Imola round: racconto e pagelle del weekend SBK
È stato un dominio rosso. Come già preannunciato nel racconto del sabato, il weekend di Imola ha incoronato “re d’Italia” Chaz Davies, protagonista assoluto di un fine settimana fantastico sul circuito romagnolo. La moto è italiana; la Ducati di Borgo Panigale non vinceva a Imola – anche allora fu doppietta con Carlos Checa – dal 2012. Campionato riaperto, l’egemonia Kawasaki vacilla.
MAMMA MIA CHE CHAZ A IMOLA!
Sempre davanti per tutto il weekend. Chaz Davies ricorderà a lungo questa settimana italiana, poiché – non considerando l’inutile warm-up – il gallese è stato costantemente primo dal venerdì alla domenica. Superpole, passo gara e giri veloci: nessuno è stato mai in grado d’inserirsi tra lui e la bandiera a scacchi. Gara-2 in fotocopia a gara-1. Anzi stavolta nemmeno Jonathan Rea, che sabato aveva dimostrato di poter fare qualcosa di più, è riuscito a tenere perlomeno la ruota di Chaz. In questo fine settimana il britannico in rosso ha fatto un altro mestiere.
In fondo ci teneva a far bene davanti al “suo” pubblico. Sono stati tanti, infatti, i ducatisti accorsi al circuito romagnolo, nella speranza di vedere la rossa Panigale 1198 battere le verdone di Akashi. Di sicuro non sono tornati a casa delusi.
MONDIALE SPACCATO IN DUE MA RIAPERTO.
Con la doppietta di Davies, Imola ha riconsegnato alla stagione un mondiale riaperto. Ora i punti tra il leader della classifica, quel Jonathan Rea che ha le mani sul primato da 18 round consecutivi, e Chaz Davies sono “solo” 35. Pochi se consideriamo che non siamo arrivati nemmeno a metà campionato, ma tanti se prendiamo in esame le vittorie e i piazzamenti fin qui, visto che Rea difficilmente perde punti. Il nordirlandese di Kawasaki, anche quando va tutto storto, riesce sempre a salire perlomeno sul podio.
Qui il ragionamento si fa più ampio. A inizio stagione si era parlato di mondiale combattuto ed equilibrato. Oggi, al termine del quinto round, constatiamo invece con certezza che si tratta di un campionato diviso a metà: i primi 3 (Rea, Davies e Sykes) navigano nei piani alti, il resto della compagnia lotta solo per la medaglia di legno. Se andiamo a guardare i vincitori, infatti, balza agli occhi il fatto che nelle 10 gare disputate, ben 9 sono state vinte dalla coppia Rea-Davies (5 il nordirlandese, 4 il gallese), mentre la restante l’ha portata a casa Sykes, compiendo un vero e proprio miracolo agonistico in gara-2 in Thailandia. Se allarghiamo il discorso al podio, la storia cambia di poco, visto che gli unici a poter racimolare qualcosa sono stati Van der Mark – sicuramente il più solido degli avversari – Hayden e Giugliano.
PAGELLE: DAVIES MAESTRO, REA VACILLA, GIUGLIANO IN RIPRESA.
Chiudiamo il quadro del weekend di Imola con i voti ai piloti, cercando di inquadrare le reali possibilità con i risultati finali.
- Chaz Davies: voto 9. Come detto ampiamente, il gallese è stato sempre davanti a tutti, dal venerdì alla domenica. Si merita il massimo dei voti anche solo per il verdetto della pista. Bisogna però anche aggiungere delle componenti che, per uno che studia da campione, non guastano. A Imola abbiamo visto un Chaz idolo delle folle, sempre sorridente e disponibile e, in più, sta anche imparando in fretta l’italiano. Oltre che studiare da campione, quindi, sta anche lavorando per diventare a tutti gli effetti il pilota Ducati per eccellenza. L’evoluzione da “gregario” a prima guida, oramai, è realizzata. A Borgo Panigale sperano che la prossima tappa del processo sia la conquista del mondiale. Di sicuro questo 2016 sta diventando molto interessante.
- Jonathan Rea: voto 7,5. Più di così il nordirlandese non poteva fare, perlomeno in termini di risultati finali. Troppo più forte Chaz, troppo più forte la Ducati. Probabilmente nemmeno lui si aspettava che la sua Ninja soffrisse così tanto l’egemonia della rossa sulle colline bolognesi. Storia completamente diversa al 2015, quando fu Johnny a portare a casa la doppietta. Nota positiva è che il vantaggio su Davies è ancora un margine di sicurezza (35 punti corrispondono quasi a una gara e mezza), e in un campionato diviso come questo, è difficile vedere Rea non salire sul podio. Inoltre il doppio secondo posto finale significa che Sykes è ancora una volta dietro; per i delicati equilibri del team Kawasaki, anche questi risultati possono valere tanto.
- Tom Sykes: voto 6,5. Insieme a Davies e, naturalmente, ai piloti italiani, è stato lui l’idolo delle folle a Imola. Sempre pronto a scambiare due battute con i fan, oltre ad autografi e selfie. Probabilmente, agli occhi degli appassionati della Superbike, rimane molto più simpatico rispetto al suo compagno di squadra, spesso piuttosto schivo (al limite delle sbuffate) e quasi timido. In pista, però, conta altro. Dopo un venerdì complicato, l’inglese è andato ancora a podio in entrambe le gare, ma manca sempre qualcosa per poter dare fastidio alla coppia lì davanti. Sia in gara che in classifica generale. Tom alle volte sembra quasi accettare questa situazione, anche col sorriso sulle labbra. Probabilmente dentro di sé sta già aspettando Misano e, soprattutto, Donington, da sempre piste favorevoli a lui, e poco agli altri diretti interessati. C’è il rischio, però, che dopo Sepang la situazione sia già compromessa del tutto. I punti da recuperare da Rea sono già 67.
- Davide Giugliano: voto 6,5. Il pilota romano ha chiuso un weekend strano con un’ottima seconda gara. Il quarto posto finale significa punti e autostima, ma non basta per essere la seconda guida del team Aruba.it. La Ducati, come dimostra Davies, è cresciuta tantissimo negli ultimi 12 mesi; ora a Borgo Panigale si aspettano qualche risultato importante anche da Giugliano, non bastano più i buoni piazzamenti. Anche perché non solo Giugliano sembra l’unico candidato reale – oltre a Van der Mark in qualche round – per potersi inserire nella lotta dei top-3, ma perché c’è anche in ballo la conferma per la prossima stagione. In Ducati lo stanno tenendo sotto osservazione, Giugliano dovrà dare qualcosa in più.
- Lorenzo Savadori e Leon Camier: voto 7. Qui si tratta di moto italiane, Aprilia e MV Agusta. Savadori, punta di diamante del team di Noale, è giovane e sta dimostrando di meritare la categoria, con un altro fine settimana – in linea con l’ottima prova di Assen – di assoluto livello. Manca solo un po’ d’esperienza in gara, e magari anche una moto realmente al top. Benissimo anche Leon Camier, che finalmente sta portando a casa punti importanti con la MV. A fine Gara-2, terminata con un grande quinto posto, gli hanno chiesto se dalla prossima gara può puntare al podio; lui ha frenato subito gli entusiasmi, ma di sicuro si sarà reso conto che il tanto lavoro svolto sta iniziando a farsi vedere.
Michael Van der Mark e Nicky Hayden: voto 4,5. Male le Honda sulla pista di Imola. Male soprattutto dopo il grande weekend olandese. Ci si aspettava molto di più sia dal team che dai piloti. Evidentemente la CBR “sente gli anni” su alcuni circuiti; quello romagnoli è uno di questi. Nonostante tutto, meglio in gara che in prova. Da segnalare anche uno spento Nicky Hayden, che non ha mai trovato il feeling col tracciato.
ORA SI VA A SEPANG.
Archiviato Imola, la Superbike farà visita alla Malesia, con il round di Sepang tra 10 giorni. L’anno scorso fu dominio Rea-Davies (che novità!), e immaginiamo già da adesso che gli esiti possano essere simili. Come sempre attendiamo Giugliano, in ripresa ma ancora lontano dal suo compagno di squadra. Weekend che invece potrà essere in salita per Sykes, che non ha mai digerito lo storico tracciato malese.
Tanti cercheranno riscatto, altri delle conferme. In ogni caso il mondiale è riaperto, e noi non vediamo l’ora di assistere al sesto round della stagione 2016.
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