Andrea Boccalini, “Forze Nuove”: al Leica Store venti scatti per raccontare Torpignattara
E’ il Leica Store di Piazza di Spagna, nel cuore di Roma, ad ospitare i venti scatti di Andrea Boccalini . La mostra fotografica, inaugurata lo scorso 21 dicembre, si intitola: “Forze nuove – Cronache da Torpignattara“.
Andrea Boccalini vive lì, a Torpignattara, periferia est della Capitale. La racconta attraverso l’obiettivo della sua macchina fotografica. La vive nell’essenza della sua quotidianità fatta non solo della veracità popolare delle periferie romane, ma anche e soprattutto di un melting pot di culture e tradizioni che arrivano dall’America Latina, dal Sud Est Asiatico, dal Medioriente.
Gli scatti infatti svelano un volto inaspettato di un territorio dal passato travagliato. Un territorio che ora si rinnova e si rivaluta grazie alla presenza di etnie diverse e perfettamente integrate, fra loro e con chi a Torpignattara è nato. Volti immortalati per la strada, nei bar, nei cortili dei palazzi, nei negozi. Volti che, con il loro arrivo, hanno spalancato le finestre della borgata sul mondo aprendo le sue porte e permettendogli di uscire dal macigno dei pregiudizi e luoghi comuni alimentati, quasi sempre, soltanto da quella parte di istituzioni e opinione pubblica che è ben lontana da realtà in cui il multiculturalismo è la forza di una comunità.
Gli scatti sono vivi, mettono in risalto la vivacità di esistenze cosmopolite che dovrebbero essere erette a modello di integrazione e tolleranza, ma che invece sono spesso condannate ai margini e bersaglio di radicati falsi pregiudizi.
Ma chi è Andrea Boccalini?
Primo Leica Ambassador e docente della Leica Akademie, Andrea Boccalini inizia la sua carriera come fotoreporter in Guatemala e contemporaneamente si dedica anche alla fotografia di scena e di concerti, lavorando e vivendo in tutto il mondo. Questo gli ha permesso di avere uno sguardo più critico e meno ghettizzante sulle periferie delle grandi metropoli come Roma, riuscendo a coglierne l’essenza e scrollare di dosso al termine periferia le sue accezioni più negative. La periferia intesa da Boccalini è sinonimo di aggregazione, integrazione, convivenza, umanità, ma soprattutto di riscatto sociale e scoperta del mondo da parte di coloro per cui il mondo è il cortile di un alloggio popolare.
Attraverso questo progetto dunque, Boccalini si è riproposto di fornire, con l’immediatezza e l’efficacia della sua fotografia, una risposta tangibile al continuo sterile alimentarsi di tensioni e contrapposizioni irrintracciabili poi di fatto nella concretezza di una convivenza, sebbene non sempre semplice, pacifica, costruttiva e produttiva per l’individuo e per la comunità tutta.
La mostra è aperta al pubblico fino al 16 gennaio 2018.
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