Wilde Salomé, l’ispirazione tra cinema e teatro secondo Al Pacino
Esce nelle nostre sale il 12 maggio Wilde Salomé, il film scritto, diretto e interpretato da Al Pacino. La trama ricalca l’ispirazione del grande attore, impegnato in una rivisitazione teatrale del dramma “Salomé” di Oscar Wilde. Il risultato finale è un docufilm, tra teatro e cinema.
La pellicola è stata presentata in concorso alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia nel 2011, dove ha vinto il Queer Lion. Nei nostri cinema esce solo a cinque anni di distanza, distribuito in una trentina di sale in tutto il paese da Distribuzione Indipendente. Nel cast, oltre ad Al Pacino, troviamo anche una strepitosa Jessica Chastain, impegnata nel ruolo di Salomé.
SINOSSI.
“Salomé” è una delle opere più famose e controverse di Oscar Wilde. All’epoca, uscì nel periodo dello scandalo in cui fu coinvolto lo stesso autore, tanto che ne fu proibita la rappresentazione nella Londra di fine Ottocento. La storia, colma di lussuria e vendetta, racconta la leggenda del Re Erode e del suo folle e perverso desiderio per la giovane figliastra Salomé che, a sua volta, si era invaghita follemente di Giovan Battista, tenuto prigioniero dallo stesso Erode.
Qui entra in gioco Al Pacino. Wilde Salomé è il prodotto della sperimentazione del grande attore statunitense, in una libera narrazione che gioca tra cinema e teatro. Così nel film possiamo seguire sia lo spettacolo teatrale, nel quale Pacino è Erode e Jessica Chastain Salomé, e sia i preparativi dello stesso, con le prove, le interviste e la messa in scena dell’autentico Salomè di Wilde. Il tutto con la cornice dell’ispirazione dello stesso regista, poiché, per ampi tratti della pellicola, ci ritroviamo nei luoghi di Oscar Wilde (Irlanda, Londra), seguendo i passi che lo stesso Pacino fa per ricostruire l’immagine e le volontà del grande scrittore irlandese.
In Wilde Salomé appaiono anche diverse guest star degne di nota, tra cui il compianto Gore Vidal e il leader degli U2 Bono Vox.
WILDE SALOME: ESPERIMENTO RIUSCITO?
Al Pacino con Wilde Salomé porta al cinema la propria versione teatrale della grande opera di Oscar Wilde. Proprio in merito a ciò, lo stesso Pacino afferma: “Wilde Salomé è il mio tentativo di fondere l’opera teatrale e il cinema. I due linguaggi possono quasi stridere, essere in contrasto tra loro, la mia speranza è di averli amalgamati al meglio. Fare in modo che questo ibrido funzioni è stato il mio obiettivo: unire tutta la qualità fotografica del cinema a quell’essenza dell’acting che è propria del teatro“.
Al Pacino si paragona a Wilde, in particolare al Wilde contemporaneo alla stesura di “Salomé“.
Il risultato è molto vicino al docufilm. Non sappiamo se il prodotto finale Wilde Salomé corrisponda precisamente alla volontà di Al Pacino. E’ evidente, però, che l’esperimento vada oltre il connubio teatro-cinema, poiché nel film vengono ripresi i dietro le quinte e il backstage dello spettacolo teatrale, le interviste alle guest star e i “cammini dell’ispirazione” di Al Pacino. La pellicola non è quindi né l’opera teatrale, né tantomeno la mera ripresa cinematografica dell’opera teatrale; Wilde Salomé è una sorta di flusso di coscienza, nel quale Pacino ci mostra tutto il percorso che lo ha portato ad incontrare Oscar Wilde e la storia di Salomé.
Chi ama Oscar Wilde, può trovare in Wilde Salomé nuovi spunti interessanti per capire il grande autore irlandese e la sua immensa opera. Chi ama Al Pacino, saprà ricavare dalla pellicola un’immagine diversa dell’attore newyorchese. Sia ben chiaro, Wilde Salomé è un esperimento tra cinema e teatro, tra dramma e documentario. E come tale rappresenta una novità.
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