SBK: Ducati da USA, Rea rinvia il suo trionfo
Gli Stati Uniti si tingono di tricolore. Nel round americano di Laguna Seca del mondiale Superbike, infatti, è Chaz Davies a trionfare, portando a casa una storica doppietta per la casa di Borgo Panigale. Le due Kawasaki, guidate da Sykes e Rea, chiudono il podio in entrambe le manche. Per Rea, in particolare, i due terzi posti hanno il sapore di titolo iridato.
DAVIES: L’UOMO GIUSTO.
Il britannico Chaz Davies ha tutto per essere il pilota adatto alla Ducati del futuro. L’identikit del ventottenne di Knighton corrisponde alle esigenze della casa italiana e i risultati di questa stagione sono dalla sua; Davies è infatti saldamente terzo in classifica mondiale, ha centrato la prima vittoria (ad Aragon) e la prima doppietta (a Laguna Seca, appunto) in assoluto per la nuova Panigale-R, entrando nella storia di questa moto. Finisse oggi il campionato, si potrebbe tranquillamente affermare che è lui la rivelazione del 2015. Inoltre è indubbio che il britannico abbia spodestato Davide Giugliano dal ruolo di prima guida e, cosa non da poco, è senz’altro vero che la continuità e la costanza di risultati stanno facendo di Davies un pilota maturo e consapevole delle proprie qualità. E poi è inglese. In Superbike la scuola BSB (British Superbike, il campionato nazionale britannico) ha sempre sfoderato talenti e Chaz rispecchia in pieno quello stile. Sicuramente a Borgo Panigale già avranno in mente il futuro di questo ragazzo; il fatto che gli stiano facendo imparare l’italiano in modo tempestivo non è un indizio da scartare.
GIUGLIANO E L’ALTRA FACCIA DI DUCATI.
Se Davies rappresenta tutto ciò che di buono è stato fatto fin qui dalla “Rossa” italiana, Giugliano è un
po’ l’altra faccia della medaglia. Per il pilota romano, questo è stato un altro weekend dalle grandi promesse non mantenute. Dopo un quarto posto in prima gara, risultato discreto viste le aspettative, la seconda è terminata al secondo giro, con Giugliano che è caduto rovinosamente facendo spaventare sia addetti ai lavori che spettatori. Lo schianto di domenica è solo l’ultimo di una stagione travagliata che, ora, non può più essere considerata un caso. Al pilota romano serve maggiore continuità, forse la stessa che ha trovato Davies quest’anno, e minore rischio. Le cadute frequenti e le difficoltà di gestione della moto sono limiti che vanno limati se si vuole ambire al titolo. Il talento non basta.
Visti i risultati di Laguna Seca, la domanda sorge spontanea: riuscirà la Ducati a confermarsi anche nei prossimi impegni? Fino ad adesso siamo stati abituati ad una Panigale molto forte e affidabile in alcuni circuiti e decisamente sottotono in altri. Negli Stati Uniti Davies ha scritto una favola, ma l’estemporaneità, com’è noto, può dare acuti e non trionfi a lungo termine. Inoltre sarà fondamentale capire su quali piloti – per ora le voci sono tante – si potrà puntare il prossimo anno e, soprattutto dopo il round di Laguna, il dubbio più grande è diventato quello relativo a Davide Giugliano. Nelle prossime settimane, probabilmente dopo l’estate, si avranno delle notizie più certe.
REA VUOLE CHIUDERE A SEPANG.
La settimana che è trascorsa è stata fondamentale per il team ufficiale Kawasaki. Jonathan Rea e Tom Sykes, infatti, sono stati confermati anche per il prossimo anno, zittendo le voci di mercato già tre mesi prima della fine del campionato. E con ogni probabilità, anche se la matematica ancora smentisce, la casa di Akashi ha confermato il campione del mondo 2015 (Rea) e il vicecampione (Sykes). Non c’è altro da dire sotto questo punto di vista, la verdona sarà sicuramente la moto da battere anche nel 2016, che vedrà, inoltre, il ritorno in SBK – quasi certo – di Melandri in sella alla Yamaha.
Intanto Rea potrebbe chiudere il discorso titolo già a Sepang, tra dieci giorni; se il nordirlandese, infatti, dovesse avere 150 punti di vantaggio sul secondo in classifica, in questo caso Sykes, al termine del weekend malese, sarebbe automaticamente campione del mondo 2015 con tre round d’anticipo. Un autentico record. Del resto, se pensiamo che Rea quest’anno ha sempre centrato almeno il podio (i due terzi posti di domenica sono i “peggiori” risultati in stagione), il titolo diventa pura formalità. Ora basta aspettare il 2 agosto.
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