Misano 2017: Melandri trionfa in casa, sorride anche Sykes. Davies KO
Il round di Misano Superbike 2017 è stato un tumulto d’emozioni: paura, gioia, tensione e passione. È accaduto praticamente di tutto. Alla fine il personaggio copertina è un inaspettato Marco Melandri, che trionfa nella gara domenicale con la sua Ducati ufficiale. Con questa vittoria, sono 100 i successi italiani nella storia della massima competizione dedicata alle derivate di serie. A sorridere è anche Tom Sykes, che si prende Gara-1 rosicchiando altri 5 punti al suo compagno di squadra leader del mondiale, Jonathan Rea.
Tanti sorpassi, troppe cadute e qualche segnale positivo per chi insegue da lontano. Analizziamo il “Pirelli Riviera di Rimini Round“, versione 2017, sotto il punto dei vista dei numeri, delle statistiche. C’è tanta carne al fuoco.

Finalmente Macio.
Nonostante le speranze mondiali siano ridotte all’osso (o del tutto nulle), è indubbio che l’uomo immagine del settimo round del mondiale Superbike sia il ravennate Marco Melandri. L’idolo di casa ha vinto Gara-2 partendo dalla decima piazza, con una rimonta che ha “stordito” e sorpreso anche le Kawasaki.
A Misano non era mai andato oltre la terza piazza. Macio torna alla vittoria a più di due anni e mezzo dall’ultima gioia. Era il 2014 a Magny-Cours (Francia). Allora il numero 33 trionfò in sella all’Aprilia ufficiale. Poche settimane dopo la RSV4 vincerà il titolo iridato con Guintoli. Sembra una vita fa, soprattutto per uno che è stato lontano dal mondiale delle derivate di serie per due lunghi anni. Una vittoria che riscatta anche la caduta all’ultimo giro nella gara del sabato, nella quale era in piena lotta per la vittoria.
L’ex vicecampione del mondo MotoGP e Superbike, con questa vittoria arriva anche a “cifra tonda“; quota 20 successi tra le derivate di serie. Il ravennate ora si trova a solo un sigillo di distanza da Max Biaggi (21), che corrisponde anche al pilota italiano più vincente di sempre nel mondiale. Per Macio si tratta di un’iniezione di fiducia enorme, soprattutto perchè la vittoria è arrivata in concomitanza dell’assenza di Chaz Davies per infortunio. Melandri era la sola Ducati ufficiale in pista.
Tom bravo e fortunato.
The grinner è tornato? Difficile dare una risposta a questa domanda. Di sicuro per Tom Sykes questi ultimi 2 round (Misano e Donington Park) sono stati di gran lunga i più positivi del campionato; 2 vittorie – le prime stagionali – e tanti punti recuperati al leader di classifica, nonché compagno di squadra, Jonathan Rea. Il campione del mondo 2013 vince la Gara-1 del sabato, dopo aver fatto segnare il nuovo “best lap” della pista con la quarantesima Superpole in carriera. Un sigillo fortunato più che meritato, visto che a poche curve dalla fine – prima delle débâcle rocambolesche degli avversari – il britannico era quarto.
Per Sykes si tratta della quarta vittoria sul tracciato riminese, trentatreesima in Superbike. Affiancato un mito come Troy Corser – presente a Misano – al quinto posto della classifica All-Time. Tom centra il podio anche in Gara-2, con un terzo posto che sa più di rimpianto (Rea è arrivato davanti per un decimo) che di gioia assoluta. I punti in classifica che lo separano dal cannibale nordirlandese sono ora 50.
Nella mente di Tom Sykes, però, girano tanti pensieri. In Kawasaki sono ben contenti di avere due piloti nelle prime due piazze del mondiale, con il primo posto ben saldo nella graduatoria costruttori. Nelle varie classifiche la Ducati è ora lontanissima. L’unica speranza – per chi vuole lo spettacolo, come tutti noi appassionati – è che ci sia almeno una “lotta interna“. La pace tre i due alfieri Ninja, in atto dalla fine della scorsa stagione, rischia di sfociare in un finale di stagione abbastanza incolore, con Sykes in veste di bodyguard in difesa del titolo del compagno di squadra.
Solo Tom può mettere un po’ di pepe ai piani alti di questo mondiale 2017, giunto a Misano al suo giro di boa. Ma siamo sicuri che voglia davvero farlo? I risultati ci direbbero di no, visto che il campione di Huddersfield non ha mai dato il segnale di voler entrare in lotta con il compagno di squadra. Nemmeno quando avrebbe potuto farlo (vedi round di Assen).
In bocca al lupo Chaz.
Per Chaz Davies il round di Misano Superbike 2017 è stato solo tanta paura. Lo scontro con Rea all’ultimo giro di Gara-1 – i due era primo e secondo – poteva essere molto più drammatico di quello che in realtà si è rivelato. Inutile dire che a Chaz è andata decisamente bene, vista la dinamica. Il pilota è stato dichiarato “unfit” per Gara-2, a causa soprattutto della frattura della vertebra L3. Il video dell’incidente fa ancora impressione.
Misano rimane una pista stregata per il gallese. Qui il suo miglior risultato rimane l’unico terzo posto di Gara-1 2015. Con questo doppio zero, Chaz si distanzia di ben 111 punti da Rea e 61 da Sykes. Il titolo rimane anche per quest’anno un miraggio, in una stagione che somiglia tanto a quella passata. Ma forse dopo il weekend riminese questo è l’ultimo dei problemi. Ora l’obiettivo principale è ritornare a correre. Ci sono grosse probabilità di rivederlo già in pista a Laguna Seca (USA) a luglio. L’auspicio di tutti è che sia davvero così.
Rea si difende, gli outsider si avvicinano.
Possiamo tranquillamente affermare che se dopo il round di Misano Superbike 2017 non si parla di Jonathan Rea, è solo ed esclusivamente per “colpa sua”. Sì, perchè per un cannibale capace di vincere tutto negli ultimi 2 anni mezzo, due podi non fanno più notizia. Un terzo posto nella drammatica Gara-1; una seconda piazza in Gara-2. Titolo fin qui difeso in modo eccelso, nonostante una brillantezza mai arrivata del tutto nelle manche romagnole. Poco importa se il nordirlandese non riesce a ripetere la doppietta dello scorso anno.

Il pericolo numero uno ora si chiama solo Tom Sykes. Con tutte le precauzioni del caso – come spiegato poc’anzi. E pensare che stavolta a mettergli i bastoni fra le ruote potevano essere dei protagonisti inaspettati. Van Der Mark nella manche del sabato, Jordi Torres in quella domenicale. Entrambi caduti a pochi giri dalla fine, quando erano in lotta per la vittoria. Eventualità, questa, mai (ma proprio mai!) registratasi fino al round di Misano.
Segnale che qualcosa, perlomeno su determinati circuiti, si sta muovendo. La Yamaha sta continuando a dimostrare di poter dare fastidio alle prime della classe. Oltre ad essere ormai – di gran lunga – la migliore delle “seconde linee“. Forse un top rider per il 2018, da affiancare o a Lowes (che ha centrato il secondo podio in due round in Gara-1) o a Van Der Mark, sarebbe lo step necessario per proseguire l’evoluzione della R1. Intanto questo 2017 si sta facendo davvero interessante.
Misano e WorldSBK: un binomio vincente.
Dire che la Superbike non è sgradita in Italia è un eufemismo. Dopo le 75 mila presenze del round di Imola, anche Misano sfonda il muro dei 68 mila gettoni. Un successo che fa rima con passione, e che ha ripagato alla grande tutti i tifosi: kawasakisti, ducatisti e, più in generale, italiani. Gli addetti ai lavori – come il sottoscritto – sono ben contenti, invece, di aver visto finalmente spettacolo. Gare incerte, equilibrate e veramente combattute fino all’ultima curva. Quando si parla di “stile Superbike” s’intende proprio questo.
Un’altra notizia importante è stata diramata proprio dopo la manche domenicale. Il circuito di Misano ha rinnovato l’accordo che lo lega al mondiale Superbike fino al 2020. Il prolungamento è stato siglato e ufficializzato. Tutti gli appassionati potranno così segnarsi sull’agenda questo appuntamento. Almeno per altri 3 lunghi anni…
SE QUESTO ARTICOLO TI È PIACIUTO, SOSTIENI WILD ITALY CON UNA DONAZIONE!