Secondo appuntamento con la nostra rubrica “le partite mai giocate”. In questo speciale andremo ad analizzare una partita che molti fan vorrebbero vedere: gli Utah Jazz 96-97 contro i San Antonio Spurs 13-14, ovvero le due squadre che nella storia della NBA hanno dimostrato un gioco di squadra inimitabile. Da una parte l’asse Stockton-Malone, dall’altra i big three e Kawhi Leonard. Chi potrebbe aggiudicarsi l’ipotetico match?

Beth A. Keiser | The Associated Press
Utah Jazz 96-97
John Stockton, Jeff Hornaceck, Bryon Russell, Karl Malone e Greg Ostertag. Prima potenza dell’Ovest con 64 vittorie e 18 sconfitte, gli Utah Jazz condotti da Jerry Sloan erano i principali antagonisti dei campioni uscenti Chicago Bulls. E proprio contro quest’ultimi, Malone e compagni sono usciti sconfitti nella loro prima finale NBA della storia. Nonostante un percorso, infatti, invidiabile dove hanno eliminato prima i Los Angeles Clippers, poi i Los Angeles Lakers e infine gli Houston Rockets, i Jazz sono stati costretti a cedere per 4-2 di fronte alla forza di Jordan e i suoi compagni.
Il gioco di Sloan si basava molto sull’asse Stockton-Malone: il primo, miglior assist-man di tutti i tempi (record probabilmente imbattibile), era un ottimo tiratore da tre punti e un regista perfetto per qualsiasi squadra, il secondo, un gradino sotto Kareem Abdul-Jabbar nella classifica dei migliori marcatori di tutti i tempi, era il principale terminale offensivo in attacco e uno scorer nato. A chiudere il team Hornaceck e Russell che garantivano punti da fuori dell’arco e difesa.
Punti di forza: ampia visione di gioco, difesa, gioco di squadra.
Punti deboli: minuti giocati da Stockton e Malone.
San Antonio Spurs 13-14
Tony Parker, Danny Green, Kawhi Leonard, Tim Duncan e Tiago Splitter. 62 le vittorie e 20 le sconfitte per i texani. Il compito di Popovich era riprendere mentalmente i giocatori dopo la devastante sconfitta contro i Miami di LeBron James. The Chosen One, infatti, aveva condotto la sua squadra al titolo dopo essere stata sotto 3 a 2. Tanti i rimpianti per Duncan e compagni, complici di aver gettato al vento un’occasione d’oro (soprattutto in gara 6). Ma l’anno 2013-2014 è stato forse il campionato migliore dei San Antonio. Partiti con la missione di vincere l’anello, gli Spurs hanno disputato dei playoff incredibili mostrando un gioco di basket molto simile a quello dei Lakers e dei Boston degli anni 80.

Andy Lyons/Getty Images
Il segreto di questa formula vincente? Dosaggio dei minuti per il quintetto di partenza, tanti passaggi e solidità. Nessuno dei titolari, infatti, ha tenuto una media superiore ai 30 minuti di gioco (Parker 29.4). In aggiunta sono ben 6 i giocatori sopra i 10 punti di media. Senza una stella di riferimento, Popovich è riuscito a esprimere la pallacanestro degli Spurs al massimo della sua espressione.
Punti di forza: gioco di squadra, dosaggio dei minuti.
Punti deboli: nessun giocatore come principale terminale offensivo.
Il risultato
Chi vincerebbe quindi in una partita secca? Utah punterebbe molto sul gioco offensivo di Malone ma la presenza di Duncan sotto le plance non renderebbe al lungo dei Jazz vita facile. San Antonio metterebbe, invece, in difficoltà le seconde linee degli avversari per le lunghe rotazioni che ha. In conclusione se si dovessero scontrare gli Utah Jazz e gli Spurs vincerebbero i secondi sostanzialmente per il gioco di squadra che esprimono, a tratti infermabile. E voi? Quale squadra scegliereste?
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