L’anno che è stato
E’ il 31 dicembre e, in attesa del consueto messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica, vorrei permettermi di fare un paio di considerazioni su questo 2009 che ci apprestiamo a salutare.
Porre Berlusconi al centro della breve analisi di questi dodici mesi sarebbe fin troppo ovvio, per cui mi concentrerò su avvenimenti e personaggi legati comunque a doppio filo al Premier ed in generale alla politica ed alla società italiana, nel bene e nel male. Legati sì, ma brillanti di luce propria e, pertanto, meritevoli di considerazione.
Un augurio, ed è l’unico che mi sento di fare, a tutti gli italiani onesti. Soprattutto agli italiani in difficoltà che stanno lottando con i denti per mantenere il posto di lavoro. La loro sofferenza, la loro disperazione nei Tg sono diventate, al massimo, notizie di contorno fra un servizio sui regali di Natale ed un altro sul cenone.
Gianfranco Fini. Il 23 novembre scorso scrissi: “Un uomo politico dalle due facce…leader di un partito traghettato dal post-fascismo alla destra laica e democratica, insofferente all’alleanza di governo con un partito xenofobo come la Lega e lontano dalle logiche di sudditanza e totale identificazione con il capo tipiche dei berluscones, da una parte. Compiacente e silente Ministro degli Esteri o Presidente della Camera e firmatario della “legge Bossi-Fini” sull’immigrazione, dall’altro”. Il mio giudizio negativo nei confronti di questa ambigua attitudine non è cambiato. Allo stesso modo, riconosco che, anche fosse solo per un mero tornaconto politico, il Presidente della Camera è stato all’altezza della sua carica istituzionale, molto più del Presidente Napolitano (Berlusconi è ovviamente fuori classifica).
Massimo D’Alema. Il solito baffetto furbetto, sempre disponibile all’inciucio e sempre perdente, comunque vada a finire. Il 14 ottobre si incontrò con Berlusconi e Letta, furtivamente, per rinnovare il Dalemoni che tanti frutti ha sempre dato (a Berlusconi…). Dopo essersi ripreso il controllo del PD(nelle sembianze di Bersani) è stato bocciato come Mr Pesc. Adesso verrà sistemato alla presidenza del Copasir. E chi è più esperto di lui in inciuci, segreti e operazioni sotto banco? Lo scorso 16 ottobre commentai che “D’Alema che fa finta di opporsi al Premier e poi inciucia alla prima occasione, è roba vecchia… Proprio nel momento in cui il Premier sembra essere nuovamente alla frutta, la spalla dell’amico Massimo è pronta a sorreggerlo. Ecco, la triste morale di questa storia è che la democrazia e l’alternanza in Italia non possono esistere: maggioranza ed “opposizione” continuano a spartirsi la torta ed a essere sfacciatamente una cosa sola”.
Marcello Dell’Utri. Le “minchiate” del pentito Spatuzza sarebbero state “smentite” dal mafioso Filippo Graviano. Dunque, vediamo se ho capito bene. Un pentito racconta delle presunte frequentazioni mafiose di Dell’Utri e Berlusconi. Il boss (che, fra l’altro, nega ancora di essere mai appartenuto a Cosa Nostra) non conferma. Tanto basta per la sentenza a reti unificate: innocenti, diffamati! Spatuzza bugiardo, Graviano “uomo che appare cambiato”, come lo stesso senatore siciliano lo definisce. Il rovesciamento della realtà è servito. In quest’Italia è prassi consolidata.
Il Fatto Quotidiano e Filippo Facci. Perché accosteremmo questi due elementi agli antipodi fra loro? Non lo faremmo se non fosse che il giornalista dalla bocca storta, dai capelli tinti coi biondi riflessi non avesse dichiarato “Non ho ancora mai incontrato uno che legge il Fatto e non mi paresse un perfetto cretino”. Uno dei servetti di Arcore più dediti, trombato da Il Giornale all’arrivo di Feltri e passato quindi al secondo organo di Regime su carta stampata,Libero. Adesso piange miseria e prova anche a fare l’indipendente parlando male della Carfagna e denunciando il ridimensionamento della libertà di stampa (intervistato in una puntata di Annozero). Nel contempo, Il Fatto, che non ha padroni e non prende contributi statali, informa senza censure i cittadini. Chi è il “cretino” adesso? Facci…ridere.
Letizia Moratti e Bettino Craxi. Il sindaco di Milano vuole dedicare una via o un parco della città a Craxi per (fra gli altri meravigliosi meriti che è possibile riconoscergli) “la sua politica internazionale illuminata”. Secondo me anche la politica economica di Craxi “è stata una politica illuminata”! E’ il tangentaro che ha fatto più soldi di tutti!
Buon anno a tutti i cittadini onesti e, citando Salvatore Borsellino, “resistenza, resistenza, resistenza!”.
GIANLUCA CAPORLINGUA