«Berlusconi sei mafioso? Rispondi!»

«[Vito Ciancimino] con Provenzano si vedeva spesso anche a Roma, fra il 1999 e il 2002. Con altri mafiosi che avevano una grande capacità imprenditoriale faceva investimenti. Con i fratelli Buscemi e con Franco Bonura vennero investiti soldi anche in una grande realizzazione alla periferia di Milano che è stata poi chiamata Milano 2». Queste parole, pronunciate oggi dal figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, se dovessero essere confermate rischiano di far saltare tutto. Se la deposizione di oggi di Massimo Ciancimino dovesse rivelarsi veritiera infatti inguaierebbe moltissimo Silvio Berlusconi.

Se quello che è stato detto oggi al processo per la mancata cattura di Bernardo Provenzano nel 1995 dovesse trovare una qualche conferma, gli scenari risulterebbero imprevedibili. Massimo Ciancimino ha infatti accostato alla scalata al successo di Berlusconi la mafia. Ovviamente è tutto da verificare. Ghedini ha infatti già smentito tutto: «Le dichiarazioni di Ciancimino su Milano Due sono del tutto prive di ogni fondamento fattuale e di ogni logica, e sono smentibili documentalmente in ogni momento. Tutti i flussi finanziari di Milano Due, operazione immobiliare che ancor oggi è da considerarsi una delle migliori realizzazioni nel nostro paese sono più che trasparenti e sono stati più volte oggetto di accurati controlli e verifiche. Tutte le risultanze hanno dimostrato la provenienza assolutamente lecita di tutto il denaro impiegato. Argomentare gli asseriti finanziamenti mafiosi è evidentemente diffamatorio, il che sarà facilmente comprovabile nelle appropriate sedi giudiziarie».

Noi ricordiamo solo tre piccole domande poste qualche annetto fa sulla stessa delicata questione, citandole letteralmente così come furono pubblicate:

1) «Il 26 settembre 1968, la sua Edilnord Sas acquistò dal conte Bonzi l’intera area dove lei, signor Berlusconi, edificherà Milano2. Lei pagò il terreno 4.250 lire al metro, per un totale di oltre tre miliardi di lire. Questa somma, nel ‘68, quando lei aveva 32 anni e nessun patrimonio familiare a disposizione, era di enorme portata. Oggi, tabelle Istat alla mano, equivarrebbe a oltre 38.739.000.000 di lire. Dopo l’acquisto, lei aprì un gigantesco cantiere edile, il cui costo arriverà a sfiorare i 500 milioni al giorno, che in 4-5 anni edificherà l’area abitativa di Milano2. Tutto questo denaro chi gliel’ha dato, signor Berlusconi? Chi si nascondeva dietro le finanziarie di Lugano? Risponda».

2) «Il 22 maggio 1974 la sua società Edilnord Centri Residenziali Sas compì un aumento di capitale che così arrivò a 600 milioni di lire (4,8 miliardi di oggi. Fonte Istat). Il 22 luglio1975 – un anno dopo – la medesima società eseguì un altro aumento di capitale passando dai suddetti seicento milioni a due miliardi (14 miliardi di oggi. Fonte Istat). Anche in questo caso, che è solo l’esempio di alcune delle tante e fortissime ricapitalizzazioni delle sue società, signor Berlusconi, vogliamo sapere da dove e da chi le sono pervenuti tali ingentissimi capitali in contanti. Se lei non lo spiega signor Berlusconi, si è autorizzati a ritenere che sia denaro di dubbia origine, denaro dell’orribile odore».

3) «Il 15 settembre 1977 la sua società Edilnord Sas, signor Berlusconi, cedette alla neocostituita Milano2 Spa tutto il costruito di Milano2 più alcune aree ancora da edificare. Tuttavia, quel giorno lei decise anche il contestuale cambiamento di nome della società acquirente. Infatti l’impresa Milano2 Spa cominciò a chiamarsi così proprio da quella data. Quando fu fondata a Roma, il 16 settembre ‘74, rispondeva al nome di immobiliare San Martino Spa, “forte” di lire 1.000.000 di capitale e amministrata da Marcello Dell’Utri, il suo “segretario”. Sempre il 15 settembre 1977, quel milione salirà a 500, il 19 luglio 1978 a due miliardi. Un’altra volta: tutto questo denaro da dove arrivò?».

Non si tratta di domande di Di Pietro, Santoro o Travaglio. Questi infatti sono tre dei dieci quesiti che la Padania pose a Berlusconi a partire dall’8 luglio 1998 più o meno quotidianamente, esattamente come ha fatto Repubblica l’anno scorso sullo scandalo Noemi. All’epoca i leghisti ci andavano giù pesante, accompagnando i dieci interrogativi con titoli roboanti come «Berlusconi sei mafioso? Rispondi!». Sono passati oltre dieci anni, ma l’argomento è sempre attuale. Soprattutto se Berlusconi non si degna di rispondere. Chissà che con la sveglia data da Ciancimino junior finalmente la nebbia si diradi.

Alessandro Bampa

Nato nel 1987 a Vicenza, consegue a Padova la laurea triennale in Lettere moderne, quella magistrale in Filologia medievale e il dottorato di ricerca in Filologia romanza. Creatore nel 2009 del blog bile.ilcannocchiale.it (sospeso nel 2011 per collaborare con "Wilditaly" e citato ne "I nuovi mostri" di Oliviero Beha nell’elenco delle "associazioni che a vario titolo rientrino nell’accezione culturale di chi promuove riflessioni sullo stato del Paese”), fino a gennaio 2011 ha fatto parte della redazione della rivista online "Conaltrimezzi", dirigendo le sezioni dedicate all’attualità e al mondo universitario. REDATTORE SEZIONE INTERNI

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