RomaFF12: C’est la vie!, una commedia frizzante per raccontare la (disastrosa) preparazione di un matrimonio
Siamo abituati a seguire programmi televisivi in cui la preparazione di un matrimonio sembra quasi essere frutto di un colpo di bacchetta magica. Chi però delle nozze le ha organizzate davvero, sa bene quanta fatica e imprevisti si celino dietro la facciata dorata di felicità e amore. Tutto deve essere apparentemente perfetto, affinché la favola – almeno per un giorno – possa dirsi avverata. Partono proprio da qui Éric Toledano e Olivier Nakache (Quasi amici) per la loro nuova co-regia, dalla voglia di dissacrazione ai danni di quello che è comunemente considerato un giorno magico.
Avendo avuto loro stessi esperienze nel settore dell’organizzazione di eventi e come camerieri di matrimoni, i due hanno deciso di ambientare la nuova pellicola a quattro proprio nel dietro le quinte di un wedding day, buttandosi a capofitto nella commedia pura e abbandonando le venature drammatiche. Il risultato è C‘est la vie! – Prendila come viene, presentato all’interno della Selezione Ufficiale della 12^ edizione della Festa del Cinema di Roma.
Dietro le quinte da caos
Al centro del tourbillon di C’est la vie! ci sono Max (Jean-Pierre Bacri) e il suo team, pronti a dare il massimo per il matrimonio dell’egocentrico Pierre (Benjamin Lavernhe) e di Elena. Location è un castello del XVI secolo fuori Parigi in cui tutto deve svolgersi – nelle intenzioni – in modo sobrio ed elegante. Peccato che nel corso della giornata accada davvero di tutto… tra cantanti dallo stile discutibile (Gilles Lellouche), fotografi nemici degli smartphone, intossicazioni alimentari e performance kitsch.
Divertire mettendo alla berlina i vizi della società francese. Questa l’intenzione dei due registi e sceneggiatori, che riescono pienamente nel loro scopo. Una delle classiche ambientazioni della commedia americana viene presa e fatta propria dal duo, che sceglie di aggirarsi non tanto tra i tavoli degli invitati, quanto tra le stanze nascoste dello staff dove tutto dovrebbe essere organizzazione e coordinamento, e invece finisce per essere caos e disastro.
Risate spensierate
Pur nelle possibili difficoltà di gestire un cast corale così ampiamente nutrito, Toledano e Nakache riescono a non lasciarsi sopraffare né ingarbugliare. Gestendo spazi, tempi e personaggi in maniera equilibrata e strutturata.
Si parte dalla mattina per arrivare al sorgere del giorno seguente. Una giornata scandita dalle ore e dai rituali di un matrimonio, che diventano occasione per mostrare il volto della società francese. E soprattutto inscenare situazioni che vanno dal buffo al divertente all’esilarante. Complice una recitazione naturale dei suoi interpreti, che riescono a evitare il macchiettismo finalizzato alle gag. Soprattutto il (quasi) protagonista Jean-Pierre Bacri si dimostra un ottimo “collante” tra le varie situazioni narrative e i numerosi personaggi, ergendosi a “controparte seria” all’interno di un gruppo di disagiati e combinaguai. Un contrasto efficace per innescare la risata, fino al crescendo finale di disastri.
C’est la vie! non chiede altro se non di regalare al suo pubblico 115 minuti di spensieratezza, senza aspirare a chissà quali sottotesti più “impegnati”. Perfetto cinema per chi vuol semplicemente staccare la spina, ma con qualità. Mettiamo poi che certi meccanismi dei matrimoni li conosciamo tutti (“c’è sempre un momento in cui mi rompo le palle” dice a un certo punto uno dei personaggi) e l’identificazione con tanto di risata liberatoria si fa completa.
C’est la vie! – Prendila come viene sarà al cinema dal 30 novembre con Videa.
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