Dalla prima di Nole alla pioggia: i 7 momenti da ricordare del Roland Garros 2016

L‘edizione 2016 del Roland Garros 2016 non passerà di certo alla storia per lo spettacolo e le sfide avvincenti. Pioggia e ritiri illustri sono state le due componenti che hanno di gran lunga roland-garros-2016-1condizionato il programma, con conseguenti difficoltà nello stilare un tabellone fisso d’incontri, oltre che un inevitabile calo di spettatori. Con ciò, nonostante tutto, il French Open ci ha regalato ancora una volta delle storie da raccontare. Dei ricordi da registrare nella memoria. Analizziamo sette tappe salienti (o presunte tali) del Roland Garros appena terminato, cercando di fare un quadro di una delle edizioni più travagliate della storia.

1- La Prima Volta del marziano Nole.

Di sicuro il Roland Garros 2016 verrà ricordato, principalmente, per il primo sigillo di Novak Djokovic. Il serbo, grazie alla vittoria in finale contro Andy Murray, riesce finalmente a centrare il Career Grand Slam, che consiste nell’aver vinto almeno una volta tutti e quattro i tornei dello slam. Nole diventa così l’ottavo giocatore nella storia a centrare quest’impresa, affiancando anche gli avversari contemporanei Federer e Nadal. Djokovic sale a 12 slam vinti in carriera (4° nella classifica All Time), con appena 2 set ceduti nella quindici giorni parigina. Inoltre è il primo tennista in assoluto a portare a casa 4 slam consecutivi, a cavallo di più stagioni; il serbo, infatti, non si ferma dal Wimbledon dello scorso anno.

Ora per Nole nulla diventa impossibile. Il grande obiettivo del 2016 – forse della carriera – è stato centrato, con il tabù Roland Garros sfatato nel migliore dei modi. All’appello mancano solo l’oro olimpico, con Rio 2016 alle porte, e il Grande Slam, che consiste nella vittoria di tutti e quattro i tornei dello slam nello stesso anno. L’ultimo a riuscire in questa folle impresa fu Rod Laver nel 1969, nell’epoca di un tennis completamente differente. Roland-Garros-2016-2Continuando con questi ritmi, nemmeno il record di 17 slam vinti, appartenente a Roger Federer, è più al sicuro.

2- La Prima volta di Garbine.

Se tra gli uomini la vittoria del Roland Garros rappresenta un “tabù sfatato“, tra le donne il discorso è ben diverso. Garbine Muguruza vince l’edizione 2016 battendo in finale la detentrice del titolo, Serena Williams, e centrando così la vittoria di uno slam per la prima volta in carriera. Per la tennista iberica, classe 1993, si tratta della consacrazione definitiva, della vittoria più importante della sua vita. Probabilmente siamo di fronte all’alba – ben avviata – di una grande carriera, un talento predestinato che aspettava solo il momento giusto per sbocciare.

L’ultimo atto di Parigi è stato la riproposizione della finale di Wimbledon dello scorso anno, ma con esiti differenti. Stavolta è Muguruza a trionfare, vincendo così il suo terzo titolo a livello WTA, che le vale anche il best ranking; ora la spagnola è numero 2 al mondo, alle spalle proprio di Serenona. Piccole campionesse crescono.

3- La pioggia.

In queste ultime due settimane, Parigi ha vissuto delle ore veramente critiche dal punto di vista del maltempo. La pioggia ha condizionato la vita cittadina, con allagamenti e inondazioni che hanno fatto temere anche per il livello altissimo della Senna. L’acqua caduta dal cielo ha influenzato anche lo svolgimento del Roland Garros, che ha fatto registrare nel 2016 l’edizione più travagliata della storia. Tantissimi, infatti, sono stati i match sospesi, spostati su altri campi, o addirittura cancellati. Tra la giornata di lunedì 30 e martedì 31 maggio, non si è giocato nemmeno per un’ora complessiva.

E’ ovvio che alcuni giocatori abbiano storto il naso; in particolare Halep e Radwanska, entrambe uscite prematuramente, sono state molto critiche con la gestione dei roland-garros-2016-3campi e l’organizzazione. Pioggia che in questi casi fa anche rima con calo di spettatori. Forse nemmeno Wimbledon, “patria del maltempo“, ha mai vissuto un’edizione di questo tipo. Che sia il momento di pensare a una copertura, perlomeno per il centrale? Gioverebbe a tutti, dai giocatori al pubblico, passando per televisioni e organizzazione. L’appello, stavolta, arriva da più parti.

4- Il ritiro di Rafa.

Colpo di scena al Roland Garros: lo spagnolo Rafael Nadal ha annunciato il suo ritiro dal torneo a causa di un infortunio al polso sinistro“. Così titolavano le testate sportive di tutto il mondo lo scorso 27 maggio, giorno in cui Rafa Nadal, vincitore per 9 volte a Parigi, dava forfait all’edizione 2016 del suo torneo preferito. Lo spagnolo era la testa di serie numero 4, uno dei protagonisti più attesi. Forse il favorito principale alla pari con Novak Djokovic. E invece il maiorchino, nonostante un inizio anno decisamente convincente, non è riuscito nemmeno ad arrivare al terzo turno; stavolta, però, non si è trattato di demerito tecnico, ma di pura e maledetta sfortuna.

E’ un problema all’intersezione del tendine, che avevo già quando sono arrivato qui e non ha fatto altro che peggiorare. Se continuassi a giocare rischierei la rottura“. Così Nadal commentava il suo infortunio durante la conferenza stampa del 27 maggio. Granollers non può far altro che ringraziare e approdare al terzo turno.

Il Roland Garros 2016 è stato funestato, quindi, non solo dal maltempo, ma anche da ritiri e assenze illustri. Nadal, dopo appena tre giorni di gioco, chiude le valigie e se ne torna a casa; Roger Federer, protagonista di una roland-garros-2016-4stagione tutt’altro che esaltante fin qui, non è nemmeno entrato in tabellone.

5- L’inaspettato scambio di Wawrinka.

Il vincitore del Roland Garros 2015, Stanislas Wawrinka, ci ha regalato uno dei momenti più belli di questo torneo. Durante il match giocato (e vinto) contro Victor Troicki, Wawrinka ha sfruttato una pausa di gioco per fare due scambi con un raccattapalle. Lo svizzero, con Troicki fermo per delle cure mediche, ha semplicemente preso due racchette, chiamato il ragazzo e iniziato a palleggiare. Non si trattava dell’amichevole nel campetto dietro casa, ma di un ottavo di finale al Roland Garros.

Il pubblico ha subito apprezzato l’umiltà e la disponibilità di un grande giocatore. Tuttavia, non si è trattato di un inedito per Wawrinka; già nel gennaio 2015 infatti, durante la semifinale del Mubadala World Tennis Championship con Novak Djokovic, lo svizzero si prestò a giocare con un ragazzo per qualche minuto. Trattasi di campione vero.

6- Marcos affossa i suoi pensieri… nella rete!roland-garros-2016-5

Quella tra Marcos Baghdatis e Jo-Wilfried Tsonga è stata forse una delle partite più entusiasmanti di questo Roland Garros. Valevole per il secondo turno, il match si è giocato incredibilmente sotto il sole – o quasi – in una delle sfide più equilibrate del programma. Alla fine ha vinto Tsonga al quinto set, recuperandone due di svantaggio, in più di 3:30 di gioco.

La partita, però, verrà ricordata anche per il modo in cui Tsonga si è procurato il match point finale. Baghdatis, suo malgrado, è stato infatti protagonista di una scena davvero esilarante; nel recupero di una palla corta del suo avversario, il cipriota corre e colpisce, riuscendo anche a rispondere nel campo opposto, ma, nel momento più bello, perde l’equilibrio e scivola. Risultato? Testa infossata nella rete e “invasione”, in una scena che difficilmente si può vedere sui campi da tennis. Nel frattempo Tsonga colpisce la palla e fa punto.

7- Djokovic e la crew dei festeggiamenti.

Roland-garros-2016-6Dopo Stan Wawrinka, il secondo momento “umanità” più bello del Roland Garros ce lo regala il solito Novak Djokovic. Non è un caso che il serbo sia apprezzato da media e tifosi anche per i suoi atteggiamenti in campo. Oltre a vincere le partite, infatti, Nole riesce sempre a trovare spunti per far sorridere, coinvolgere e deliziare gli spettatori. A Parigi è stata la volta della “crew dei festeggiamenti“, con tanto di raccattapalle coinvolti nel saluto al pubblico.

Prima si è trattato solo di un bambino; poi, dopo la semifinale vinta contro Dominic Thiem, si è passati a tutti i raccattapalle del campo; infine, con la vittoria in finale, la coreografia ha coinvolto un vero e proprio gruppo, con tutte le ragazze del centrale impegnate in una sorta di balletto, per festeggiare il titolo insieme a Nole. Dei bei momenti che non dimenticheranno facilmente.

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Emanuele Di Baldo

Classe 1992, originario di Albano Laziale, consegue la maturità scientifica nel 2011 e nello stesso periodo inizia a collaborare con varie testate di livello locale. Sempre dal 2011 studia "Lettere Moderne" all'Università La Sapienza di Roma e diventa speaker ufficiale e blogger della web radio www.radioliberatutti.it, nella quale conduce un programma sportivo, a cadenza settimanale, dal nome "Sport 43". Dal 2013 scrive periodicamente per giornali cartacei come "VelletriOggi", "Il Corriere Tuscolano" e "Il Caffè dei Castelli Romani", con articoli che variano dalla cronaca all'attualità, dallo sport alla politica, passando per cultura e spettacolo. Appassionato, a volte maniacale, di sport, cinema, musica e motociclette, è cresciuto con la voglia di scrivere di ciò che più lo attira. VICEDIRETTORE DI WILD ITALY

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