Il cammino dei nuovi Utah Jazz
Da Gordon Hayward all’asse Rubio-Mitchell. Tanti sono i cambiamenti avvenuti nel roster degli Utah Jazz nel corso della scorsa estate e durante quest’ultimo campionato. Eppure la squadra di coach Snyder è migliorata sotto molti punti di vista e ha sopperito l’assenza della sua ex stella nel migliore dei modi. Nonostante il record dello scorso anno sia migliore (31 sconfitte rispetto alle 33 di questa stagione), l’aria che si respira a Salt Lake City è sicuramente positiva. Cosa è cambiato quindi a Utah da un anno a questa parte? Andiamo ad analizzare i punti decisivi che hanno segnato un nodo di svolta importante nell’andamento della loro stagione e del loro futuro.

Roster
Quando Gordon Hayward firmò con i Celtics la scorsa estate, molti erano i pensieri negativi che ruotavano attorno ai Jazz. Con il principale terminale offensivo andato altrove, occorreva trovare uno scorer che lo sostituisse. La scelta ricade al draft dove Utah sceglie alla tredicesima chiamata Donovan Mitchell. Al nativo di Elmsford bastano 6 partite per superare la soglia dei 20 punti e 9 per superare i 25. Spida, così soprannominato, nel mese di dicembre si scatena e diventa il primo per media punti della sua squadra.
Altro elemento cardine dei Jazz è senz’altro stato Ricky Rubio. Lo spagnolo è alla sua migliore stagione per punti segnati e ha cambiato il suo stile di gioco per questa nuova avventura. Nonostante guidi i Jazz per assist, Ricky è meno assist man rispetto alle precedenti stagioni e più leader carismatico e offensivo. 15 le volte in cui ha superato i 20 punti e in 4 di queste occasioni ha toccato quota 30.
Altro tassello significativo è arrivato poco prima della fine della trade deadline. La dirigenza, infatti, ha deciso di mandare via tre tasselli importanti come Hood (secondo scorer dietro Mitchell), Hill e Johnson per portare in squadra Crowder da Cleveland. The Beast in poche partite si è adattato alla perfezione con il sistema di Snyder e in poco tempo è diventato un giocatore molto utile per le rotazioni. A chiudere il cerchio ci sono Rudy Gobert e Joe Ingles. Il francese è stato il perno difensivo dei Jazz da quando è tornato regolarmente in attività (dal 19 gennaio in poi). Con lui, Utah ha un record di 27 vittorie e 7 sconfitte. L’australiano, invece, è alla sua migliore stagione in carriera sotto tutti i punti di vista (punti, rimbalzi e assist) ed è diventato un titolare fisso.
Strisce di vittorie
I momenti decisivi di questa stagione sono stati due. Il primo è stato quello che è iniziato il 24 gennaio e finito il 14 febbraio e il secondo dal 2 al 17 marzo. In quei giorni, i Jazz hanno registrato due importanti serie di vittorie che l’hanno riportati in zona playoff. La prima ha preso slancio con il ritorno in campo di Rudy Gobert. 11 sono state le partite vinte consecutivamente dove in evidenza troviamo quella contro i Golden State Warriors conclusa 129 a 99.
Il centro francese, conscio delle potenzialità di Utah, dichiarò in quel momento che la sua squadra si sarebbe qualificata alla post-season senza dubbio (“no doubt” le parole precise del giocatore). Altro momento decisivo è stata l’immediata ripresa dopo l’All-Star Weekend. L’obiettivo era confermarsi e, dopo un piccolo break di 1 vittoria e 2 sconfitte, la squadra di coach Snyder registra 9 vittorie consecutive tenendo il passo con le altre contender ai playoff.

Il futuro dei Jazz
Il bilancio di fine stagione si tiene di solito finita la post season, ma sicuramente questi Jazz possono già tracciare una linea del loro andamento e programmare il loro futuro. Ai playoff non è chiesto loro nessun miracolo, ma solo di giocare al massimo. Bisognerà invece riflettere molto su cosa fare durante la free agency. Del quintetto titolare solo Derrick Favors avrà il contratto che scadrà questa estate. Dennis Lindsey, GM di Utah, avrà il compito di scegliere cosa fare.
Insieme all’ala grande, infatti, ci saranno anche i contratti di Exum e Neto entrambi ricambi di Rubio in questo momento.In questo contesto, la squadra di Snyder non potrà puntare sui big ma potrà firmare qualche aggiunta importante. Jabari Parker, Trevor Ariza, Tyreke Evans e Wilson Chandler sono nomi interessanti che potrebbero dare un valore aggiunto a una squadra già ben amalgamata. Testa ora ai playoff quindi per i Jazz e subito dopo alla prossima fondamentale stagione.
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