Giunti a metà stagione NBA, è giunto il momento di andare ad esaminare il campionato in corso. Golden State rimane saldamente al primo posto inseguita da Boston, Houston e Toronto. Nelle ultime posizioni troviamo, invece, Sacramento, Orlando, Atlanta e Memphis. Andiamo ad analizzare in questi speciali, i giocatori che sono in corsa per il premio di MVP, le migliori promesse e i coach che hanno fatto, fino ad ora, meglio. Partiamo con i cinque possibili candidati al premio di migliore giocatore della regular season.
1. James Harden, Houston Rockets
Non può che essere James Harden l’ MVP della prima parte di stagione. Il Barba ha guidato Houston al primo posto in classifica fino alla fine di dicembre senza poter contare sull’apporto iniziale di Chris Paul che ha saltato le prime quindici partite. Harden è alla sua migliore stagione per punti segnati (32.3) ed è andato tre volte sopra i 50 punti (massimo 56), 3 volte ha toccato i 40 e per ben 9 volte sopra i 30. Il nativo di Los Angeles sembra pronto a puntare alla vittoria finale e l’aggiunta di un giocatore come CP3 può solo dargli più serenità e più esperienza in campo.
2. Kevin Durant, Golden State Warriors
Al secondo posto troviamo l’ala degli Warriors. Durant è stato il principale leader della squadra di Kerr che alla lunga ha recuperato i Rockets e che non ha ancora toccato le dieci sconfitte. KD ha migliorato il suo apporto in difesa (dove è candidato alla vittoria finale di difensore dell’anno) e gli assist distribuiti ai compagni. Inoltre ha da poco raggiunto quota 20.000 punti in carriera, il secondo più giovane dopo LeBron James.
3. Kyrie Irving, Boston Celtics
Senza Gordon Hayward per tutta la stagione, Irving ha preso in mano le redini della squadra portandola al secondo posto in tutta la NBA. In corsa anche lui per l’MVP, Uncle Drew dopo aver perso le prime due partite, ha portato i suoi Celtics a 16 vittorie consecutive e al primo posto saldo nella Eastern Conference. La forza di Boston è il collettivo ma il leader da seguire dentro il campo è sicuramente Kyrie, sempre più sicuro della sua forza.
4. LeBron James, Cleveland Cavaliers
Al quarto posto c’è James. Le statistiche sono le stesse degli anni scorsi (ed è un grande merito dato l’aumento dell’età) ma a cambiare è la squadra. La partenza di Irving ha segnato la fine di un ciclo e l’inizio di un nuovo percorso. In questo campionato, però, a mancare fino a poche partite fa era Thomas, proprio il nuovo perno da cui partire. In aggiunta le voci di mercato e le brutte performance di Thompson e l’inizio non esaltante di Wade e Crowder. Nonostante ciò, LeBron ha portato Cleveland a riprendersi le prime posizioni ad Est e a stare nella parte che conta. Ora solo il tempo ci dirà che forma avranno i nuovi Cavaliers.
5. Stephen Curry, Golden State Warriors
Se Golden State non ha cambiato il suo gioco nel corso degli ultimi anni e ottiene sempre grandi vittorie, gran parte del merito va a Stephen Curry. Il play dei Warriors rimane la minaccia numero 1 degli avversari che sono costretti a cambiare la loro difesa in continuazione pur di non farlo tirare. La fragilità fisica (soprattutto le caviglie) è un suo punto debole ma quest’anno sembra aver superato anche questo tipo di difficoltà. Un esempio è la gara di ritorno dopo 11 partite saltate: 38 i punti con un sorprendente 10/13 da tre.
Menzioni speciali vanno fatte a:
Giannis Antetokounmpo, DeMar DeRozan.
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