Superbike: 3 cose che non dimenticheremo di Laguna Seca 2016
Ci voleva il tracciato più pericoloso del mondo per risvegliare la voglia e la passione di Superbike. A Laguna Seca 2016 (USA) lo scorso fine settimana è andato in scena il nono round della stagione, con il mondiale che andrà ora in letargo per ben 2 mesi. Se la Gara-1 del sabato non ha visto colpi di scena degni di nota, con il sempre puntuale Jonathan Rea che portava a casa l’ottava vittoria della stagione, Gara-2 è stata un’eccezione, non solo per il risultato finale ma anche per le emozioni in pista. In tanti la ricorderanno come la gara più bella dell’annata, perlomeno fino ad adesso.
Ripercorriamo il weekend americano attraverso tre punti chiave. Cosa dobbiamo assolutamente ricordare delle gare di Laguna Seca 2016?
1- SYKES RIAPRE IL MONDIALE.
Per Tom Sykes il round di Laguna Seca è stato sicuramente il più dolce della stagione. La superpole ottenuta – la numero 7 su 9 a disposizione nel 2016 – è ormai la prassi, così come secondo posto (Gara-1) e vittoria (Gara-2) nelle due gare. Fin qui, data la superiorità del team Kawasaki, il weekend americano risulta, per quanto trionfale, decisamente nella norma dei numeri della stagione del pilota di Huddersfield.
A cambiare le carte in tavola, però, ci ha pensato il suo compagno di squadra, Jonathan Rea. Il nordirlandese, dopo aver vinto Gara-1, nella sfida domenicale si è dovuto ritirare a metà gara (non succedeva da Qatar 2015), fermando così a 17 la striscia mostruosa di podi consecutivi. Sykes ne ha approfittato, portando a casa 45 preziosissimi punti nel computo delle due manche. Il leader del mondiale si è fermato a 25, quelli messi a segno il sabato.
Tom recupera così 20 punti in un solo weekend: in tutto il 2016 non era mai successo. Ora la distanza tra i due è ferma a 46, vale a dire meno di due gare. Certo il distacco è ancora piuttosto rassicurante per Rea, ma la rottura di domenica e un Sykes sempre più agguerrito e vicino possono essere dei segnali da non sottovalutare per il finale di stagione. D’altronde mancano ancora ben 4 round.
2- IL SORPASSO DI REA AL CAVATAPPI.
Abbiamo già parlato di Rea e dei suoi risultati dello scorso fine settimana. Dal punto di vista del morale, il nordirlandese non vivrà al massimo le sue vacanze estive. Per una volta, però, Jonny non ha riscritto la storia vincendo – cosa che ha fatto benissimo nell’ultimo anno e mezzo – ma con la sua guida in pista.
Sarà difficile, infatti, dimenticare a breve il sorpasso spaziale di Gara-2 al Cavatappi, la doppia curva (in discesa) più bella e pericolosa di Laguna Seca e di tutto il calendario del mondiale. In un colpo solo infatti, proprio all’entrata di quella “maledetta” chicane, Rea ne ha passati due: il compagno di squadra Sykes e il nostro Davide Giugliano, in quel momento in prima posizione.
Tanti ricorderanno le manovre al limite di Valentino Rossi e Marc Marquez, o le acrobazie sulla ruota anteriore del mitico Ben Bostrom; ma Rea, stavolta, ha fatto qualcosa in più, che non si era mai visto a questi livelli. Poco importa (a noi!) se dopo una manciata di giri il leader del mondiale dovrà lasciare la gara per un guasto tecnico. Tutti ricorderemo quel sorpasso come “il sorpasso dell’anno“, o qualcosa di simile. Perché fare una manovra del genere proprio a Laguna Seca, proprio in quella curva, non è da tutti. Il talento non è un caso. Chapeau!
3- LA LOTTA (E LA RISCOSSA) DI DUCATI.
L’ambizione di gloria nel mondiale 2016 per il team Ducati, salvo colpi di scena che avrebbero del clamoroso (e miracoloso), è ufficialmente svanita al termine del fine settimana americano. Chaz Davies è ora a 108 punti da Jonathan Rea, mentre Giugliano è quasi matematicamente già spacciato. I tifosi della rossa, però, possono comunque sorridere, perché il duello in casa per il secondo posto di Gara-2 ha ridato linfa a tutto l’ambiente di Borgo Panigale. Una lotta, quella tra Davies e Giugliano, senza esclusione di colpi, senza badare a ragioni di scuderia, proprio in vecchio stile Superbike.
Alla fine ha avuto la meglio il pilota romano, che si è preso secondo posto, alle spalle di Sykes, e una bellissima stretta di mano dal compagno di squadra. Sognare gare così ogni domenica non è reato, proprio come avveniva fino ai primi anni 2000 nel mondiale, o come avviene ancora oggi nel British Superbike. La massima categoria per le derivate di serie è nata per lo spettacolo: Gara-2 di Laguna Seca dovrebbe rappresentare la prassi.
Tornando a Ducati, per il futuro questo 2016 rappresenterà un insegnamento; sia in Superbike, sebbene le verdone siano ancora superiori, che in Motogp, la casa italiana ha raccolto decisamente meno di quelle che sono le potenzialità effettive. Davies e Giugliano, da qui alla fine dell’anno, avranno principalmente il compito di finire bene la stagione, dimostrando lo spirito fatto vedere alla “laguna” in ogni curva delle prossime manche.
Appuntamento a metà settembre quindi, con il decimo round che si disputerà sul circuito tedesco di Lausitzring. Ritroveremo, di sicuro, un mondiale riaperto, una lotta Rea-Sykes tutta da vivere, e la voglia di inserirsi delle Ducati. Non male come prospettiva.
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