Erdogan, ce lo chiede la vecchietta tedesca

Mentre non si fermano gli arresti e le epurazioni sommarie dei “dissidenti” turchi ad opera del regime di Erdogan – in seguito al fallito colpo di stato del 15 Luglio scorso – continua a veleggiare l’ipocrisia tra le cancellerie europee e mondiali.

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Nell’immagine vengono mostrate le cifre delle vittime di questi rastrellamenti sommari senza un perché e senza basi certe. Professori universitari (a differenza dei nostri, lì ce n’è qualcuno contro il governo, pare), giudici (contro-potere dello Stato per eccellenza), giornalisti, attivisti politici. Sembra una vendetta a freddo verso tutti quelli che si erano opposti al governo turco e che adesso, con un banale pretesto, devono essere messi al bando e torturati.

E’ notizia di ieri che Ankara ha deciso di sospendere la Dichiarazione Europea dei Diritti Umani. E’ anche logico: se vuole ripristinare uno stato d’emergenza, quel documento va sospeso. Piaccia o non piaccia, questo è l’atteggiamento che un governo senza più un argine deve intraprendere.

Ma fa rabbia l’ipocrisia generale e il silenzio assordante di Bruxelles. Dopo le esternazioni di circostanza dei vari esecutivi europei – “Ankara deve ripristinare la democrazia“, “Appoggeremo solo chi rispetterà l’ordine democratico“, esternazioni che difettano di senso logico – nessuno è entrato davvero a gamba tesa nella sistematica erosione dei diritti umani portata avanti da Erdogan. Tutti hanno perso la parola. La risposta è semplice: Erdogan ce lo chiede la vecchietta tedesca, il razzista austriaco, il leghista di Sondrio, il sostenitore della Brexit.

L’Unione Europea, con la Germania tra i sostenitori più accaniti, ha firmato un trattato-regalo con la Turchia per respingere illegalmente tutti i migranti provenienti dalla cosiddetta “rotta balcanica”. Dalle colonne di questo giornale avevamo già denunciato la truffa perpetrata dalla Merkel, protagonista prima dell’apertura ad 1 milione di siriani e poi silente davanti ai muri eretti qua e là in tutto il percorso fino al confine tedesco, e ora il tema si ripropone.
Il piano sottoscritto fra UE e Ankara prevede che per ogni fuggiasco entrato illegalmente in Grecia, ne entri uno invece che ha seguito la trafila da smaltire in Turchia. Essa crea il tappo, non apre le porte e così la vecchietta tedesca può stare tranquilla che non vedrà più veli di donne mentre andrà a fare la spesa al mercato.

Erdogan ci serve perché abbiamo prima firmato un accordo per il parcheggio dei migranti da 6 miliardi di euro e ora non possiamo mettere in discussione tutto. Un’Europa timorosa che non vuole guardare ai problemi, preferendo non affrontarli, si sta annientando da sola.

E’ inutile quindi denunciare. Bussate alla porta di chi ha voluto quel Trattato lo scorso marzo. E vedete se perlomeno arrossiscono.

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I giornali di ieri riportavano la notizia che le autorità turche avrebbero scarcerato 1200 soldati semplici perché, “si cercherà di distinguere chi ha sparato alla folla durante il golpe e chi è esente da responsabilità”, così ha dichiarato il procuratore Harun Kodalak.
Ne prendiamo atto e aggiorniamo il pezzo per completezza di informazione.
[Aggiornato il 25 Luglio 2016 alle ore 9.07]

Simone Piloni

Studia Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma Tre e ha scritto, fin dall’età di 17 anni, in vari giornali locali. Da qualche anno è rimasto folgorato dall’ambiente radiofonico e non se ne è più andato. Conduce ogni settimana un programma di attualità ed interviste su RadioLiberaTutti.it . REDATTORE SEZIONE POLITICA.

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