Ryanair e i bagagli a mano: cosa non quadra?
La Ryanair si attesta come uno dei successi commerciali più importanti della nostra epoca. Ha messo in discussione le blasonate “compagnie di bandiera” e ha rotto il totem che il viaggio in aereo fosse solo per i benestanti, facendo volare chiunque ad un prezzo contenuto. In ultimo, ha completamente rivoluzionato il modo di viaggiare: quasi cucito sul passeggero e spartano. Se vuoi qualcosa in più, lo paghi.
Questa politica di contenimento quasi ossessivo dei costi ha prodotto una continua discussione su quali servizi offrire ai passeggeri e quali far pagare loro profumatamente.
Il più recente (e significativo) è stato quello del bagaglio a mano. Oggi si può salire su un volo Ryanair con un solo “collo” (gergo tecnico), cioè quello più piccolo (es. una borsa da donna o un piccolo zainetto per gli uomini). Quello più grande (il fu bagaglio a mano) si deve imbarcare per forza nella stiva dell’aereo. Ti viene prelevato prima di salire sulla scaletta e lo rivedrai (si spera) sul rullo dell’aeroporto di destinazione.
Le nuove regole si erano rese necessarie visto il numero elevato di passeggeri che si presentavano ai voli con bagagli fuori misura . Questo causava liti col personale viaggiante e tra i clienti stessi, nonché ritardi dovuti alle numerose borse da sistemare e da imbarcare – di corsa – nella stiva.
Secondo Neil Soharan, capo delle finanze di Ryanair, le nuove regole stanno funzionando molto bene. Sostiene che la puntualità dei voli sia aumentata, di pari passo alla soddisfazione dei passeggeri.
Anche se si parla di un nuovo cambiamento della normativa perché, come ha detto Michael O’Leary, ad Ryanair, “sono troppi 100-120 bagagli da imbarcare gratuitamente, dobbiamo risolvere la questione”. Da questa dichiarazione (e da esperienze fatte viaggiando in prima persona), si evidenziano degli interrogativi e dei punti poco chiari nella disciplina sui bagagli della compagnia più affollata d’Europa.
Come si legge sul sito della compagnia, il bagaglio – sia se si decide di acquistare il “prioritario“, che permette di portarlo con sé in cabina, sia se si decide di no, perciò imbarcandolo gratuitamente – le misure e il peso da rispettare sono gli stessi: 55 cm X 40 cm X 20 cm per il trolley e 35 cm X 20 cm X 20 cm per la borsa da donna o il piccolo zainetto da uomo.
La domanda che sorge spontanea è: ma che senso ha far rispettare – ad esempio – la normativa sui liquidi e sugli oggetti affilati se tanto il bagaglio andrà in stiva?
Inspiegabile, poi, è la franchigia sul peso. Il bagaglio, prioritario o meno, non può eccedere i 10 kg. Perché questa scelta? Ha senso se lo si porta con sé perché le cappellerie non possono reggere un peso elevato. Ma perché essere inflessibili su un centimetro o su mezzo chilo in più? Se non altro perché tanto la valigia, come detto, va in stiva.
Non dimentichiamoci che, se non si rispettano le regole, si rischia una sanzione di 50 euro per ogni articolo non conforme alla direttiva. Ryanair, però, fa sapere che per “agevolare i passeggeri e non farli incorrere in stress” ha abbassato il costo del bavaglio non imbarcabile. Si passa così da 30 euro a 25.
Come se non bastasse, scrive Viagginews, dal 13 giugno sono stati ridotti anche i tempi per fare il check-in, se non si è scelta l’assegnazione volontaria a pagamento del posto, ma si opta per farla fare al sistema operativo. Dai 4 giorni alle 2 ore prima dell’imbarco, alle 48 ore fino alle 2 prima di oggi. Pena 20 euro di multa. Questo incentiverà – denunciano le associazioni dei consumatori – l’esborso dei 5 euro per permettere di scegliersi il posto.
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