Il bel verde delle Marche: il Conero.

Sono nata nelle Marche e ho potuto osservare da sempre il Conero e  le aree circostanti. La zona del Conero è  contornata  da paesini semplici e perfetti per rilassarsi: ad esempio, Numana e Sirolo, hanno spiagge bellissime e acque cristalline e Recanati, la città rappresentata e descritta nelle opere di Leopardi, forgia un perfetto equilibrio di cultura e serenità. In una vita sempre veloce e stressante, si deve staccare la spina. Una buona idea per visitare questi posti così confortevoli e accoglienti. Vuoi venire a visitarli con me? Segui la mia guida e conosci le bellezze del Conero!

SIROLO E NUMANA: SPIAGGE DIVINE

Sirolo è un paese molto carino e pittoresco, di origine medievale e racchiuso da mura. Zero caos, zero traffico! Non vi sono rumori massacranti come nelle grandi città, qui si vive nella tranquillità più totale! Le stradine lastricate a ciottoli percorrono il nucleo antico del centro urbano, su cui si affacciano i negozi di prodotti tipici. E non posso che fare una sosta alla drogheria, angolo delle specialità nella piazzetta della città. Ricordo, quando ero bimba, di quanto potesse essere immenso il bancone e, ancora oggi, le cose non sono cambiate: salumi tipici del posto, come il prosciutto di Carpegna e il ciauscolo, nonché l’olio dei migliori frantoi delle Marche e il pane fresco della zona coprono l’intero tavolo! Si intrecciano i sapori e gli odori marchigiani e non posso certo andarmene a mani vuote! Tra i mille assaggini di formaggio, salumi e vino, la proprietaria Marisa, gentile e molto simpatica, mi consiglia di prendere “La  pasta di Aldo”, la vecchia sfoglia, essiccata appesa , perfetta nell’assorbire e trattenere il sugo.

Mi faccio fare due pacchetti regalo, una per mia madre, una per mia nonna che apprezzano sempre regali per la cucina e, soprattutto, l’intera famiglia potrà gustare a tavola un bel primo piatto! Dopo questa visita alla drogheria, nella tranquillità e la calma del paesino, raggiungo la terrazza della piazzetta; qui la vista è bellissima: il paesaggio è a dir poco stupendo. Sirolo è il posto giusto per giornate in relax, da vivere in tranquillità, con il verde promontorio a nord del Conero e le acqua trasparenti e profonde del litorale sud. E’ la meta ideale per le famiglie che vogliono passare una vacanza in serenità e senza stress! Lo scenario paradisiaco del Conero e dintorni si perfeziona nella località di Numana: il litorale ha conseguito l’ambito riconoscimento di Bandiera Blu per pulizia e vivibilità delle sue spiagge.

La parte alta di Numana comprende due baie formatesi a ridosso della falesia: queste sono state denominate la Spiaggiola e la Spiaggia dei Frati. Guardo il mare: è azzurro e limpido, con fondali sabbiosi, ideale per fare il bagno e nuotare. Con un’ acqua così cristallina è d’obbligo fare un giro in barca e visitare le baie; decido di partecipare ad una escursione e posso così ammirare i sassi neri, la cava di pietra bianca, lo scoglio della vela; è come se il tempo si fermasse davanti a questo paesaggio naturale a contatto con il mare.

RECANATI: la città del sommo poeta Giacomo Leopardi.

La zona del Conero non si conclude tra Sirolo e Numana, bensì si arricchisce di arte nella città di Recanati. Ad una decina di chilometri dal mare, Recanati sorge su una cima di un colle, tra le valli dei fiumi Musone e Potenza ed ha a Nord il monte Conero. Recanati è la tipica “città balcone”: noto l’ampio panorama e posso scorgere borghi e città sparsi tra piani, colline e valli.

Qui ha vissuto Giacomo Leopardi e non si può visitare Recanati se non si vedono i luoghi cari al poeta. Vado a visitarli, partendo dal Palazzo Leopardi, che è la casa natale del poeta. L’intero primo piano, sopra le vecchie cantine, è occupato dalla famosa biblioteca, mentre il resto dell’edificio è abitazione della famiglia: per accedervi salgo un ampio scalone settecentesco, opera dell’architetto Carlo Orazio Leopardi. Sulle pareti sono murati alcuni reperti archeologici raccolti da Monaldo che pose anche fra due colonne l’architrave marmoreo, un tempo sul vecchio portone, con una scritta bene augurante, unica testimonianza dell’antica struttura del palazzo.

La biblioteca accoglie più di 20.000 volumi. Il luogo della biblioteca più importante è la Prima Sala: qui, Leopardi scriveva, vicino alla finestra e ammirava l’allegro movimento della piazzola, così udendo la voce graziosa della fanciulla a cui dedicò “A Silvia”.

Oltre al Palazzo Leopardi, forse il luogo di maggiore importanza, è il Colle dell’Infinito, che è la sommità del Monte Tabor. Qui osservo un panorama vastissimo verso le montagne. Leopardi vi si ispirò e scrisse una poesia a soli 21 anni. Come recitava ‘L’Infinito’: “Sempre caro mi fu quest’ermo colle, e questa siepe, che da tanta parte de l’ultimo orizzonte il guardo esclude…” Non resta che vivere la quiete e  la calma, questo monte porta a riflettere, quasi a rispecchiarsi nel poeta, che trovava nei suoi luoghi natii la giusta motivazione, le sue risposte, per poi trasformarle in poesie sublimi. Sul Colle dell’Infinito ha sede il “Centro mondiale della poesia e della cultura G. Leopardi” : qui, giovani e studiosi di tutto il mondo trovano accoglienza ed ospitalità.

Vado a curiosare, cercando qualche informazione; trovo una guida disponibile: Serena, che mi elenca i vari compiti del Centro: favorisce la diffusione e la conoscenza della poesia e di tutte le altre espressioni e forme della cultura in tutte le parti del mondo e senza alcuna differenziazione riguardo alla lingua, alle credenze religiose e politiche, al sesso e alle situazioni sociali ed economiche degli Autori, elabora ed organizza corsi di formazione e di aggiornamento su temi culturali e poetici a livello nazionale ed internazionale, specialmente europeo e s’impegna perché nel mondo sia assicurata piena libertà di espressione poetica e culturale a tutti e perché nessuno sia perseguitato o condannato per i suoi scritti e stampati e per le idee in essi espressi. Progetto niente male per i giovani autori e scrittori che vogliono esprimersi e impegnarsi nelle proprie convinzioni!

Silvia mi confida che spesso molti ragazzi si trovano impreparati, quasi impauriti nel mettersi a pubblicizzare le proprie opere, quasi si sentissero incompresi. Mi spiega che invece il compito del Centro è quello di essere accanto ai nuovi autori e lasciarli liberi di poter manifestare le loro idee. E’ un ottimo progetto!  Si è fatta sera e, dopo la visita al centro, approfitto della vicina Osteria di via Leopardi  per cenare. Degusto un ottimo piatto di vinci sgrassi; il cordiale proprietario mi consiglia anche il piatto tipico denominato “i gargiù”: eccellenti ravioli della tradizione recanatese. Li avevo assaggiati in passato e ne ero rimasta soddisfatta; anche questa volta non resto delusa: la pasta è simile ai ravioli, fatta in casa, con all’interno ricotta fresca. I pomodorini accompagnano il piatto e assaporo il gusto culinario ed eccellente del piatto tipico recanatese. Resto compiaciuta! Pago il conto e mi incammino per gli stretti viattoli della città, la temperatura è scesa e il caldo afoso è ormai un lontano ricordo, scendo in spiaggia e  passeggio rilassata. Nessun rumore, se non le dolci onde del mare. Il paradiso è qui!

GLORIA PAOLONI

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