A tu per tu con la scrittrice Ilaria Militello
Il mondo della scrittura è molto insidioso, per questo molti scrittori emergenti fanno fatica a vivere il sogno e, dopo qualche anno, gettano la spugna. Ilaria Militello è una di quelle, invece, che non ha mai smesso di crederci e, finalmente, dopo qualche anno è riuscita a raccogliere i primi frutti della sua passione.
Siamo andati a trovarla per saperne di più su quello che ora è diventato il suo lavoro, ma soprattutto sulla pubblicazione in self e sulle case editrici.
Come hai iniziato a scrivere?
“Da ragazza ho sempre scritto, ma, più che altro riempivo quaderni di pensieri e sfoghi. Ho iniziato a scrivere veramente, e per veramente intendo un romanzo, a ventidue anni. Avevo, di fatto, iniziato a sviluppare una storia d’amore che non ho mai concluso, poi nel 2009 ho avuto l’ispirazione per Love Vampire. Inizialmente pensavo ne venisse fuori un racconto, poi invece si è dilungato ed è diventato romanzo per poi arrivare ad essere una saga”
A quando risale la tua prima pubblicazione?
“Gennaio 2013, quando ho pubblicato il primo capitolo di Love Vampire, una saga fantasy ambientata in Irlanda, nella contea di Cork. La storia parla di una ragazza di nome Lùlea che, dopo la morte della mamma, si trasferisce dai nonni materni nel paese di Wilsey (nome inventato). Lì incontra un ragazzo, Alex. I due si innamorano , si sentono attratti fortemente l’uno dall’altra e molte volte hanno una sensazione di dejia-vu quando vivono alcuni momenti assieme. Ma non è solo questo lo strano mistero che devono risolvere, ce ne sono ben altri, in primis Lùlea dovrà capire chi è davvero Alex e quando lo scoprirà, automaticamente verrà a conoscenza di un passato e delle discendenze che non sapeva di avere. Non è la solita storia del bel vampiro che si innamora della ragazza comune, no, lei non è una ragazza come tante, in lei c’è molto di più e scoprirà di far parte del mondo di Alex molto di più di quanto credeva. Tutti i nodi verranno però al pettine nel secondo capitolo, Love Vampire Verità. Il primo capitolo, sostanzialmente, è molto più soft, mentre nel secondo ci saranno alcuni colpi di scena”.
Collabori con una casa editrice o lavori in self publishing?
“Entrambe. Love Vampire e Un desiderio inaspettato, un romanzo M/M, sono stati pubblicati in self con la Youcanprint, mentre Little Rosie con una casa editrice.
Pubblicare in self è una bella sfida, ma si ha anche più libertà e poi i diritti del tuo lavoro sono esclusivamente tuoi.
Spesso molti pensano che quando un autore si auto-pubblica significa che non vale niente, che si è pubblicato da solo perché nessuna casa editrice lo ha accettato, ma non è vero. Purtroppo esistono molte case che se ne approfittano, che sfruttano gli autori e poi nemmeno danno loro il sostegno e la visibilità che meritano e allora forse è meglio pubblicarsi da sé e gestirsi da soli, perché dare dei diritti su un tuo lavoro a chi non gliene frega nulla non è per niente giusto”.
Il tuo ultimo romanzo è Little Rosie. Di che parla?
“E’ un fantasy, ambientato in un mondo parallelo a quello degli esseri umani, popolato da angeli neri e angeli bianchi, in perenne conflitto tra loro ma che al tempo stesso coesistono, tenendo a bada le differenze e l’odio reciproco che nutrono l’un l’altro.
Rosie è una ragazzina timida che ama leggere ma viene emarginata un po’ perché lei, figlia di due angeli bianchi, purtroppo non ha ancora le ali, è nata senza e nessuno si spiega il motivo, non è mai successo. La piccola partirà assieme al suo amico Cassio e i suoi cugini, angeli neri, alla ricerca del fratello scomparso e durante questo viaggio riuscirà sia a risolvere questo grosso punto interrogativo che si porta dietro, sia a scoprire un qualcosa che le darà la forza di continuare a lottare e ad affrontare la sua vita”.
Notte dei cristalli è un racconto breve che hai pubblicato per la Giornata della Memoria. Secondo te quanto è importante ricordare attraverso la scrittura?
“Notte dei cristalli inizialmente doveva essere una storia di sole due pagine da pubblicare sul mio blog. Mentre però ero in fase di stesura mi sono dilungata parecchio ed è uscito fuori un racconto breve. Non riesco mai ad essere riduttiva, tanto più quando si parla della Giornata della Memoria. Ci sarebbe così tanto da dire, da scrivere e da ricordare.
Per rispondere alla tua domanda: certo che è importante ricordare ed è importante farlo anche scrivendo. Spesso le parole che non fissiamo su un foglio di carta vengono dimenticate con il tempo. Se un pensiero invece è scritto, c’è una traccia, rimarrà per sempre e vicende come la Shoah, come i campi di concentramento meritano parole e parole riversate su migliaia di libri. Solo avendo memoria di cosa è successo prima si può guardare al futuro con maggiore consapevolezza”.
Hai progetti in cantiere? Qualche nuova pubblicazione?
“Moltissimi. Al momento sto rileggendo il terzo capitolo della saga Love Vampire che presto andrà in editing, a breve uscirà anche Nora Mills, un mio romanzo a puntate su Amazon, e sto facendo valutare due romanzi. Ovviamente ho molte altre idee per la testa quindi di sicuro avrò molti altri libri da scrivere e da pubblicare”.
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