Alla scoperta del Krav Maga con l’istruttore Daniele Rossi

La violenza sulle donne è la piaga contro la quale bisogna irrimediabilmente lottare in modo incisivo, molto più di quanto è stato fatto in passato. Daniele Rossi è insegnante di una disciplina chiamata Krav Maga e insegna alle persone a difendersi. Tiene anche un corso di difesa per sole donne, per insegnarle che non sono sole, che hanno la possibilità di essere più forti. Wild Italy ha incontrato il maestro Rossi per saperne di più su questa disciplina. Questo è ciò che ci ha raccontato.

Che cos’è il Krav Maga e dove nasce?

3642_361341453985502_1730309381_nKrav Maga in ebraico “combattimento a contatto/corpo a corpo” è il sistema ufficiale di difesa personale e combattimento disarmato dell’esercito israeliano. E’ stato creato da Imi Lichtenfeld un ebreo ungherese ex circense praticante di boxe, lotta e jujistu. Poliziotto nelle strade di Bratislava si accorse che i sistemi ufficiali non erano realmente efficaci nel combattimento reale da strada, quindi codificò in base alle proprie esperienze il Krav Maga.

A metà degli anni 40’ sotto la spinta di un sempre più diffuso antisemitismo nei paesi dell’est europeo Imi si trasferì in Palestina diventando capo istruttore dell Haganà la formazione paramilitare ebraica, e successivamente capo istruttore del neo nato stato di Israele. Il Krav Maga oltre ad essere utilizzato da tutti i reparti dell’esercito e polizia israeliani è molto diffuso in moltissime unità militari e di polizia in moltissimi paesi del mondo, in quanto sistema pratico, logico e quindi efficace. E’ composta da tecnica, tattica, psicologia e fisiologia.

Da quanto lo insegni e dove?

Sono diventato istruttore di Krav Maga nel 2001, uno dei primi certificati in Italia. Venivo già da esperienze nelle arti marziali e negli sport da combattimento. Avevo già praticato Krav Maga in uno dei miei frequenti viaggi in Israele, visto che parte della mia famiglia vive a Haifa. Al momento i miei corsi si svolgono: MAR-GIO dalle 19.00 alle 20.00 presso la palestra Golden Power (aperto a tutti). MAR-GIO dalle 21.00 alle 22.00 presso la palestra Minigym via Bartolome Cristofori, 15 (aperto a tutti). MER dalle 20.30 alle 21.30 presso il Centro Culturale Lehaim via Prati di Papa, 11 (solo donne).

Qual è il tuo target di allievi?

Non esiste un target specifico di allievo. I miei corsi sono frequentati dal Maresciallo dei Carabinieri Paracadutisti in servizio operativo, alla mamma che va a fare la spesa. L’età è compresa dai 16 anni ai 60. Non sono richiesti standard fisici specifici.  Esistono ovviamente corsi  a richiesta per Forze dell’Ordine, militari o sicurezza privata che hanno un impostazione diversa.

Ci sono molte strutture in Italia, che tu sappia, che insegnano questa arte marziale?

Ci sono molti corsi in Italia sotto varie federazioni, associazioni, ecc. Questo determina chiaramente un abbassamento del livello tecnico degli insegnanti e quindi ovviamente degli allievi. Molti “maestri” di arti marziali fiutando il business dopo un infarinatura sommaria sul Krav Maga hanno attivato corsi che non sono assolutamente in linea con gli standard. Il Krav Maga non è un appendice ma un sistema autonomo.

Puoi parlarci del corso dedicato alle donne per la difesa contro le violenze? Come è nato e con quale obiettivo? E’ rivolto solamente alle donne o prevede la partecipazione dei uomini?

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Il corso Sicurezza Donna nasce da una necessità oggettiva legata alla recrudescenza dei reati violenti commessi nei confronti delle donne. Il corso è articolato in 8 lezioni, in cui viene tenuto in considerazione il fattore fisico (una donna non è forte come un uomo), l’aspetto psicologico, la prevenzione e l’aspetto puramente tecnico della difesa personale, cioè come e dove colpire. La comunicazione e esercizi con graduali aumenti di difficoltà. Gli uomini in questi corsi fungono solo da “aggressori”, al fine di abituare le allieve ad una reale presenza.

Quant’è diffusa, oggi, la violenza sulle donne?

Purtroppo l’Italia è il paese dell’Unione Europea con il più alto numero di reati violenti nei confronti delle donne. Questo è determinato in parte da un fattore culturale, si tenga presente che fino alla fine degli anni ’80 lo stupro di una donna era considerato reato contro la morale e non contro la persona, negli anni ’60 in Italia era ancora depenalizzabile l’omicidio d’onore, cioè l’uomo che trovava la moglie in flagranza di adulterio poteva ucciderla cavandosela con una pena lieve. Inoltre la legge che regola il reato di Stalking è stata introdotta da poco, è confusa e poco efficace.

 

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Miriam Spizzichino

Studia Scienze della comunicazione presso l’Università di Roma Tre. Nota blogger esperta di moda, gestisce da tempo due blog personali, Pensieri Senza Confini e Rebel Fashion Blog. Scrive su diversi giornali, quali Shalom, Lusso Style e Fanpage. Nel dicembre 2013 è uscito il suo primo libro: Le malattie del nostro mondo. COLLABORATRICE SEZIONE CULTURA.

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