Ciò che spaventa Berlusconi
Non è il processo Mills a spaventare davvero Berlusconi: Berlusconi sa bene, infatti, che in quel processo il suo reato verrà probabilmente prescritto o, peggio, interverrà prima il Parlamento impedendo di fatto lo svolgersi del processo. C’è però un processo che fa più paura a Berlusconi, perché lo coglie nel vivo delle sue relazioni pericolose: il processo Dell’Utri.
Marcello Dell’Utri è stato il fondatore di Forza Italia con Berlusconi e, fino a qualche anno fa, una delle figure chiave dell’impero Fininvest e della famiglia Berlusconi. Per Dell’Utri è in corso un processo, attualmente in fase di appello, per associazione mafiosa in cui è accusato di aver sostituito i precedenti riferimenti di Cosa Nostra nella politica Italiana (DC e PSI) e di aver fatto trarre vantaggi enormi alla mafia stessa in cambio di un appoggio alle elezioni. Dell’Utri è inoltre ritenuto responsabile della mediazione tra cosa Nostra e Berlusconi: basti ricordare l’assunzione del boss Vittorio Mangano come stalliere ad Arcore e la trattativa tra Cosa Nostra e Berlusconi, al quale la mafia chiedeva una delle sue reti televisive. Dell’Utri sarebbe già stato condannato a 9 anni di reclusione, a 2 anni di libertà vigilata, ad un risarcimento danni di 70.000 euro e all’interdizione dai pubblici uffici. Entro Natale (l’appello, iniziato il 17 settembre, sarà composto da 10 udienze e finirà quindi prima di Natale, molto prima del processo Mills).
Il processo è però ad una svolta, la corte ha deciso di acquisire gli interrogatori, anche nella versione integrale, di Gaspare Spatuzza, boss della mafia pentitosi. Spatuzza è noto per aver ribadito la presenza di una trattativa Stato-Mafia nel 1992 e altresì rivelato molti particolari della Strage di Via D’Amelio abbattendo dei pilastri su cui le indagini erano fondate e su sui proseguivano da 18 anni, rimettendo in discussione gran parte dei fatti e colmando alcune incongruenze. Spatuzza ha però detto qualcos’altro che ci interessa. Parlando della trattativa Stato-Mafia, Lo Spatuzza ha chiamato in causa Giuseppe e Filippo Graviano, arrestati nel 1994, come uomini d’onore della Mafia e li ha indicati come molto vicini a Marcello Dell’Utri e al boss/stalliere Mangano. Parlando di Dell’Utri, lo ha accusato con Berlusconi di essere i nuovi referenti politici di Cosa nostra dopo il 94. E qui sta il punto. Sia Dell’Utri che Berlusconi sono stati coinvolti direttamente da un pentito negli affari di Mafia.
Gli avvocati di Dell’Utri si aspettavano la mossa della Corte, ma di certo non speravano che accadesse. Con l’entrata in scena di Spatuzza la figura di Del’Utri è ancora più in bilico di quanto già non fosse prima e sarà dunque difficile per loro sperare in una sua assoluzione.
L’altro giorno in riferimento a questo processo (la dichiarazione è successiva alla scelta della data per l’udienza del Processo Mills, ma è di pochi minuti dopo la decisione di usare gli interrogatori di Spatuzza) Berlusconi ha dichiarato:
“Anche se dovessi essere condannato resterei al mio posto”.
Ma non era così sicuro della sua innocenza? Se prende in considerazione questa ipotesi, significa che crede in questa ipotesi. La verità, è che ha paura, tanta paura, e sa benissimo che per Lui, se venisse condannato, direttamente (processo Mills) o indirettamente con dell’Utri , sarebbe la fine.
GIORGIO MANTOAN