#Imperdibili: Halloween – La notte delle streghe, il potente cinema di John Carpenter
Un assassino taciturno e implacabile e una musica inquietante sono le basi del successo di Halloween, capolavoro horror di John Carpenter
È il 1978 e John Carpenter (1997: Fuga da New York, Grosso guaio a Chinatown, Essi vivono) firma il suo terzo lungometraggio dando, forse inconsapevolmente, una svolta definitiva al cinema indipendente di genere horror. Halloween – La notte delle streghe è senza dubbio l’opera madre del regista newyorkese. Girato in soli 20 giorni con un budget di 300.000 dollari, all’uscita in sala riscuote ben 70 milioni. Con questo risultato si consacra come film indipendente di maggior successo.
A distanza di un anno dall’uscita del film viene commercializzato il romanzo tascabile Halloween. Gran parte del libro racconta fedelmente le avventure del film, aggiungendo anche temi non presenti come la maledizione dell’ospedale Smith’s Grove, l’ospedale dove Michael Myers viene rinchiuso per 15 anni.
Nel 1983 fu creata anche una versione a videogioco per Atari 2600. Sebbene il titolo del gioco sia lo stesso del film, le vicende si svolgono in maniera totalmente diversa, tralasciando i personaggi della storia principale. Questa “derivazione” gaming non ebbe però successo. Nel 2006 è stato scelto per la conservazione del National Film Registry dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Le pellicola è priva di una vera e propria colonna sonora sinfonica, ma si basa su un tema centrale – punto di forza del film – composto al ritmo di 5/4 dallo stesso John Carpenter. Halloween ha avuto sette sequel e due reebot-prequel. Dei sequel, tre sono originali e quattro apocrifi. L’ultimo sequel, dal titolo Halloween sarà distribuito nelle sale italiane il 25 ottobre di quest’anno.
Sul film il parere della critica è diviso in due opinioni contrastanti: chi definisce il film come uno slasher in omaggio a Psyco, che però sfocia nel sadismo e nella misoginia. Mentre da altri punti di vista è stato definito come una critica di alto spessore alla gioventù degli anni ’70. Difatti tutte le vittime di Myers sono giovani che praticano promiscuità sessuale e abusano di sostanze stupefacenti, mentre la protagonista ed unica superstite è casta e pura. Nonostante John Carpenter abbia stroncato questa teoria, resta ad oggi, un elemento chiave di tutti gli slasher movies.
Nel cast di Halloween, primeggiano senza dubbio: Nick Castle (Dark Star, 1997: Fuga da New York, Il ragazzo che sapeva volare), Donald Pleasence (La grande fuga, Cul-de-sac, Agente 007: Si vive solo due volte) e soprattutto Jaime Lee Curtis (Una poltrona per due, True Lies, Scream Queens).
Sinossi
Michael Myers è evaso dall’ospedale psichiatrico di Smith’s Grove dove è rimasto rinchiuso per quindici anni per aver assassinato la sorella maggiore all’età di sei anni. All’alba del 31 Ottobre, dopo essere evaso, uccide un meccanico per rubargli i vestiti e fare ritorno indisturbato nella sua città natale: Haddonfield. Ritornato nella sua vecchia casa, oramai ridotta quasi in macerie, inizia a pedinare la studentessa Laurie Strode e le sue amiche.
Il dottor Lumis, lo psichiatra che ha avuto in cura Myers, si affretta anche lui a raggiungere la città di Haddonfield per avvisare la città del pericolo che incombe. Lo sceriffo locale però non da peso alle preoccupazione del dottor Lumis, decidendo quindi di ignorarlo. Il dottore decide quindi di agire per conto proprio andando a casa del killer. Intanto Laurie e le sue compagne di classe vengono perseguitate dalla follia omicida di Myers che riporta agli albori l’antica leggenda dell’ombra della strega.
Michael Myers la leggenda
Con Halloween John Carpenter firma non soltanto un capolavoro ma anche una bella lezione di cinema a chi, ancora oggi, sostiene che il grande cinema è possibile grazie al solo sostenimento economico. Il film è senza dubbio da prendere come punto di riferimento, specialmente per gli aspiranti cineasti. Dimostra che l’essenza di un film è la sua storia e la capacità di rendere un idea semplice qualcosa di potente. La pura originalità e la passione per un arte che può regalare una pluralità infinita di emozioni.
Le abilità di Carpenter dietro la macchina da presa sono indiscutibili. Dalla scena iniziale, decisamente la più iconica, seguiamo di pari passo il punto di vista di un personaggio che commette un omicidio. Il tutto con una tensione da spezzare il respiro, fino allo smascheramento dell’omicida, un bambino di soli sei anni di nome Michael Myers. Da questo punto in avanti il film si trasforma insieme allo stesso omicida. Per quindici anni è sparito ma al suo ritorno, lo spettatore ne avverte il terrore, sente la pressione della sua presenza.
Un personaggio definito non uomo ma: “un essere soprannaturale” dallo stesso regista. Spaventa e terrorizza chiunque, lo stesso dottore nel descrivere il suo comportamento rabbrividisce. Nel percorso del film lo spettatore conosce ed apprende la paura che Michael suscita, pur non sentendolo mai parlare o esprimersi in altro modo. Vive per uccidere e terrorizzare. Un personaggio indelebile che nel corso degli anni è finito per diventare una vera e propria icona del cinema di genere horror-slasher.
L’incredibile lavoro di Carpenter
Oltre all’idea e alla sua realizzazione di grande effetto, un altro punto di forza del film, come cita il critico James Berardinelli, è la musica. Il tema di Carpenter accompagna lo spettatore per tutto il film ed è un punto di riferimento in quanto ci avverte della presenza del killer seriale pronto a colpire. Privo di jump-scare scontati, il film si rivela molto più autentico, spaventando lo spettatore tramite il solo visivo e le reazione istintive, portando ad un effetto di maggior impatto.
In conclusione, con un idea semplici ma ben elaborata, poco budget, una musica efficace e di grande impatto con un aggiunta di una regia superlativa ecco che, ancora oggi, dopo ben quarant’anni, si mostra essere un film immortale che ha fatto la storia non solo del cinema horror ma anche di quello indipendente. Una chiara dimostrazione che non servono tanti soldi per fare un bel film, ma ci vuole determinazione e creatività. Quell’idea, piccola e semplice, che anni fa frullò in testa al regista statunitense è diventata un icona.
Il personaggio di Michael Myers e le sue vicende si sono dimostrate la chiave che ha aperto la porta ad una svolta del genere horror-slasher, dando vita ad una generazione ed una serie filmica creando spunto anche per altri personaggi. Come ad esempio Venerdì 13. Halloween – La notte delle streghe è il cavallo di battaglia per eccellenza di Carpenter destinato a rimanere immortale.
Halloween – La notte delle streghe ritornerà al cinema il 15-16-17 Ottobre in edizione restaurata in digitale.
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