparte più matura del duo.
Brie Larson come non la dimenticherete
Ma soprattutto, Captain Marvel ci presenta una supereroina con i controfiocchi, resa con grinta da una Brie Larson totalmente in parte. Vers/Carol passa attraverso un importante percorso di presa di coscienza. Impara a bastare a sé stessa, senza più l’ansia di aver qualcosa da dimostrare a chi vorrebbe soffocarne le potenzialità e spegnerne i pugni. Apprende ad abbracciare le sue fragilità, rendendole sue complici per rialzarsi più forte di prima. È pronta al sacrificio personale, ma anche sa che il gioco di squadra è importante.
In un messaggio più attuale che mai, Carol è una femminista che non nega gli uomini, ma che semplicemente realizza di non esserne da meno e, in alcuni casi, anche di più. Un femminismo solo in un paio di occasioni “gridato”, ma quasi sempre espresso naturalmente nella narrazione.
Attraverso i suoi occhi, impariamo noi stessi i pericoli del giudizio affrettato. Ci vengono mostrate le insidie dei punti di vista univoci, che possono condurre a prendere le parti sbagliate soprattutto in una guerra in cui il nemico non deve essere visto solo come un obiettivo da abbattere, ma anche come una diversità da conoscere meglio per apprenderne le motivazioni. È il cuore fiammante di Carol il cuore di Captain Marvel. Un cuore che non si arrende, che dalle umiliazioni sa trarre grinta, in grado di rappresentare il filo di congiunzione tra Terra e Spazio. L’unica – forse – capace di tenere testa a Thanos. Appuntamento allora ad aprile per la resa dei conti finale.
Captain Marvel sarà al cinema dal 6 marzo con Walt Disney Studios Motion Pictures.
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