Rafa Nadal, re incontrastato di New York: un 2017 spaziale
Rafa Nadal ha alzato al cielo il suo 16° Slam sul cemento newyorkese, beneficiando sì di un tabellone abbastanza benevolo, ma sapendo anche adattare e migliorare il proprio gioco su una superficie diversa dal solito giardino di casa, quella terra battuta parigina che tante gioie gli ha regalato. Il trionfo del maiorchino allo US Open spedisce agli archivi un 2017 memorabile, con i due grandi campioni di questa epoca tennistica, lui e Federer, a recitare, come ai vecchi tempi, il ruolo dei cannibali, e a dividersi equamente tutti gli Slam a disposizione.
Un gioco più aggressivo
Come detto pocanzi, la chiave del successo del mancino di Manacor, è stata quella di saper portare dei cambiamenti tecnico-tattici al suo gioco. La staffetta tra lo zio Toni e Carlos Moya nell’angolo box di Nadal, ha portato i suoi frutti: alla sua proverbiale difesa, sempre in grado di far giocare all’avversario un colpo in più prima di chiudere il punto, Rafa ha aggiunto e perfezionato più variazioni e incisività a quello che storicamente è il colpo più debole del suo repertorio, il servizio.
Fino a poco tempo fa, Nadal si limitava spesso a servire sul rovescio dei suoi avversari, con un alta percentuale di prime in campo. Durante questo torneo abbiamo potuto ammirare un servizio diverso, con variazioni di velocità e di direzione, con l’utilizzo persino dello spin. Un servizio così incisivo ha aiutato particolarmente il gioco dello spagnolo ad aprirsi il campo e attaccare molto più facilmente. Il 100 % nelle discese a rete, nella finale contro Anderson, è un esempio di come il miglioramento del servizio su superfici a lui non troppo congeniali, possa diventare un’arma pericolosa per tutti i suoi avversari.
I numeri di un dominio incontrastato
Detto di un invidiabile 100 % a rete, Nadal ha saputo attaccare con molta intelligenza, con 30 vincenti e solo 11 errori non forzati. Una finale giocata in maniera pressochè perfetta, senza concedere neanche una palla break al malcapitato sudafricano. L’ultimo giocatore a vincere uno Slam senza concedere palle break fu Roger Federer a Wimbledon nel 2003. Continuando a snocciolare dati e numeri di questo dominio, possiamo vedere come Rafa abbia perso solo 71 game nell’arco di tutto il torneo.
Escluso il Roland Garros, è il suo secondo miglior risultato di sempre, dopo lo US Open vinto nel 2013. Questa, per Nadal, è la prima affermazione sul veloce, da Doha 2014, dopo un’astinenza durata quasi 3 anni. Un dominio, quello dello spagnolo, agevolato in maniera abbastanza lapalissiana, da un tabellone assolutamente non all’altezza di uno Slam. I forfait annunciati prima del via, da parte di Murray, Djokovic, Wawrinka, Nishikori e Raonic, hanno impoverito la Starting List di uno US Open che ha visto Nadal trionfare senza neanche affrontare un Top 20 in tutto il torneo.
Nadal e Federer, sempre loro
La 137esima edizione in quel di Flushing Meadows manda in archivio un 2017 che ha sancito il ritorno ai massimi livelli dei due fenomeni che hanno scritto la storia moderna di questo sport. Hanno saputo crescere, e migliorarsi nel corso degli anni, costretti l’uno dall’altro, per evitare di soccombere. E allora eccoli lì, i due fenomeni, che guardano tutti dall’alto verso il basso, sia per numeri di Slam, 35 in due, che nella classifica ATP, splendere più luccicanti che mai.
Federer, Nadal, Federer, Nadal: questa la cronostoria dei vincitori Slam 2017, per ribadire ancora una volta che finchè ci sono loro, tirati a lucido e senza i problemi fisici che hanno attanagliato le ultime stagioni, non ce n’è per nessuno.
In barba a Djokovic, Murray, ma soprattutto alla famosa NextGen, di cui si parla con sempre maggior insistenza, ma che oggi ancora è distante anni luce dai due mostri sacri. Da Zverev, a Shapovalov, passando per Rublev e Kyrgios, nessuno ha mostrato la continuità e la forza mentale necessaria per competere ai massimi livelli. Doveva essere la stagione del sorpasso, dei grandi exploit. E invece è stata la stagione della restaurazione di due grandi campioni, che hanno regalato e continueranno a regalare momenti di sport memorabili a tutti gli appassionati.
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