Val di Susa – Il vero nemico.

Tutta la stampa italiana ha i riflettori puntati sulla Val di Susa, e quando i riflettori della stampa italiana si fissano su qualcosa ne modificano la luce, fanno sparire le ombre e i luoghi bui.

Avete presente quando nelle partite notturne di calcio si vede un calciatore che “proietta” quattro ombre diverse al suolo? Ecco è più o meno la stessa cosa. Un riflettore è poi fonte inesauribile di narcisismo, ci si sente una star e ci si comporta diversamente dal normale. Su qualsiasi giornale vedo un popolo che lotta ogni giorno contro le forze dell’ordine, si parla di democrazia negata, di stato di polizia e si finisce con il pensare che i poliziotti stiano abusando del loro potere per picchiare i manifestanti, per il solo desiderio di farlo. Si finisce per identificare il poliziotto con il nemico perchè è da lui che passa l’abuso di potere.

Credo siamo tutti d’accordo sul fatto che le forze dell’ordine stiano facendo il loro lavoro e che non possiamo pretendere depongano le armi da eroi: obbediranno sempre agli ordini, anche essendo d’accordo con i manifestanti, c’è uno stipendio da portare a casa. Di certo il clima di tensione trasforma in bestie sia i manifestanti che i poliziotti ma se leggo i giornali oggi sembra che gli invasori siano questi ultimi.

Citare Pasolini forse non ha più senso, perchè è ovvio che sul campo lo scontro diretto è con i poliziotti, scene di violenza ci sono in qualsiasi manifestazione: sono le regole del gioco. Come quando ci si scandalizza per gli stupri compiuti dai militari in guerra: è la guerra niente di più.

La domanda che sorge spontanea è: può essere normale che poi tutti i politici oggi facciano dichiarazioni di condanna ai violenti e difendano le forze dell’ordine? Sto attaccando la stampa, ne i manifestanti ne le forze dell’ordine. E vedere siti “di sinistra” che condividono video in cui una manifestante parla di fronte ad una barriera di bruti in divisa sottolineando da che parte stia la colpa mi intristisce. Guardare agli “sbirri” è miopia. Difendere la Val di Susa è dovere di ogni cittadino italiano, indignarsi del fatto che un intero popolo non sia libero di decidere della sua sorte, della sua terra è d’importanza vitale. I poliziotti devono fermare i manifestanti, è un ordine. Ma la situazione è diversa.

Per decostruire una struttura ideologica non puoi affidarti alle carenze di questa, non puoi argomentare contro la Chiesa portando nel discorso il dramma della pedofilia. Non possiamo attaccare la TAV portando in campo le mafie che ci guadagnerebbero o le carenze nel far rispettare le norme di sicurezza che porterebbe al rischio d’inquinamento da amianto. Tanti motivi ci sono per non volere la TAV affidandosi a questi fattori. Ma ragioniamo pensando che tutto vada per il meglio, che non inquini e che sia un guadagno per lo Stato. La vorremmo?

ANDREA NALE

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