Alcune riflessioni dopo l’attentato al Premier

Dopo l’attentato al Premier dei giorni scorsi, in molti si sono affannati ad affermare tutto e il contrario di tutto, in uno stato di confusione generale che serve solo a far capire che, se realmente la figura dell’attuale Presidente de Consiglio dovesse in qualche modo essere messa da parte, l’accozzaglia di incapaci di cui si circonda, non resisterebbe al potere più di 2 minuti.

La prima riflessione che andrebbe fatta, è quella che riguarda la sicurezza del Premier: ha ragione il Ministro Maroni quando afferma che il Presidente poteva anche essere ucciso, bastava semplicemente essere più organizzati di un solitario malato di mente; l’imponente schiera di bodyguard  Poliziotti e Carabinieri, ha fatto acqua da tutte le parti, sono chiarissime le immagini in cui l’aggressore, prima di scagliare la statuina, prende la mira per qualche secondo senza che nessuno faccia caso a lui, questo è un fatto incredibile se si pensa che Berlusconi dovrebbe essere il cittadino più protetto d’Italia. Quindi lo stesso Maroni, ha torto marcio quando afferma che non ha nulla da eccepire sul responsabile dell’organizzazione della sicurezza del Presidente, e ha torto marcio il Ministro La Russa, quando elogia le forze dell’ordine per aver “prontamente”  bloccato l’assalitore, difendendolo anche dal linciaggio..col cavolo; se domenica qualcuno avesse voluto organizzare qualcosa più di un improvvisato tiro al bersaglio, avrebbe avuto via libera. Anche i comportamenti del Premier non aiutano, se è vero che lui stesso aveva espresso preoccupazione al suo portavoce Bonaiuti prima dell’intervento, come mai dopo se n è andato a spasso tra la gente come se niente lo preoccupasse? (forse credeva davvero di essere Superman).

Veniamo poi ai commenti, lo slogan, lo ha sdoganato per l’occasione l’On. Casini, quel “senza ma e senza se” adesso lo ripete anche mia madre quando decide cosa cucinare la sera: “oggi minestrone, senza ma e senza se”…; e poi, da un lato tutti a predicare l’abbassamento dei toni, il ritorno al dialogo, pace, amore e fantasia, e dall’altro: i mandanti sono Di Pietro, Travaglio, Santoro e Facebook (è di stamattina addirittura il giudizio di tale Don Verzè il quale indica precisamente Di Pietro come mandante esterno dell’attentato, un vero timorato di Dio) piuttosto che: se l’è cercata, se lo merita, ha cominciato lui, ben gli sta e via discorrendo.

Secondo me, bisognerebbe sempre basarsi sui dati di fatto (cosa praticamente impossibile nell’ attuale panorama politico italiano) e cioè:

Il Presidente del Consiglio ha subito un attentato da parte di isolato malato di mente, l’episodio è gravissimo e va condannato (senza ma e senza se..);

Sicuramente c è qualcosa da rivedere nell’organizzazione della sicurezza del Premier;

Se, invece di urlare dalla mattina alla sera le cose più disparate tipo: i fucili di Bossi, i magistrati malati di mente o il Presidente della Repubblica comunista traditore di Berlusconi, i vadano o possano morire ammazzati del duo Brunetta La Russa, le infinite stupidaggini di Gasparri o Capezzone, fino ai Mafioso, Corruttore, Pedofilo, Puttaniere, Dittatore, Fascista e Grande Puffo, si cercasse di dialogare sui reali problemi del paese cercando magari a tempo perso qualche soluzione alla crisi che ci sta sommergendo, forse il clima non sarebbe così esasperato;

detto questo, speriamo che il Presidente ritorni presto al suo posto per continuare a governare il paese come stava facendo (vabbè non esageriamo..).

Tutto il resto appartiene al solito teatrino che non si è interrotto nemmeno davanti al viso sanguinante di un Capo di Stato, nella battaglia contro i gruppi di Fb, si nota la malafede della politica e l’idiozia della gente, per quanti gruppi che osannano Tartaglia come se fosse un eroe, ve ne sono altrettanti che inneggiano alla sua morte, ma non vengono considerati violenti; anche il Ministro Alfano, che ha dichiarato, per stemperare i toni come predicato, tra l’altro, dal Presidente della Repubblica: “non è il gesto di un malato di mente ma c’è un disegno preciso”, ha ragione, un gesto da vero malato di mente, è stato quello di mettere uno come lui come Ministro della Giustizia.

Una nota particolare invece meriterebbero quei gruppi di Fb trasformati per l’occasione in gruppi solidali al Premier, è proprio questa l’essenza del “Berlusconismo” dilagante contro il quale bisogna lottare, cioè la mentalità di fare le cose fregando il prossimo, facendo i furbi, approfittando dei propri privilegi per fare i propri interessi; non credo che il Premier avesse bisogno di questa ennesima truffa per trovare consensi….in fondo è stato votato dalla maggioranza degli italiani….

VINCENZO PACILE’

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