28 Ottobre 2014 : una giornata bellissima.
Roma è, già di suo, una città incredibile: maleducata nei suoi abitanti ma contemporaneamente bella da togliere il respiro; calda ma gelida nella sua crudeltà; caotica ma assieme terribilmente noiosa con i ritardi dei mezzi pubblici, il loro perenne sovraffollamento e i perpetui disservizi quotidiani.
Questi sentimenti contrastanti oggi, chi era a passeggio per la Città Eterna, li ha vissuti ancor di più. Roma sembrava distratta con la sua monotonia e ripetitività da un evento epocale, da un giorno bellissimo per la collettività: l’interrogatorio, da parte della Corte d’Assise di Palermo, di Giorgio Napolitano per la vicenda della trattativa Stato-mafia, avvenuta fra il 1992-1994. Il fatto di per sé dovrebbe essere drammatico, invece non lo è: la democrazia, con tutta la sua forza, è riuscita ad entrare anche nelle stanze impenetrabili del fortino di Napolitano, alias Quirinale, e nelle sue manie, abitudini e superbie senili. Quindi nel sultanato da Rococò che è riuscito a ritagliarsi durante questa sua (eccessivamente lunga) esperienza presidenziale.
Perché la democrazia è sana quando la propria magistratura ha la libertà di processare i potenti, condannarli e inchiodarli a rispondere pubblicamente a delle domande. Ovviamente se i giudici sono liberi e non corrotti. Ma non sembra questo il caso dei magistrati di Palermo.
Possiamo solo immaginare quanto la forza della verità e la sete di giustizia siano entrati in quelle stanze con la propria veemenza, forza quasi ciclopica, per rispondere alle domande su una delle fasi più buie della nostra storia, come quella delle bombe mafiose-statali dei primi anni Novanta.
La stampa è già dedita ad addolcire la caramella: il Presidente ha risposto a tutte le domande, non si è sottratto all’interrogatorio (mentre è stato costretto dalla legge, vigente anche per lui, e dalla Corte) ed è stato collaborativo. Anche loro, così innamorati di Re Giorgio e sempre appassionati al racconto nazionale dei tweet e dei gusti culinari di Renzi, sono tornati in terra sul fronte del mondo libero.
Oggi è un giorno bellissimo per tutti noi, persone oneste e non reticenti di “indicibili accordi”, e per la verità: perché sta uscendo fuori tutta la merda che non ha permesso, e non permette tuttora, al nostro Paese di cambiare pagina e guardare finalmente avanti.