A Beautiful Day, quella contrapposizione tra violenza e tenerezza nel film di Lynne Ramsay

La cineasta Lynne Ramsay continua ad esplorare le sfumature della violenza e lo fa tornando al cinema con una pellicola presentata innanzitutto a Cannes e, in tale ambito, vincitrice della Palma d’oro per la miglior sceneggiatura e la miglior interpretazione maschile.

a-beautiful-day

A Beautiful Day è il dramma del reale che incontra la messinscena e si ritrova a dover affrontare i demoni che quotidianamente hanno dato forma al dolore, in una pellicola sostenuta tutta dalle massicce spalle del protagonista Joaquin Phoenix e sospinta dalle cicatrici che l’uomo continua a portare sulla propria pelle.

Si definisce un sicario, ma Joe è molto più di questo. È un giustiziere, una macchina della morte che può essere letale quando gli viene richiesto. Eppure nella vita è un figlio tenero, che sa mostrare un’innata delicatezza tutta indirizzata verso la cura dell’ormai anziana madre. Un lavoro però che, assieme al suo passato, non può far altro che tormentarlo, in un continuo tentare di porre fine alla propria vita senza riuscire mai a morire. Tra i disturbi della propria infanzia e spargimenti di sangue, Joe si ritrova incastrato in un piano più grande di lui. Cercherà però di venirne fuori, provando a salvare la piccola Nina (Ekaterina Samsonov).

Il binomio colori e suoni

a beautiful dayÈ un lavoro di colori e suoni quello attuato da A Beautiful Day. Un binomio che va plasmando il film, esplicandosi attraverso suggestioni visuali e uditive, tanto da dominare la pellicola e a rendere il film qualcosa da vivere attraverso i diversi sensi. La fotografia di Thomas Townend tinge le atmosfere con una tavolozza scarna, combinando di volta in volta il rosso letale e il verde della vita, che si stagliano alternandosi decisivi sullo sfondo e sul viso dei personaggi, determinandone quasi il destino. E mentre un fascio di luce colorato taglia la scena, le sonorità di Jonny Greenwood martellano la quiete apparente che dona distensione al film. Momenti di sfogo – quelli musicali – rispetto alla placidità visuale che Lynne Ramsay compone con la sua regia, dando forma ad un film di contrasti e conflitti che vanno affrontati su più piani, sia tecnici che umani.

Anche Joe, protagonista indiscusso e quasi unico della pellicola, si muove in virtù delle combinazioni in antitesi che ribolliscono all’interno del proprio animo. Un uomo che trasforma il proprio trascorso in rabbia da sfogare contro chi pratica il male, tirando fuori una brutalità animalesca che si consuma con velocità serpentina, in esatta opposizione con la calma narrazione di A Beautiful Day.

Quel macigno di nome Joaquin Phoenix

a beautiful dayQuello di Joaquin Phoenix, che porta una fisicità possente nel film, tale da invadere lo schermo, è un personaggio che ricerca la fuga nella morte, ma porta il carico della propria coscienza come un macigno di cui non potrà mai liberarsi. Cercare di abbandonare questa vita per dare finalmente pace ai propri giorni e insieme l’impossibilità di poter compiere il gesto estremo perché cosciente di dover mettere a disposizione il proprio dolore e utilizzarlo per aiutare.

Una riflessione sulle bestialità degli uomini, della contemporaneità, che passa tutta per il filtro del mezzo cinematografico e fa di un problema che passa solitamente muto e inosservato la spinta per un racconto di durezza e sentimento, violenza esplicita e delicatezza inaspettata. La crudeltà di A Beautiful Day sostenuta con potenza da Joaquin Phoenix, un volto e un corpo in grado di sostenere da soli un’intera storia.

A Beautiful Day è nei cinema dal 1° maggio distribuito da Europictures

 

SE QUESTO ARTICOLO TI È PIACIUTO, SOSTIENI WILD ITALY CON UNA DONAZIONE!

 

Fonte Immagini: Studio Lucherini Pignatelli

Martina Barone

Martina Barone è nata a Roma nel 1996. Appena diplomata al Liceo Classico Pilo Albertelli, è pronta a seguire all’università corsi inerenti al cinema e tutti i suoi più vari aspetti. Ama la settima arte in tutte le sue forme, la sua capacità di trasporti in luoghi lontani e diversi e di farti immergere in storie sempre nuove. Ama poterne parlare e poterne scrivere. COLLABORATRICE SEZIONE CULTURA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Shares