Il fallimento dei Los Angeles Clippers: la genesi delle ultime 5 stagioni
L’altra metà di Los Angeles, sportivamente parlando, è la franchigia Clippers. Nonostante nelle ultime stagioni siano riusciti ad essere “più famosi” dei Lakers, quello che stanno attraversando adesso è uno dei momenti più bui. Nonostante gli ottimi risultati in campionato – sempre 50 vittorie negli ultimi 5 anni – e le apparizioni ai playoff, la squadra di Coach Doc Rivers ha molto da recriminarsi. Un vero e proprio fallimento di un progetto che non è mai riuscito ad andare a buon fine. Andiamo ad analizzare le ultime cinque stagioni dei Los Angeles Clippers. Una genesi del fallimento.
2012-2013
Prima stagione da 50 vittorie nella storia della società. Secondo anno a Los Angeles per Chris Paul che prende in maniera definitiva le redini della squadra e la trasforma in una vera e propria competitor. Oltre al play, sotto le plance ci sono due certezze come Griffin e Jordan e non solo: il supporting cast è formato da giocatori esperti come Billups, Grant Hill, Odom e Barnes.
I Los Angeles Clippers strappano la quarta piazza ad Ovest dietro a Thunder, Spurs e Nuggets e al primo turno trovano nel loro cammino i Memphis Grizzlies che hanno chiuso la stagione con il loro stesso record. Nelle prime due gare è supremazia Los Angeles che va subito a comandare per 2-0 nella serie. Subito dopo, però, qualcosa si inceppa e si va sul 2-2. Si ritorna a Los Angeles ma il copione è lo stesso: i Grizzlies dominano sotto i tabelloni con la coppia Randolph–Gasol e chiudono la pratica a casa loro.
2013-2014
Durante l’estate vengono fatte alcune mosse dalla dirigenza e tra queste c’è l’arrivo in qualità di head coach di Doc Rivers, reduce dalla sua ultima stagione con i Boston Celtics. Il gruppo rimane un misto tra stelle (Paul, Griffin, Jordan) e veterani a cui si aggiungono due ottimi tiratori come Redick e Dudley. La stagione è migliore rispetto alla precedente e la squadra di CP3 finisce al terzo posto dietro solamente agli Spurs e ai Thunder. Al primo turno incontrano i Golden State Warriors dove riescono a uscire vincitori dopo una serie combattuta e arrivata fino a gara 7.
Nelle semifinali di conference arriva la grande sfida contro Oklahoma. I Clippers partono molto bene e strappano gara 1 ai Thunder grazie a una grande performance di Paul, ma viene subito ristabilita la parità nella successiva gara. Con il fattore campo ribaltato, Los Angeles ha la prima vera occasione per accedere in finale ad Ovest. A gara 3, però, Durant e compagni ribaltano l’andamento della serie e vanno a vincere per 4-2.
2014-2015
La squadra non viene cambiata quasi di una virgola. La dirigenza sa che ha disposizione un roster molto competitivo, vicino alle big del campionato. La stagione ad Ovest è entusiasmante: dalla seconda alla settima posizione il record delle squadre è molto simile o uguale e tutte si giocano il migliore piazzamento in vista dei playoff. Alla fine i Clippers chiudono al terzo posto ma al primo turno pescano l’avversario più difficile, i campioni in carica San Antonio.
Los Angeles gioca la serie perfetta senza sbagliare quasi nulla: Paul è meraviglioso e la coppia Griffin–Jordan mette in seria difficoltà Popovich che non riesce a escogitare nulla per fermarli. Si arriva a gara 7 e a pochi secondi dalla fine a chiudere la pratica è proprio CP3 con un canestro da due. Superato il maggiore ostacolo, i Clippers si apprestano ad affrontare i Rockets con i favori del pronostico. La squadra di coach Rivers parte fortissimo rubando la prima partita a Houston e portandosi sul 3–1 a Los Angeles con due vittorie nette.
La maggior parte di tifosi e giornalisti pregusta una finale di conference tra loro e Golden State ma purtroppo non sarà così. CP3 e compagni crollano in un istante perdendo tutte le certezze accumulate con la vittoria sugli Spurs ed escono per 4-3 subendo una rimonta storica.
2015-2016 e 2016-2017
Le ultime due stagioni dei Clippers sono più che deludenti. Escono in entrambe le occasioni al primo turno nonostante il fattore campo. Contro Portland (2015-2016) subiscono l’ennesima rimonta dopo essere stati sul 2-0, contro Utah (2016-2017), complice l’infortunio occorso a Griffin, rincorrono la serie ed escono sconfitti in gara 7. Ora, però, è il tempo di fare il punto della situazione. I Clippers hanno dimostrato di non avere quel piglio in più per competere con le grandi nonostante la qualità del roster.
Chris Paul e Blake Griffin hanno una player option e J.J. Redick ha il contratto in scadenza questa estate. I tre giocatori dovranno riflettere molto bene su cosa fare: se rimanere in una squadra che, moralmente, ha chiuso un ciclo oppure trasferirsi in un nuovo team per tentare di conquistare il titolo.
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