Piccole Donne, Greta Gerwig adatta con grazia il romanzo di Louisa May Alcott

La tanto amata storia delle sorelle March torna sul grande schermo in una nuova trasposizione. Piccole Donne è l’opera seconda (in solitaria) di Greta Gerwig

 

C’è stata la versione cinematografica del 1933 di George Cukor, quella del 1949 di Mervyn LeRoy, quella del 1994 di Gillian Armstrong, due versioni anime negli anni ’80 e quella televisiva del 2017 ad opera della BBC One. Solo per citare le più famose. C’era quindi davvero bisogno di un ennesimo adattamento per il grande o piccolo schermo di Piccole Donne, il più famoso romanzo di Louisa May Alcott datato 1868? Verrebbe di getto da dire di no. Questo almeno prima di vedere il Piccole Donne (Little Women) scritto e diretto da Greta Gerwig, che riesce a tirare fuori qualcosa di nuovo dal già noto. Un film che risplende di grazia e a cui bastano pochi minuti per farsi amare, portando fino in fondo le sue iniziali ottime premesse.

Sinossi

La Gerwig non segue la cronologia dei romanzi della Alcott ma si diverte a mescolare presente e passato dell’alter ego letterario della scrittrice, Jo March, basandosi tanto su Piccole Donne quanto su Piccole Donne crescono, così come sugli scritti dell’autrice.

Siamo alla fine della guerra di secessione americana e le quattro sorelle March (Jo, Meg, Amy e Beth, interpretate da Saoirse Ronan, Emma Watson, Florence Pugh ed Eliza Scanlen), ognuna determinata a inseguire i propri sogni, si trovano ad affrontare problemi economici, sentimentali e sociali. In particolare Jo, aspirante scrittrice, è determinata a trovare la propria libertà e indipendenza. Ad affiancare le giovani figurano Marmee (Laura Dern), madre delle ragazze, la dispotica zia March (Meryl Streep) e il vicino di casa Laurie (Timothée Chalamet).

Una confezione pressoché perfetta

Dopo il fortunato esordio in solitaria dietro la macchina da presa con Lady Bird, Greta Gerwig ritrova Saoirse Ronan (e Timothée Chalamet) per darsi un po’ a sorpresa a un iper classico dei period drama, dalla cui materia riesce a far emergere senza forzature temi a lei cari. La Gerwig adatta infatti la storia originale del romanzo alle sue corde e a uno spirito moderno, senza per questo snaturarne temi e atmosfere.

Incorniciate da una confezione pressoché perfetta che si avvale tra gli altri della luminosa fotografia di Yorick Le Saux, dei bei costumi di Jacqueline Durran e delle evocative musiche di Alexandre Desplat, le protagoniste di Piccole Donne rivendicano ciascuna a modo proprio l’importanza dei sogni e il diritto a fare emergere la propria identità. Anche a costo di privarsi di una vita di agi, di scontrarsi contro i propri limiti o di dover scendere a compromessi per vivere di ciò che si ama.

Un accogliente mondo femminile

Greta Gerwig ci catapulta in un mondo sì femminile ma dove chiunque è il benvenuto, senza che vengano propinate lezioncine moraleggianti o proclami gridati alla #metoo. Ma dove piuttosto personalità e aspirazioni delle protagoniste emergono con naturalezza, raccontando di condizioni e desideri che sono di ieri ma potrebbero essere anche di oggi. Un mondo di sorrisi e lacrime che riesce sempre per un pelo a evitare momenti ricattatori e sdolcinatezze eccessive, mostrando un gruppo familiare in cui il volersi bene non è svenevolezza ma qualcosa di caldo e avvolgente come un abbraccio collettivo.

Una nuova versione vincente

Particolarmente azzeccato e in parte il cast, a partire dalla protagonista Saoirse Ronan che regala alla sua Jo quella giusta misura tra esuberanza e confusione, facendosi voler bene anche nei momenti potenzialmente più fastidiosi. Ma la menzione speciale va a Florence Pugh, sempre più brava dopo Lady Macbeth o Midsommar, e che con la sua Amy ruba spesso e volentieri la scena alle “sorelle”.

Sostenuto da una buona sceneggiatura che trova il giusto equilibrio tra i diversi piani temporali e nella gestazione della presenza scenica delle protagoniste (un po’ tralasciata forse giusto Beth), Piccole Donne riesce a non annoiare mai pur raccontando una storia iper conosciuta, lasciando col sorriso sulle labbra e la voglia di incontrare nuovamente la famiglia March. Ricordando che una donna ha diritto di essere ciò che desidera, anche quando la vediamo indossare corsetti e gonne ingombranti.

 

L’edizione italiana arricchita dalle foto di scena ufficiali del libro di Piccole Donne e Piccole Donne crescono è edita da Salani.

Il film Piccole Donne sarà al cinema dal 9 gennaio con Warner Bros.

 

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Giorgia Lo Iacono

Da sempre cultrice del cinema classico americano per indole familiare e dei cartoni Disney e film per ragazzi anni ’80 e ’90 per eterno spirito fanciullesco, inizio più seriamente a interessarmi all’approfondimento complesso della Settima Arte grazie agli studi universitari, che mi porteranno a conseguire la laurea magistrale in Forme e Tecniche dello Spettacolo. Amante dei viaggi, di Internet, delle “nuvole parlanti” e delle arti – in particolare quelle visuali – dopo aver collaborato con la testata online Cinecorriere, nel 2013 approdo a SeeSound.it, nel 2015 a WildItaly.net e nel 2016 a 361magazine.com, portando contemporaneamente avanti esperienze lavorative nell’ambito della comunicazione. CAPOSERVIZIO CULTURA

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