Spagna: Il sistema elettorale che ha fatto vincere la destra

Spesso, anzi sempre, un sistema elettorale può essere determinante nella composizione del Parlamento. Le ultime elezioni spagnole l’hanno dimostrato fortemente. Il partito di centro-destra, il PP di Mariano Rajoy, è riuscito a ottenere una maggioranza assoluta mai vista prima (186 seggi) a scapito dell’altro grande rivale, il Partito Socialista di Rubalcaba. Evitando un’analisi delle cause della sconfitta dei socialisti dopo due legislature, possiamo intraprendere un’analisi attenta del sistema elettorale spagnolo.

L’elezione del Congresso dei Deputati, una delle due camere della Spagna, si basa su un sistema circoscrizionale che ricalca il sistema territoriale delle province. Questo che significa? Che ogni provincia spagnola elegge un numero di deputati che riempiranno i 350 seggi del Congresso.

In questo modo il numero di deputati eletti è ovviamente minore rispetto, ad esempio, al sistema italiano, che ha come base circoscrizionale, grosso modo, l’entità regionale (24 circoscrizioni per 20 regioni). Ad esempio nessuna provincia spagnola si potrà permettere più di 40 deputati eletti come accade con la circoscrizione Puglia.

Questo porta però ad una sovrarappresentazione dei partiti maggiori a scapito dei più piccoli. Infatti quanto più la circoscrizione è ridotta, ovvero elegge meno deputati, più i partiti maggiori ne riescono rinforzati. Abbiamo il caso della Gran Bretagna, a dimostrazione di ciò, dove per ogni circoscrizione viene eletto un solo parlamentare che andrà al primo partito qualificato in quel territorio. Per questo, il sistema britannico, si presenta come uno dei meno rappresentativi. Ad esempio il partito terzo classificato in Gran Bretagna, il Liberal-Democratico, nonostante alle ultime elezioni abbia raggiunto il 23% a livello nazionale, è riuscito ad eleggere solo 57 deputati laddove si era classificato, in ogni singola circoscrizione, come primo partito. Invece il partito Laburista, con il 29%, elegge – e questa è la sovrarappresentazione del sistema – ben 258 deputati.

Così si spiega, ponendo a metà il sistema spagnolo tra quello italiano e quello britannico, l’affermarsi in Spagna di una sorta di bipolarismo.

Se avessimo adottato uno schema di rappresentatività diverso, non legato alle province, il quadro ne sarebbe uscito completamente sconvolto (secondo la proposta della Sinistra Unita – IU):

 

 

Il PP sarebbe sceso a 159 seggi, non ottenendo più la maggioranza assoluta e quindi non più in grado di governare senza un governo di coalizione, mentre il PSOE e IU, i due partiti di sinistra sarebbero arrivati a quota 131 (con un aumento di 10 seggi). Ciò avrebbe significato che forse la Spagna non è un paese così di destra…

FRANCESCO ANGELI

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Francesco Angeli

Originario di Campobasso, vive attualmente a Roma. Politologo, specializzato in Unione Europea, è cronista di Wild Italy sin dalla sua fondazione e da ottobre 2014 passa alla sezione blogger. Presidente Arcigay Roma. BLOGGER DI WILD ITALY

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