Oceania, nuova emozionante avventura Disney
Oceania è il nuovo classico di casa Disney. Alla regia il mitico duo composto da Ron Clements e John Musker. I due sono noti per aver già diretto successi cinematografici che hanno fatto la storia dello studio di animazione. Loro sono infatti La Sirenetta, Aladdin, Hercules, Il pianeta del tesoro, La principessa e il ranocchio.
In originale, a prestare le voci ai due protagonisti Vaiana e Maui troviamo la giovane Auli’i Cravalho e Dwayne Johnson. In italiano le voci saranno di Emanuela Ionica e Fabrizio Vidale. Le parti cantate della protagonista sono invece interpretate da Chiara Grispo.
Dopo le innumerevoli polemiche dovute al cambio di titolo in Italia – il titolo originale del film è Moana – Oceania il 22 dicembre arriverà finalmente nei cinema italiani, distribuito ovviamente dalla Walt Disney Studios Motion Pictures.
Sinossi
Vaiana è la figlia del capo villaggio dell’isola di Motu Nui e sin da piccola è sempre stata attratta dall’oceano e dalla voglia di navigare oltre il reef, la barriera corallina. Con il passare degli anni l’esuberante ragazza sentirà sempre più forte il richiamo del mare, finché una sera non deciderà di intraprendere un viaggio che la porterà a solcare l’oceano per salvare il suo popolo. Al suo fianco il semidio mutaforma Maui.
Insegui i tuoi sogni
Prendendo spunto dai racconti della tradizione orale dei popoli e delle culture dell’Oceania, Clements e Musker hanno dato vita ad un racconto che riesce a fondere il mito con valori moderni. Anche se la storia raccontata in Oceania è ambientata 3000 anni fa, la sua protagonista incarna appieno la moderna eroina.
Come ogni adolescente che si rispetti Vaiana è esuberante, piena di vita ed entusiasmo e – come spesso capita in quell’età – è in conflitto con i genitori, in particolare il padre, che fa di tutto per farle capire qual è il suo ruolo e le responsabilità che la attendono. Ma come si fa a rinunciare a seguire il proprio cuore? Ed è ciò che Vaiana farà, seguire la voce che è dentro di sé e che le dice di andare oltre il reef per salvare la sua gente.
Se c’è una cosa che i classici Disney ci hanno insegnato in tutti questi anni è che non si deve mai rinunciare né ad essere se stessi né ai propri sogni. Anche a costo di andare contro il volere dei propri genitori. E Oceania lo ribadisce in maniera emozionante e coinvolgente. Vaiana è una ragazza coraggiosa e determinata che sceglie di seguire il suo richiamo per l’oceano non per egoismo ma perché convinta nel profondo del suo cuore che sia la cosa giusta da fare.
Il cammino che intraprende Vaiana rispecchia in pieno il percorso di crescita che ognuno di noi ha intrapreso o intraprenderà. La protagonista non solo disubbidisce al padre, ma si troverà ad affrontare sin da subito ostacoli che la metteranno alla prova e che riuscirà a superare solo grazie alla sua determinazione e al coraggio che troverà dentro di sé.
Potrebbe sembrare il più tipico del viaggio dell’eroe ma non lo è per due caratteristiche fondamentali: Vaiana vuole intraprendere il cammino che sente di dover fare e non si fermerà nella sua isola ma navigherà alla scoperta di nuove isole con il suo popolo, facendogli riscoprire le loro origini di navigatori.
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Punti di forza di Oceania sono senza dubbio l’animazione, la computer grafica e la caratterizzazione dei personaggi. Le prime due innovazioni riescono a far divenire i personaggi presenti in scena delle persone vere, mentre la seconda gli conferisce un’anima. Vaiana è coraggiosa, forte e determinata ma anche incosciente e testarda, Maui nonostante sia molto superbo nasconde una fragilità data dal suo sentirsi incompleto, Tui Waialiki è un padre fin troppo protettivo mentre Sina è una madre comprensiva. Tala, invece, è la nonna che tutti vorremmo avere, quella persona che ti guida suggerendoti la strada e che ti sprona a seguire i tuoi sogni. Magari in maniera non convenzionale perché un po’ eccentrica ed infatti è anche la matta del villaggio. Personaggi con i loro pregi e difetti e non privi di paure, veri e propri esseri umani.
A questi si aggiunge un ulteriore “attore”: l’oceano. Il grande mare non è solo una grande distesa d’acqua ma è un essere vivente che, nonostante sia privo di viso, esprime comunque emozioni. Viene inoltre rappresentato come l’elemento che collega le varie isole. Non come qualcosa che divide.
L’oceano è anche presente nel nome originale della protagonista. Moana in māori significa infatti “mare” e la protagonista ha quindi nel suo nome il suo destino. Sin dalla tenera età è fortissimo il suo legame con la “grande distesa d’acqua”. Ne è sempre più attratta e non è un caso che l’oceano l’abbia scelta per riportare l’equilibrio nel mondo. Purtroppo, cambiando il nome, il legame tra la protagonista e l’oceano viene leggermente meno, – Vaiana significa “acqua che esce dalla grotta” – ma resta in ogni caso ben evidente nel film.
Ottima la colonna sonora ad opera di Mark Mancina e Lin-Manuel Miranda. Il duo riesce a creare un perfetto mix tra la musica popolare dell’Oceania e stili come il pop e il rock e capace di esprimere i sogni, le speranze ed i pensieri dei personaggi.
Molte le tematiche presenti nella pellicola – la ricerca di sé, l’inseguire i propri sogni, l’ecologismo – ma la più evidente è che se ti levano il cuore diventi un mostro, un concentrato di odio e solo poche persone al mondo saranno in grado di restituirtelo. Persone che non si lasceranno sopraffare dalle difficoltà e che riusciranno a vedere il vero io nascosto sotto tanto dolore.
Senza dubbio la storia di Oceania è molto lineare, semplice e prevedibile, priva di una vera e propria scena clou. In ogni caso parliamo però di un film capace di emozionare e coinvolgere e dove non mancano momenti esilaranti o citazioni ad altri classici o a film in generale – bellissimo quello nei confronti di Mad Max: Fury Road – o (auto)ironia verso la Disney. Da vedere.
Come ormai è consuetudine non alzatevi dalla poltrona del cinema prima di aver visto la scena extra post titoli di coda.
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