Il trio delle meraviglie: B, Ruby e la compagna sospetta

Il cavalier B. oramai ci ha abbandonati, in preda alla senilità più acuta e agli isterismi da panico. Oggi per esempio il nostro eroe ha perfino osato inforcare la telecamera per farsi riprendere e lanciare il suo monito di difesa – il che è già qualcosa, visto che le altre volte lasciava il compito ad una brusca telefonata per poi riattaccare come niente fosse. Ha addirittura fatto un passo avanti, una sorta di discesa in campo al contrario: ci ha messo la faccia. Tra le quisquilie tratte dal suo miglior repertorio ci ha illuminato come tutto il fatto che lo rincorre da giorni, sia «infondato», poichè trattasi solo di accuse «infamanti e prive di fondamento» che constituirebbero solo una «campagna di fango» nei suoi confronti. Poi facendo chiara luce sullo specifico della vicenda telefonata del 27 maggio, ci ha tenuto a dire che con grande coraggio e forza il funzionario della Questura – il quale sarebbe stato concusso da B. – avrebbe smentito categoricamente ogni pressione: e quindi per forza B. è santo, perchè lo dice il funzionario (sic!). Addirittura Ruby stessa avrebbe smentito tutto, visto che si sarebbe presentata come una ventiquattrenne, cosa per’altro «confermata dalle numerose testimonianze», sempre secondo il premier.

Al di là però della satira più che ovvia dinanzi ad una simile uscita video documentata – una sorta di cimelio museale per i posteri – ci sono vari aspetti dalla vicenda da ricondurre a verità:

1 – B. conosceva senza ombra di dubbio la reale età della ragazza marocchina per due semplici motivi palesi nelle prove in mano ai magistrati. Per esempio nella famosa telefonata in Questura del 27 maggio, in totale sprezzo di ogni dignità istituzionale e col solo semplice scopo di riuscire a tappare la bocca a Ruby – la quale era famosa per la sua loquacità, quindi non certo affidabile come protettrice di un segreto così fondamentale -, dopo averla spacciata illecitamente come la nipote del leader egiziano Mubarak, avrebbe espressamento chiesto che sia «affidata» alla consigliera lombarda Nicole Minetti. Ora è più che palese che una maggiore di età non necessita di essere affidata a nessuno, quindi il fatto si fa molto chiaro. Un altro esempio è un’ intercettazione telefonica in mano agli inquirenti avente come soggetto un dialogo tra la Minetti e B. L’ex valletta di Colorado Caffè informa preoccupata Silvio di come Ruby sia stata interrogata a Genova dal procuratore aggiunto Pietro Forno giunto apposta da Milano. Silvio avrebbe risposto: «Non importa, tanto non potranno mai dimostrare che io sapevo che è minorenne». Più inequivocabile di così.

2 – Sia Ruby, sia il funzionario della Questura smentiscono ogni accusa riguardante il loro conto e di conseguenza quello di B. Il primo cancella ogni possibilità di essere stato concusso, o comunque di aver subito pressioni, la ragazza nega di aver avuto rapporti sessuali col premier o ricevuto qualche avances, dicendo di essersi limitata solo a far parte delle graziosi cenette in compagnia delle altre ragazze. Ma sia il primo che il secondo non avrebbero nessun interesse a dichiarare pubblicamente la loro colpa, e a maggior ragione agli inquirenti. Il primo perchè con molta probabilità riceverebbe un sicuro ridimensionamento della carriera e un procedimento giudiziario. La seconda perchè sarebbe stata circuita dal buon Ghedini, il quale dopo lo scoppio iniziale della vicenda cominciò a sondare il terreno passando in rassegna tutte o quasi le ragazze transitate da Arcore per comprare il loro silenzio. E poi non dimentichiamoci che B. è pur sempre un tycoon, un grande imprenditore che avrebbe ancora il potere di promuoverle a qualcosa di più appetibile. Per lei e per le altre.

3 – B. oggi nel suo video cimelio ha cercato di palesarsi come una sorta di buon samaritano, o di novello profeta che compie miracoli e indulgenze nei confronti dei più derelitti. Ruby sarebbe solo il frutto di un atto di carità, di un gesto di completa umanità e di grande animo. La verità e tutt’altra, ma ciò comporterebbe ad aumentare la fiducia in lui da parte degli italiani possibilmente colpiti dal suo grande spirito di beneficenza e spiritualità ultraterrena.

4 – Le ragazze transitate in minigonna, tacchi a spillo, scollature vertiginose e profumi ammalianti ora – in parte – vivrebbero in un residenze a Milano 2, guardacaso costruito negli anni ’70 proprio dalla mafiosa Edilnord di Silvio Berlusconi. In una perquisizione nelle loro case, sarebbero state rinvenute – oltre ad oggetti di inequivocabile scopo erotico – anche buste contenenti somme importanti di denaro, il che proverebbe comunque un ricevuto e ripetuto pagamento per via contante. Sempre tra queste ragazze, un’ amica di Nicole Minetti – la quale non sarebbe stata avvicinata e influenzata dall’avvocato Ghedini – avrebbe raccontato nei minimi dettagli in cosa consistevano le feste e il metodo di reclutamento. La ragazza anonima, avrebbe parlato di come durante la serata che l’ha vista ospite vi fossero ospiti anche Emilio Fede e Carlo Rossella – ex direttore del Tg 5 e ora presidente di Medusa, sempre di proprietà di B. L’anonima fanciulla avrebbe raccontato come nel dopo cena ci si recasse in un’ ampia sala al pian terreno molto simile ad una discoteca, con un tavolo bar e camerini. Lì si svolgeva il cosidetto Bunga Bunga in cui sotto la gentile attenzione degli uomini presenti, le ragazze a turno si calavano nelle sembianze di sexy infermiere e poliziotte proponendo sfacciatamente i loro seni nudi, mimando anche scene di sesso. Sempre stando al racconto anche la consigliera Minetti si calava nelle vesti di spogliarellista incallita.
Dopo le varie prestazioni B. sceglieva le interpreti a suo dire più entusiasmanti per offrir loro un bollente dopo cena e un maggior premio monetario, ma anche in caso di eliminazione il premier dava loro un alto compenso.

Ma è in un certo momento del monologo che il nanetto dà il meglio di sè, sparandola grossa, oltre ogni intelligenza umana. Ammetterebbe addirittura di condurre da un paio d’anni – in concomitanza col termine della sua relazione con Veronica Lario – una relazione sentimentale stabile, tenuta nascosta solo per non proporre al fuoco mediatico la sua nuova dolce metà. Il che detto così fa molto più che ridere, considerate poi le grandissime doti sessuali sempre sbandiete con grande orgoglio e veemenza dai giornali presidenziali. Quindi c’è da giurarci che in caso la cosa fosse stata vera e palese, lui stesso in primis l’avrebbe usata come arma di consenso a suo vantaggio. Ma la storia dell’ accompagnatrice inventata all’occorrenza non sarebbe nuova dalle parti di villa San Martino. Già ai tempi non troppo lontani del Papi e Noemi show, il premier avrebbe dato ordine di trovare alla ragazza napoletana un fantomatico fidanzato per far calmare le acque e rimandare al mittente tutte le accuse di una storiella tra il vecchio e la giovane. Il ragazzo in questione si scoprì poi essere Domenico Cozzolino, già apparso come corteggiatore in Uomini & Donne di Maria Di Felippi. Una sorta quindi di figurante Mediaset, pagato all’occorenza per smentire tutto e costruire il simpatico siparietto. Noemi però evidentemente non troppo attenta ai suoi contatti online, ando a sbandierare ad un’ amica su Facebook che «non l’ho mai amato. Per lasciarlo devo aspettare il 6 giugno per le elezioni e poi c’è l’intervista per appenderlo. Solo che non ci voglio stare insieme fino al 6, devo trovare un modo per vederlo di meno.»

A volte tutto ritorna. Basterebbe riscoprire le carte della vincenda puttanopoli e Noemi per rifarne un nuovo caso. La semplicità sta nel cambiare i nomi, nel raccontare ciò che altri hanno già fatto un anno e mezzo fa, riproporre i soliti convenevoli dei festini, delle serate a base di erotismo e di ragazze nude in piscina, di amoreggiamenti e di nottate sul lettone di Putin per innalzare il morale al padrone. Che le sfrutta a sua piacimento, a sua vantaggio. «Una minorenne dovrebbe andare a scuola, non a cena da vecchi ricconi». E un vecchio riccone dovrebbe ricordarsi che nessuno gli vieta di organizzare cene private nelle sue dimore private. E’ quando ci sono ragazze sospette spacciate per nipoti di Mubarak che la storia ci interessa. Non per B. Ma per il nostro bene.

MATTEO MAISTRELLO
matteo.maistrello@yahoo.it

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