The Dressmaker – Il diavolo è tornato, la vendetta con stile di Kate Winslet

In una polverosa cittadina australiana avvolta da un’atmosfera quasi western, una donna bellissima fasciata in un elegante vestito rosso fuoco attira su di sé gli sguardi nel corso di una partita di football, implicitamente invitando ad ammirarla quanto avvisando gli stupefatti astanti: ”Sono tornata”. È questo il biglietto da visita del personaggio di Tilly Dunnage interpretato da una meravigliosa Kate Winslet in The Dressmaker – Il diavolo è tornato, una donna al tempo stesso forte ma fragile nel suo bisogno di autoredenzione, che porta impresso su di sé il marchio di un passato tragico e misterioso, ma anche in grado negli anni di raggiungere una sua rivalsa personale e sociale diventando una sarta e creatrice di moda abilissima quanto affascinante.

The Dressmaker 1

Dal romanzo allo schermo.

Supportata da questo bagaglio di vita, Tilly torna dunque dopo numerosi anni di assenza a Dungtar, suo paesino natale australiano. Qui ristringerà i rapporti con l’eccentrica madre Molly (Judy Davis), attirerà le attenzioni di Teddy, un bravo ragazzo del posto (Liam Hemsworth), e comincerà un po’ per volta a trasformare e rivitalizzare le donne di Dungtar sfruttando le sue armi a disposizione: ago e filo. Quel che la cittadina tuttavia non sa, è che Tilly sta covando dentro di sé un subdolo piano di vendetta.

Tratto dal romanzo The Dressmaker di Rosalie Ham (Mondadori), il nuovo film scritto e diretto dall’australiana Jocelyn Moorhouse (Istantanee, Segreti) The Drressmaker – Il diavolo è tornato, presentato in anteprima al Toronto International Film Festival, è un riuscito mix di commedia dark e tragedia, che usa l’ironia tagliente per raccontare un’originale storia di vendetta dai tratti irreali quanto diabolicamente divertente, così come la protagonista usa le sue magnifiche creazioni per attuare il suo piano di vendetta, innescando tramite queste delle fondamentali reazioni a catena e indagando al tempo stesso sugli enigmi del suo passato.

Divertimento e cattiveria.

The dressmaker 2Jocelyn Moorhouse adotta toni diversi per tratteggiare il ritratto di una donna realizzata ma con irrisolte questioni interiori che, tornando alle origini, volente o nolente deve confrontarsi con più figure mettendosi in gioco, talvolta vincendo altre perdendo: abbiamo la relazione con la madre Molly, sgangherata ma complice; quella con Teddy, parentesi romantica che fa vedere a Tilly come possa esistere anche dolcezza in un covo di perfidia; quella con gli abitanti di Dungtar, che rappresentano quei tipici paesi in cui tutti si conoscono e nessuno si fa gli affari propri, e in cui quello che prima era il tuo migliore amico può un momento dopo trasformarsi in nemico.

Motore pulsante della narrazione, Tilly regala colore e stile al popolo sbiadito delle donne di Dungtar, che tramite i nuovi abiti cuciti per loro acquistano sì fiducia, ma segnano anche il proprio destino. Le creazioni di Tilly non sono infatti semplici accorpamenti di stoffe, cuciture e decorazioni, ma una forza motoria e scatenante, un simbolo punitore che, attirando come le sirene di Ulisse, vuol invece portare alla rovina.

Sorretto da una cast strepitoso capitanato dall’angelo-diavolo Kate Winslet, The Dressmaker raggiunge il suo apice delirante, assurdo e irresistibile nella seconda parte del film, in cui dolore, humour e caos risolutore si intrecciano ineluttabilmente. Ed è allora che, tra fiamme infernali e abiti sfavillanti, nessuno, spettatore compreso, potrà più dimenticarsi di Tilly Dunnage.

The Dressmaker – Il diavolo è tornato sarà al cinema dal 28 aprile con Eagle Pictures.

 

SE QUESTO ARTICOLO TI E’ PIACIUTO, SOSTIENI WILD ITALY CON UNA DONAZIONE!

Giorgia Lo Iacono

Da sempre cultrice del cinema classico americano per indole familiare e dei cartoni Disney e film per ragazzi anni ’80 e ’90 per eterno spirito fanciullesco, inizio più seriamente a interessarmi all’approfondimento complesso della Settima Arte grazie agli studi universitari, che mi porteranno a conseguire la laurea magistrale in Forme e Tecniche dello Spettacolo. Amante dei viaggi, di Internet, delle “nuvole parlanti” e delle arti – in particolare quelle visuali – dopo aver collaborato con la testata online Cinecorriere, nel 2013 approdo a SeeSound.it, nel 2015 a WildItaly.net e nel 2016 a 361magazine.com, portando contemporaneamente avanti esperienze lavorative nell’ambito della comunicazione. CAPOSERVIZIO CULTURA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Shares