Il ricordo e le vittorie di Michele Scarponi, il gregario d’oro del ciclismo
Sabato 22 aprile scorso, una notizia ha scosso il mondo del ciclismo e, più in generale, dello sport. Michele Scarponi, ciclista dell’Astana, è morto investito da un camion mentre si stava allenando; l’obiettivo era l’imminente Giro d’Italia, che lo avrebbe visto partecipare come capitano della sua squadra. Una tragedia incredibile. Indimenticabili rimarranno di lui la vittoria al Giro d’Italia 2011, arrivata dopo la squalifica di Contador, e il grande affiatamento con Vincenzo Nibali – non a caso uno dei primi a pubblicare un messaggio di cordoglio. I due sono stati compagni di squadra per 2 anni; proprio grazie a Scarponi, Nibali riuscì a conquistare il Tour de France 2014 e il Giro 2016.
Gli anni delle Giovanili
Michele Scarponi, marchigiano di Filottrano, comune in provincia di Ancona, sin da bambino coltiva la passione per la bicicletta. Inizia a correre sin dall’età di 8 anni. Nel 1997, a nemmeno 18 anni, ottiene la sua prima vittoria importante, centrando il Campionato italiano Juniores.
Le buone prestazioni gli valgono la prima chiamata in nazionale; nello stesso anno, a ottobre, Scarponi disputa i Campionati Mondiali in Spagna. La gara, però, è sfortunata. Nella fase decisiva della corsa, il marchigiano è costretto a fare i conti con una foratura. Quell’anno l’iridato juniores fu un altro italiano, Crescenzo D’Amore, mentre Scarponi arrivò sul traguardo con un ritardo di 11 minuti.
Nel 1998 il ciclista nato a jesi passa alla categoria dilettanti, nella quale rimarrà fino al 2001. Proprio in quell’anno, Scarponi venne convocato per i Mondiali di Lisbona, in particolare per la gara a cronometro, dove ottenne un ottimo ottavo tempo.
Il professionismo e l’Operacion Puerto
Nel 2002 Michele Scarponi debutta tra i professionisti nell’Acqua e Sapone-Cantine Tollo, squadra che proprio in quell’anno ingaggia anche Mario Cipollini. Scarponi ottiene il primo successo da professionista vincendo la terza tappa, che parte da Sarnico e arriva a San Fermo, della Settimana ciclistica lombarda. Nel complesso, per la sua squadra fu un anno molto positivo, che vide trionfare la stella della Cipollini nella Milano-Sanremo e ai Mondiali;

L’anno seguente Scarponi non ottenne successi di rilievo, nonostante l’ottimo quarto posto nella Liegi-Bastogne-Liegi. Decisamente meglio fu il 2004, quando il marchigiano conquistò la Settimana ciclistica lombarda e, soprattutto, divenne il primo italiano a vincere la Corsa della pace, gara disputata dal 1948 al 2006.
Michele Scarponi nel 2005 passa alla spagnola Liberty Seguros-Würth, dove la sua carriera avrà un risvolto negativo. Il marchigiano finisce tra le persone indiziate nella “Operacion Puerto”, inchiesta che vede coinvolti in primis il medico spagnolo Fuentes e Manolo Saiz, direttore sportivo della stessa squadra del ciclista azzurro. Scarponi viene così squalificato fino al novembre del 2008.
Il ritorno e il quarto posto al Giro
Terminata la squalifica, Scarponi passa alla Serramenti PVC Diquigiovanni-Androni Giocattoli. Nel 2009 conquista la Tirreno-Adriatico, diventando leader della classifica dopo la vittoria nella penultima tappa. Per Scarponi quel successo fu l’unico modo possibile per dimenticare la squalifica, dimostrando a tutti, critica e tifosi, la qualità e la classe del campione.
Nello stesso anno arrivano anche i primi trionfi in 2 tappe del Giro d’Italia: a Mayrhofen e Benevento, nelle quali si dimostra anche un abile stratega. Nel 2010 partecipa ancora al Giro, vincendo la tappa numero 19, la Brescia-Aprica. Quella fu una tappa per certi versi storica, poichè Scarponi si prese la vittoria dopo una fuga a 3 con Ivan Basso – che vincerà il Giro – e il suo futuro compagno di squadra, Vincenzo Nibali. Per il marchigiano quel sigillo contribuì al quarto posto finale in classifica generale.
La Vittoria al Giro
Michele Scarponi nel 2011 si traferisce alla LampreISD. La soddisfazione più grande di quell’anno – forse della carriera – la ottiene al Giro d’Italia. Quell’edizione sarà segnata dalla tragica morte, durante la terza tappa, del ciclista belga Weylandt.
Scarponi è tra i favoriti della vigilia, insieme allo spagnolo Alberto Contador. Alla settima tappa, che vede l’arrivo in salita al Santuario di Montevergine, Scarponi è protagonista del primo acuto, concludendo secondo un’ottima prova. La vittoria va al neoprofessionista De Clerq. Dalla nona, il giorno della scalata dell’Etna, il leader della maglia rosa diventa Contador. Lo spagnolo dominerà la competizione da lì in avanti.
Scarponi riesce a risalire la classifica alla quindicesima, con il quarto posto sul traguardo. Il marchigiano si prende la seconda piazza in generale, difendendola poi egregiamente con il gradino più basso del podio nella cronometro della tappa successiva. Contador conquistò la stessa crono, ipotecando, con quel successo, la maglia rosa finale. Scarponi chiuderà dietro di lui.
Nel febbraio 2012, però, arriva la svolta. Alberto Contador viene squalificato per doping, perdendo conseguentemente tutte le vittorie accumulate dall’agosto 2010. Questo permette a Michele Scarponi di conquistare a tavolino il Giro 2011, prendendosi anche la classifica a punti. Interpellato sulla questione, il marchigiano dichiarò sempre di non sentirlo suo e che quella vittoria non gli apparteneva.
Il bienno d’oro con Nibali
Gli anni successivi sono avari di vittorie. Il marchigiano coglie due quarti posti consecutivi in due Giri d’Italia. Nel 2014 Michele Scarponi aprirà così una nuova fase della sua carriera passando all’Astana, dove come suo compagno e capitano trova Vincenzo Nibali. Per il siciliano, Scarponi svolge, come meglio non si potrebbe, il prezioso ruolo di gregario.
A luglio 2014 parte il Tour de France. Nibali si è preparato al meglio; l’obiettivo sdoganato è quello di riportare la maglia gialla in Italia, alla quale manca dal trionfo di Pantani del 1998. Per arrivare ancora più pronto, il siciliano saltò addirittura il precedente Giro d’Italia. Il Tour parte dall’Inghilterra e, dopo una prima tappa sottotono, Nibali alla seconda conquista subito la maglia gialla. Da lì alla fine la perderà solo per un giorno (alla decima). La vittoria finale di Nibali è un trionfo storico.
Scarponi fu un elemento determinante per quel sigillo; il marchigiano si trasformò in gregario d’oro, con una difesa a uomo su Nibali. L’accoppiata vincente concede il bis al Giro D’Italia 2016, nel quale l’aiuto di Scarponi risulta ancor più evidente. Il siciliano infatti, nonostante alla vigilia sia considerato il favorito assoluto, parte male e si attarda subito dalla testa della classifica. La critica si scaglia contro di lui, ipotizzando anche problemi fisici gravi.
La svolta arriva alla diciannovesima tappa, nella quale Nibali si prende la sua prima soddisfazione di quell’edizione. Dalla successiva, il siciliano conquisterà anche la maglia rosa. Proprio in quell’occasione fu evidente l’apporto di Michele Scarponi; il marchigiano aspettò il lento recupero di Nibali, per poi dare il via alla volata finale. Il giorno successivo lo Squalo centrerà il suo secondo successo nella gara italiana.
Al termine di quel Giro, le prestazioni di Scarponi non passarono inosservate. La Orica, squadra di Esteban Chavez, si interessa a lui per affiancarlo al suo stesso capitano. Il rifiuto del marchigiano non si fa aspettare: decide di rimanere all’Astana.
Il 2017 e l’ultimo successo
Nel 2017 Scarponi, all’alba delle 38 primavere, apre la stagione all’Astana. Dopo l’addio di Nibali, finito al Bahrain Team Merida, la nuova stella della squadra è Fabio Aru. Il sardo, all’inizio della stagione, parte con il grande obiettivo di partecipare e vincere il Giro d’Italia. Scarponi è designato ancora una volta nel ruolo di gregario.
Aru, però, s’infortuna durante un allenamento, che lo costringe anzitempo a dire addio al Giro. Michele Scarponi, anche grazie alla sua esperienza, si prende così la palma di capitano dell’Astana.
Il 17 aprile vince la prima tappa del Tour of the Alps, dove al termine dell’edizione chiuderà quarto. Quello rimarrà l’ultimo successo del campione marchigiano.
I sogni, la carriera e la vita di Michele Scarponi vengono spezzati la mattina del 22 aprile. Il ciclista di Filottrano viene investito durante un allenamento, proprio alle porte della sua tanto amata città. Scarponi lascia la moglie e i suoi due figli.
La scomparsa del marchigiano è stato un autentico shock per il mondo dello sport. Alla partenza della Liegi-Bastogne-Liegi il marchigiano è stato ricordato con un minuto di silenzio da tutti i ciclisti, mentre l’Astana ha corso con il lutto al braccio. Splendido è stato lo gesto di Alejandro Valverde, vincitore proprio di quest’edizione della classica franco-belga. “Dedico questa vittoria – ha detto al termine della gara il campione spagnolo – al mio grande amico Michele Scarponi. Penso a lui, penso alla sua famiglia alla quale andrà il premio della vittoria. Sto male per quanto è accaduto, mancherà a tutto il mondo del ciclismo.”
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