Le due facce del Nepal: Trekking & Safari
Gambe allenate e buona vista sono due dei requisiti fondamentali per affrontare il Nepal.
Una terra generosa e piena di colori
I primi 14 giorni di ottobre sono il periodo giusto e la dose giusta di tempo per il Poon Hill trekking nell’Annapurna Conservation Area, per un Jungle Safari nella regione meridionale del Chitwan e per ritagliarsi del tempo tra Kathmandu e Pokhara, le due “metropoli” nepalesi.
KATHMANDU.
Un milione di persone che riempiono una valle situata ad oltre 1.300 metri sul livello del mare. Visitare la capitale del Nepal è un’esperienza pervasiva e consente di ridefinire il concetto di caos. Nonostante il trambusto, almeno di primo impatto, ogni abitante sa il fatto suo. I clacson suonano incessantemente e i pedoni non trovano tregua. Ma la sensazione è che questa città segua un flusso tutto sommato “ordinato” anche e soprattutto dopo il recente terremoto. Non c’è da spaventarsi se dopo l’ora x delle 19.00 le luci si spengono e i vicoli diventano inquietanti, Kathmandu è una città innocua.
Camminando per Thamel, il quartiere turistico della città, si è continuamente preda di biciclette e auto impazzite e abbagliati da luci di tutti i tipi. Per assistere a questo spettacolo bisogna “entrare” in una piccola area della città, come si fosse sotto una campana di vetro. Il resto della capitale non è lo stesso… Negozi specializzati per le spedizioni sull’Himalaya e agenzie di viaggio ad ogni angolo si dissolvono. In cambio il contorno si riempie con strade disastrate, mucche che circolano accanto ad autobus e bambini che sembrano indipendenti nonostante la tenera età.
TREKKING.
Visitare il Nepal senza camminare in salita con uno zaino in spalla è un po’ come andare ai Caraibi e non fare il bagno al mare. Il Poon Hill trekking, rispetto agli standard dell’Himalaya, è un percorso leggero. Si tratta di 5 giorni all’interno dell’area dell’Annapurna in cui, dai 1.000 ai 3.000 metri d’altitudine, ci si immerge completamente nella foresta. Sì, perché dove ci sono i monti più alti del mondo, la vera montagna è considerata almeno dai 4.000 metri in su. “Sotto” c’è la foresta abitata dalle scimmie e, tra gli altri animali, anche il leopardo. Il percorso ad anello inizia e termina a Nyapul salendo per i primi due giorni e scendendo per il resto del tempo. Durante il cammino non è difficile imbattersi in rifugi o dentro o fuori piccoli villaggi in cui il tempo sembra essersi fermato più di qualche anno fa.
L’ospitalità è d’obbligo e per magiare e dormire c’è solo da scegliere. Il rapporto tra la qualità e i prezzi è molto alto. Su queste montagne è come se ci fosse un patto non scritto tra viaggiatore e natura. Chi cammina deve mettere in conto parecchia fatica per raggiungere la meta prefissata (e ovviamente osservare un comportamento consono, per non contaminare il luogo circostante) e tutti gli sforzi sono più che ripagati quando le nuvole decidono di spostarsi e lasciare il campo libero alle vette. Sette, o ottomila metri davanti ai propri occhi. Uno spettacolo indescrivibile dove finalmente diventa chiaro cosa si intende per “il tetto del mondo”.
SAFARI.
Il sud del Nepal è tutta un’altra cosa. Al confine con l’India il paesaggio cambia radicalmente. La pianura domina il territorio e le case di montagna sono sostituite da dignitose baracche di fango. Questo è il luogo dove vivono gli abitanti locali, facenti parte della cultura Tharu. Un po’ come nel Libro della Giungla in questo luogo vivono una moltitudine di animali, comprese specie che difficilmente si immaginerebbero in questa porzione di mondo. Tigri, elefanti, rinoceronti, cervi, orsi, coccodrilli e scimmie popolano il parco naturale del Chitwan.
Purtroppo, come in ogni luogo in cui gli animali vivono liberi, non è semplice avvistarli ed essere fortunati. In ogni caso gli elefanti, che arrivano a vivere fino ad 80 anni, sono domati e fanno parte della vita quotidiana. Per i locali è normale amministrazione essere in possesso di un elefante (femmina, i maschi sono considerati troppo aggressivi). Questi grandi mammiferi sono utilizzati per trasportare materiale pesante o per accompagnare i turisti nella giungla. Le alte temperature del luogo fanno venire voglia di immergersi in acqua fresca, ma il fiume torbido che divide il parco dalla civiltà è la casa di tanti coccodrilli non esattamente amichevoli. Il sud del Nepal è concettualmente molto diverso dall’immaginario comune e nella realtà a parte del Chitwan il safari si fa a piedi, in canoa o con i mezzi 4×4.
POKHARA.
Situata ad nella zona Ovest, rispetto a Kathmandu, Pokhara è una città dalla doppia anima. Il traffico del centro della città nasconde il lake side. Si tratta di una zona della città che affaccia su un grande lago (purtroppo non balneabile). È la meta preferita per bufali in compagnia di uccelli (nella zona paludosa), o parapendii che atterrano sulla riva. Il modo migliore per visitare la città e le bellezze circostanti è sicuramente un motorino che consente di svicolare tra le auto (e le mucche) impazzite, spendendo poco sia per il noleggio che per il carburante. Nei dintorni della città c’è anche un rifugio tibetano in cui vivono, oramai da anni, i monaci scappati dal Tibet, dopo il dispotismo della Cina.
I NUMERI.
-Partenza: Roma – Delhi – Kathmandu (01/10/2017)
-Ritorno: Kathmandu – Delhi – Roma (15/10/2017)
-Prezzo: 1.500 € a testa [600 € volo, 650 € agenzia (nepalese), 250 € extra]
Se la domanda è dove viaggiare in aereo con i monti accanto e non sotto e cavalcare un elefante allo stesso tempo.
La risposta è Nepal.