Piloti, pronostici e calendario Superbike 2017: al via la nuova stagione

Dopo quasi 4 mesi di stop, si riaccendono i motori del mondiale Superbike. Le derivate di serie tornano in pista per la stagione 2017, con tante novità. Il regolamento, il mercato piloti e l’inverno di test sono andati a ridisegnare la griglia di partenza: cosa ci dobbiamo aspettare dalla nuova stagione? Ecco una “guida per l’uso” del mondiale. Andiamo a scoprire i piloti, i pronostici e il calendario Superbike 2017, cercando di capire come si svilupperà l’annata tutta da vivere.

Dall’Australia al Qatar: ecco il calendario Superbike 2017.

L’annata 2017 è la numero 30 per il mondiale delle derivate di serie. I round sono ancora 13, per un totale di 26 gare. Come sempre si toccheranno 4 continenti su 5, con un calendario molto simile al 2016. L’unica novità è Portimao, che torna in programma dopo un anno di astinenza. Fuori la trasferta di Sepang: quest’anno non si va in Malesia. Piccola curiosità: la scorsa stagione l’unica vittoria non britannica e non targata Kawasaki o Ducati arrivò proprio a Sepang, con il trionfo sotto la pioggia della Honda di Nicky Hayden.

superbike 2017 piloti

Come di consueto, anche nel calendario Superbike 2017 il piatto clou si corre in Europa. 2 tappe a testa per Italia e Spagna, protagoniste in primavera. Poi le classiche storiche, come Assen, Donington e Magny-Cours. Nonostante i tanti dubbi della vigilia, ancora in programma anche gli Stati Uniti, con la solita e mai banale Laguna Seca. È ancora una volta in notturna, invece, la chiusura stagionale, con l’ormai abituale tappa del Vicino Oriente.

Tutte le tappe della stagione.

Sin dal 1988, anno del debutto del mondiale Superbike, il calendario tocca l’Australia. Come sempre Philip Island (24-26 febbraio) è l’apertura stagionale; la tappa oceanica si disputa su questo circuito dal 1990. E’ il round più longevo in assoluto, con 27 presenze in 30 stagioni. Ben più giovane è, invece, la seconda prova. A marzo, infatti, si va in Thailandia, con la pista di Buriram (10-12 marzo) che ospita per la terza volta consecutiva il mondiale.

In primavera si approda in Europa. Il terzo round del mondiale Superbike 2017 si disputa in Spagna, ad Aragon (31 marzo – 2 aprile); a fine mese, invece, tocca all’Olanda, con Assen (28-30 aprile) che arriva a quota 26 gettoni in calendario – 2° più presente dopo Philip Island. Imola (12-14 maggio) è la sede del quinto round. Prima di arrivare a Donington (26-28 maggio), vero e proprio amuleto di Tom Sykes, per l’attesissima tappa britannica. A un mese esatto dalle prime gare italiane, ecco che le derivate di serie ritornano nel Bel Paese, con la riviera romagnola che ospita a Misano Adriatico (16-18 giugno) il giro di boa della stagione. La tappa a stelle e strisce di Laguna Seca (7-9 luglio) fa rima con pausa estiva anche nel nuovo anno.

Pausa estiva che nel 2017 è decisamente più corta. Altra novità, infatti, è il round di agosto; Lausitzring (18-20 agosto) è la tappa tedesca prevista nel calendario, anticipata di circa un mese rispetto allo scorso anno. La new entry Portimao (15-17 settembre) è il decimo appuntamento. Poi tocca alla Francia con Magny-Cours (29 settembre – 1 ottobre), e di nuovo alla Spagna con Jerez (20-22 ottobre). La chiusura della stagione, per il quarto anno consecutivo, si disputa in Qatar, sul circuito di Losail (2-4 novembre).

calendario superbike 2017

Da Rea a Melandri, passando per Davies e Sykes: chi sono i favoriti dei pronostici?

Anche nel 2017 la lotta per il titolo passa per le prestazioni di Kawasaki e Ducati. Il team ufficiale giapponese schiera i suoi campioni del mondo: Jonathan Rea e Tom Sykes. Il nordirlandese ha trionfato nelle ultime 2 stagioni, monopolizzando la categoria da quando è approdato sulla Ninja. Il favorito numero 1 è ancora lui.rea-sykes

Discorso diverso, invece, per Sykes. Il pilota di Huddersfield, campione 2013, ha indubbiamente sofferto le prestazioni stellari del compagno di squadra. Anche lui è accreditato per la lotta per il titolo, ma parte di sicuro con qualche chance in meno. Se Rea dovesse ripetere le ultime 2 annate, Tom sarà ancora costretto a inseguire.

Il rivale più plausibile di Jonathan Rea sembra essere Chaz Davies. Il gallese di casa Ducati ha fatto passi da gigante nel 2016, con 11 vittorie in stagione. L’unico a stare al passo delle verdone è senz’altro lui. Se dovesse limare gli ultimi difetti della sua Panigale, soprattutto nelle piste più ostiche al bicilindrico, in Kawasaki dovranno ben guardarsi le spalle. Un cosa è certa: quest’anno la Rossa italiana può davvero lottare per il titolo, e non lo farà da outsider. Che sia l’anno giusto per tornare a vincere?

Il grande ritorno in Superbike di Marco Melandri desta di sicuro grande interesse. La presenza del ravennate può scompaginare da sola gli davies-melandriequilibri del mondiale. E i test invernali parlano chiaro; Melandri ha da subito trovato il feeling con la Ducati, dimostrando di poter lottare già ora con i “big three“. Che sia lui la sorpresa da tenere d’occhio per la classifica generale? Niente è da escludere. Al tavolo dei migliori si siede anche Macio.

Gli altri corrono un altro mondiale?

Il rischio che il mondiale si spacchi in 2 fin da subito è alto. Kawasaki e Ducati sono certamente superiori al resto del lotto; nonostante ci sia equilibrio in ogni gara, non è da escludere che, perlomeno in classifica generale, ci possa essere presto un bel divario tra i primi 4 e il resto della compagnia. L’obiettivo dei cosiddetti outsider è quello di “sperare” in qualche debacle nei piani alti, limitatamente però per la lotta per il podio. Non ci sono altre alternative al momento.

La nuovissima Honda è oltremodo lontana. La neonata CBR 2017 può vantare 2 piloti del calibro di Nicky Hayden e Stefan Bradl; i test invernali, però, hanno mostrato tutte le difficoltà di messa a punto del nuovo modello. Con ogni probabilità nel 2017 non ci sono velleità di titolo. L’obiettivo è quello di trovare la giusta dimensione nel mondiale e di gettare le basi per il honda red bullfuturo; in questo momento in Giappone non possono pretendere di più. Anche perché non basta una livrea Red Bull per “mettere le ali“.

Discorso simile vale per Yamaha. La R1 arriva al suo anno da Sophomore – per usare un linguaggio cestistico – con delle sensazioni non tanto differenti dal 2016. Il salto di qualità tanto attesto nel primo anno non è ancora arrivato. Lowes e Van Der Mark dovranno cercare una scossa, perlomeno per riaccendere la miccia nei tifosi. Se è vero che questo modello ha tante potenzialità, nel 2017 è il momento di dimostrarlo.

Anche la Bmw, che ha affidato ancora le sue fortune al team Althea di Genesio Bevilacqua, è incaricata di proseguire la sua crescita. Senza troppa pressione, magari, e con buone basi. Torres e Reiterberger sono stati riconfermati soprattutto per questo motivo.

Moto italiane e Piloti italiani: cosa aspettarsi?

Rientrano nelle mine vaganti, invece, 3 piloti che corrono su moto italiane: Lorenzo Savadori, Eugene Laverty e Leon Camier. I primi 2, in sella all’Aprilia, possono contare su una moto esperta e ben collaudata. Non è facile collocarli nelle gerarchie di questo mondiale; di certo in qualche round saranno anche in grado di lottare con i primi della classe. Impressionante, invece, è il salto di prestazioni che ha fatto nel 2016 la Mv Agusta di Camier. La moto più bella del lotto – chi può dire il contrario? – forse avrebbe meritato anche una seconda guida per il 2017, camierperlomeno per proseguire l’evidente processo di crescita. A cosa può puntare la celebre casa varesina?

Tra gli altri piloti di livello, che possono di sicuro dar fastidio ai team ufficiali, c’è da segnalare Xavi Fores. Lo spagnolo è ancora in sella alla Ducati Panigale R dell’italianissimo Team Barni. Come è italianissima la squadra new entry del mondiale: Puccetti Racing approda in Superbike dopo aver dominato in Supersport con Sofuoglu, con una Kawasaki privata ma di altissimo profilo. Lo svizzero Randy Krummenacher è il pilota scelto per questa cavalcata.

Il sammarinese Alex De Angelis, dopo un 2016 non facilissimo ma positivo in sella all’Aprilia, ha trovato il suo posto con la Kawasaki di Lucio Pedercini. Riccardo Russo sulla Yamaha Guandalini e il ritorno di Ayrton Badovini col team Kawasaki Grillini chiudono il cerchio dei piloti azzurri.

E per finire? Le modifiche del regolamento.

La prima modifica da segnalare per il 2017 è l’introduzione di una nuova categoria: la Supersport 300. Nata per far fare le ossa ai piloti teenager, sarà una sorta di “Moto3” della Superbike. Le moto impiegate sono i modelli 300 e 500 di Kawasaki, Yamaha e Honda. Solo il tempo ci dirà se questa soluzione può funzionare.

Ma la novità che ha destato più scalpore è il cosiddetto “mischione della griglia di partenza“. Dal 2017, infatti, la Gara-2 della Superbike non avrà gli stessi connotati decisi in superpole: le posizioni dei primi 9 in griglia cambieranno. Tutto questo per sperare in un maggior spettacolo in gara; a scapito, però, della credibilità delle prove ufficiali – cosa che non sembra interessare la commissione.

La griglia di partenza di Gara-2, quindi, dipenderà dai risultati della manche del sabato. I verdetti della Superpole continueranno a delineare le posizioni di partenza per i piloti dalla decima posizione in giù; i primi 9 della griglia, invece, saranno decisi dai risultati di Gara-1. Ecco come cambieranno – e come verranno decise – le prime 3 file di ogni seconda manche:

  • I 3 piloti sul podio in Gara-1 occuperanno la terza fila e il 1° e il 3° cambieranno le loro posizioni.
  • I piloti che finiranno al 4°, 5° e 6° posto saranno in prima fila.
  • I piloti che hanno terminato al 7°, 8° e 9° posto partiranno invece dalla seconda fila.

La novità funzionerà? Sarà davvero questa la via della Superbike del futuro? Quel che è certo è che nelle ultime 2 stagioni, anche dopo lo spostamento della prima gara al sabato, i connotati del mondiale sono cambiati drasticamente. Per il 2017 ci auguriamo innanzitutto lo spettacolo, e siamo certi che non mancherà. Per l’analisi, i commenti e i dietrofront aspettiamo sempre la fine della stagione.

 

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Emanuele Di Baldo

Classe 1992, originario di Albano Laziale, consegue la maturità scientifica nel 2011 e nello stesso periodo inizia a collaborare con varie testate di livello locale. Sempre dal 2011 studia "Lettere Moderne" all'Università La Sapienza di Roma e diventa speaker ufficiale e blogger della web radio www.radioliberatutti.it, nella quale conduce un programma sportivo, a cadenza settimanale, dal nome "Sport 43". Dal 2013 scrive periodicamente per giornali cartacei come "VelletriOggi", "Il Corriere Tuscolano" e "Il Caffè dei Castelli Romani", con articoli che variano dalla cronaca all'attualità, dallo sport alla politica, passando per cultura e spettacolo. Appassionato, a volte maniacale, di sport, cinema, musica e motociclette, è cresciuto con la voglia di scrivere di ciò che più lo attira. VICEDIRETTORE DI WILD ITALY

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