GIRADISCHI: Guns N’Roses, l’incredibile esordio di Appetite For Destruction
Il folgorante esordio dei Guns N’ Roses con Appetite For Destruction
Nella seconda metà degli anni ’80 a Los Angeles il glam rock andava per la maggiore: capelli cotonati, look stravagante una vita fatta di eccessi, così come era la città degli angeli. La scena musicale era radicata su queste sonorità e poche band riuscivano a staccarsi dall’etichetta “glam”, o comunque poche band che poi hanno davvero fatto la storia.
Tra queste band, troviamo i Guns N’Roses che, per la prima volta da molto tempo, porteranno nella musica un senso di rabbia e di insoddisfazione di chiara matrice punk, in netta contrapposizione all’atteggiamento “edonistico” del glam fatto di acconciature vistose e donne mezze nude.
Nascita di un successo
Il 21 Luglio 1987 la Geffen Records pubblica Appetite For Destruction, il primo disco dei Guns N’Roses nella primissima formazione che vedeva: da Axl Rose alla voce, Izzy Stradlin’ e Slash alle chitarre, Duff McKagan al basso e Steven Adler alla batteria. Una vera e propria bomba nel panorama musicale di Los Angeles che esplose con un impatto così devastante da cambiare radicalmente il concetto di musica, almeno per il 1987.
Appetite For Destruction era (ed è ancora) una miscela incredibile fatta di tutte le influenze musicali che all’epoca influenzarono i giovani Guns N’ Roses: dal blues rock di matrice Rolling Stones, passando per l’hard rock/blues degli Aerosmith fino ad arrivare alla rabbia punk dei Germs e via dicendo.
Il disco contiene moltissimi dei successi che segneranno la storia dei Guns N’ Roses e li consacreranno a divinità del rock old school, quello sesso, droga e rock ‘n’ roll. Tra i pezzi leggendari di Appetite For Destruction come non ricordare: Welcome to The Jungle, It’s So Easy, Paradise City e Sweet Child O’ Mine?. Quattro brani, contenuti in un disco d’esordio, che hanno fatto tutti e quattro la storia. Oltre ovviamente tutti gli altri pezzi di altissima qualità contenuti nel disco e che la band ha continuato a suonare nel tempo. Un esordio col botto che ha riportato alla luce l’hard rock in un momento in cui sembrava un po’ dimenticato, sepolto tra i lustrini del glam e la rabbia e il malessere del grunge, in arrivo di li a poco.
Brani leggendari
Parlando dei brani di Appetite For Destruction, come dimenticare l’intro memorabile di un brano come Sweet Child O’ Mine che, a oggi, è ancora uno degli arrangiamenti più famosi della storia del rock. Uno dei brani simbolo dei Guns N’Roses e uno dei brani che ha consacrato Slash all’olimpo dei chitarristi. Ricordiamo anche It’s So Easy, tornata alla ribalta negli anni passati con la reunion della band, è forse uno dei brani dall’attitude più punk dell’intera carriera dei Guns N’Roses.
Non si può non citare l’incredibile Welcome To The Jungle, uno dei brani simbolo dell’hard-rock, che apre il disco nel migliore dei modi e ci fa capire sin dai primi accordi di che pasta sono fatti i Guns N’Roses. Stesso discorso per Paradise City, altro brano simbolo della band e che forse riesce a descrivere pienamente le atmosfere di Appetite For Destruction, quel mix di rock e percussioni “jungle” che hanno fatto il successo del disco.
Come non ricordare anche Nightrain, ultimo singolo estratto dal disco, e i suoi eccessi tra alcol e droga. My Michelle con i suoi tempi serrati e il racconto di quell’amore erotico e sensuale. La provocatoria Rocket Queen, altro brano che parla d’amore, con la registrazione di un rapporto sessuale che si sente chiaramente durante il ritornello. Mr Brownstone e questa sorta di sperimentalismo tribale e ossessivo. Insomma, tutti brani leggendari che per buona parte fanno ancora parte della scaletta dei concerti de Guns N’Roses.
Un esordio col botto
Dopo un disco d’esordio del genere i Guns N’Roses avranno una carriera fatta di alti e bassi: concerti sempre troppo alcolici per essere portati a termine, dischi interessanti (forse) come Use Your Illusion I e II, lotte interne alla band e dischi discutibili come The Spaghetti Incident. Tutto questo culminerà prima con Chinese Democracy, un disco che portava solo il nome dei Guns N’ Roses, e nella reunion degli ultimi anni. Con Appetite For Destruction i giovanissimi Guns N’ Roses arrivano al grande pubblico convincendo la critica e gli ascoltatori. Una prova di forza, dunque, racchiusa in 12 brani di carattere e con arrangiamenti e testi di qualità.
Appetite For Destruction e questa prima formazione dei Guns N’Roses mostrano al mondo quello che sarà il marchio di fabbrica della band: assoli leggendari, ritmiche semplici ma ben congegnate e una voce che resterà riconoscibile tra mille altre. Tutti segni distintivi di un gruppo che, nonostante tutto, ha influenzato moltissimo la storia del rock a cavallo tra la fine degli anni ’80 e i primi anni 2000.
Un disco che resiste nel tempo
La cosa eccezionale di questo disco è questo suo essere così duraturo nel tempo. Nonostante siano passati 23 anni mantiene intatta una potenza e una attualità sonora e concettuale fuori dal comune. Siamo davanti a un disco che anche a distanza di un ventennio ancora si ascolta con piacere e ricorda una specie di “purezza” nel mondo del rock che ormai sembra essere quasi del tutto perduta.
In questo album viene alla luce un sound vissuto che racconta storie vere, trascritte in musica e impresse per sempre nella memoria. Non stupisce, quindi, che a distanza di anni il disco sia ancora una pietra miliare del rock, uno di quei lavori fondamentali che tutti (almeno una volta nella vita) hanno ascoltato e/o suonato.
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Fonte immagini: NME.