Marcianise: l’ascesa del clan Menditti.
Mentre l’attenzione di questi giorni è, giustamente, concentrata sulla nuova faida che sta esplodendo nei quartieri di Scampia fra gli Amato-Pagano e i scissionisti interni al quartiere che sembra abbandonato anche dal Clan, concentrato nei suoi rapporti con la Spagna, trenta chilometri più a nord, a Marcianise, è stata bloccata – perlomeno in parte – l’ascesa senza sosta del clan dei Menditti.
Storici alleati dei Belforte, detti i “Mazzacane”, a seguito dello smembramento, da parte delle forze dell’ordine, di questo clan e alle successive decisioni da parte di alti boss di collaborare con la giustizia, si sono fatti largo nell’economia criminale, diventando i vertici indiscussi della zona. Grazie all’operazione “Mangusta” il 19 dicembre scorso, vennero arrestate undici persone, fra cui i boss – i tre fratelli Menditti, Andrea, Alessandro e Fabrizio – le loro mogli e altri affiliati. Le figure femminili risultarono, dall’inchiesta, fondamentali. Erano infatti loro a gestire e a tenere le redini delle estorsioni. Non solo, perchè le accuse che si vedono pendere sul capo sono anche di traffico d’armi e spaccio di sostanze stupefacenti, come hashish ed eroina nella zona di Marcianise, di Caserta e della sua area metropolitana.
La notte scorsa, con l’operazione “Mangusta Due”, portata avanti dalla Polizia coordinata dalla Direzione Antimafia di Napoli, un altro colpo è stato inferto ai Menditti. Infatti le manette sono scattate per quattro persone. Tre, sono i fratelli Menditti che abbiamo nominato prima; il quarto è il cognato del più grande, Alessandro – considerato dalla Procura il capoclan – e si chiama Giuseppe Fisio. Con i tre fratelli Menditti in carcere, Fisio sarebbe stato il fido esattore al posto dei boss già rinchiusi.
L’inchiesta ha accertato la grande mole d’affari illeciti di cui il clan era protagonista, fra le quali diverse azioni estorsive a scapito di imprenditori edili e del settore del noleggio dei videogiochi. Per quest’ultimo aspetto, vi invitiamo a leggervi – o guardarvi – questa inchiesta che ho pubblicato qualche settimana fa proprio in merito al gioco d’azzardo e alle mani della criminalità organizzata, non solo la camorra, su di essa.
GIAMPAOLO ROSSI
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