Superbike Assen 2017: Jonathan Rea e le 200 gare in carriera
Con il round Superbike Assen 2017, sono stati riscritti ancora una volta dei record sul taccuino delle statistiche del mondiale. L’artefice di tutto è sempre Jonathan Rea, leader della classifica e campione iridato uscente, che mette a segno un’altra strepitosa doppietta sul suo tracciato preferito. L’Olanda, oramai, è casa sua.
Le 200 di Johnny.
Miglior modo per festeggiare le 200 gare in Superbike non c’è. Jonathan Rea si prende la terza doppietta su 4 round in questo 2017, lasciando appena 5 punti per strada (195 su 200 disponibili). Primo in classifica con 64 punti di vantaggio sul compagno di squadra Tom Sykes e 84 sul rivale designato – e ducatista – Chaz Davies, il nordirlandese ha già messo in ghiacciaia il mondiale 2017. E non siamo ancora arrivati a un terzo del calendario.
Doppietta e 200 gare in carriera in Sbk (esordio nel 2008); il tutto sul proprio tracciato preferito, sul quale vince consecutivamente da 7 manche. Rea è la croce e la delizia del presente del mondiale delle derivate di serie. Una costante che sconforta gli avversari e fa le fortune di Kawasaki, che da quando ha deciso di dedicarsi esclusivamente alla Superbike non perde più. Chi riuscirà a rompere il dominio della casa di Akashi? All’orizzonte, nonostante i buoni propositi di Ducati, qualcuno in grado di battere Rea sulla lunga distanza ancora non si vede.
Con l’ennesima doppietta di domenica, il nordirlandese arriva a 11 vittorie sul tracciato olandese. Adesso è solamente a un sigillo di distanza da Carl Fogarty, che detiene il record di 12 proprio ad Assen. Magari l’anno prossimo…
Rea a grandi passi verso la leggenda.
Nel weekend Superbike Assen 2017, Jonathan Rea non sfonda solo la barriera delle 200 gare nel mondiale. Si prende anche le vittorie numero 44 e 45 della carriera, entrando nella Top-3 dei piloti più vincenti di sempre. Scavalcato Noriyuki Haga. Ora davanti ci sono solamente Troy Bayliss, a quota 52, e Carl Fogarty, leader con 59.
Per non parlare dei podi; Rea tocca quota 96 su 200 gare – quasi il 50 per cento – staccando Troy Bayliss al quarto posto nella classifica All Time. È in serie aperta da 7 round; sono 13 i podi consecutivi a cavallo tra il 2016 e il 2017. Si aggiornano anche i dati per quanto riguarda la testa della classifica. Con questa settimana, infatti, sale a quota 30 il numero di round consecutivi in cui Rea è leader del campionato. Praticamente sempre da quando è in sella alla verdona.
Con le 7 vittorie su 8 gare in questo 2017, il nordirlandese fa anche registrare il miglior inizio di stagione dai tempi di Neil Hodgson – che fece l’en plain nel 2003.
Considerando il vantaggio in classifica e il periodo di forma, che in realtà dura da 2 anni e mezzo, Rea si sta decisamente avvicinando a grandi passi verso il terzo mondiale consecutivo. Diciamolo: quest’impresa non è mai riuscita a nessuno.
Verso Imola.
Ora agli avversari rimane solo guardare al futuro con speranza – come accade ormai da un paio di stagioni. Già dal prossimo round, quello italiano di Imola, dove lo scorso anno a portare a casa una doppietta fu Chaz Davies. La Ducati aspetta l’Italia per la riscossa, anche se questo inizio 2017 ha portato con sè più dubbi che certezze.
Così come è stato ad Assen. Si sapeva che la pista olandese era pro Rea, ma di certo rompere all’ultimo giro mentre si è in lotta per la vittoria, non era una possibilità che Davies aveva preso in considerazione. Ed è ciò che è accaduto in Gara-1. Nella manche domenicale, invece, la Kawasaki si è dimostrata troppo superiore, portando a casa, con Rea e Sykes, una doppietta che lascia poco spazio a recriminazioni. Per riaprire il mondiale adesso serve un miracolo.
Di sicuro il primo ausilio per farlo è la vittoria. A Tom Sykes manca addirittura da Laguna Seca dello scorso anno. Davies, invece, è sotto 7-1 in questa stagione, nella sua personalissima lotta contro Rea. Tanti tifosi italiani aspetteranno anche Marco Melandri, che manca all’appello da Magny Cours 2014. Dopo 2 anni di stop, però, per il ravennate l’impresa sarà davvero ardua. Chissà che possa esplodere proprio sul circuito amico…
Il primo passo per riaprire i gochi, quindi, sarà quello di schiodare il nordirlandese dal gradino più alto del podio. Il secondo, invece, sarà la costanza, ma senza il primo step il mondiale rimane di sicuro in freezer.
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