Banda Bassotti, addio a Angelo “Sigaro” Conti, chitarra e voce della band
Ci ha lasciato a 62 anni Angelo “Sigaro” Conti, membro fondatore della Banda Bassotti, storico gruppo combat rock/ska-punk della Capitale.
La Banda Bassotti è stata (ed è ancora) una di quelle realtà musicali tanto solide quanto atipiche perché, nonostante il successo internazionale, non ha mai rinunciato alle proprie radici, al lavoro in cantiere e alla solidarietà verso le classi più svantaggiate e verso i più deboli.
Sigaro e la Banda Bassotti sono stati un punto di riferimento fortissimo per il punk italiano e hanno influenzato decine e decine di gruppi. A lasciarci, però, non è solo un pezzo della storia della musica italiana: quello che oggi piangiamo è un amico e un fratello.
È difficile in questi momenti non essere retorici, Sigaro ci mancherà perché con lui se ne va una voce importante del panorama musicale ma non è solo questo perché per chi, come il sottoscritto, ha iniziato a fare musica anche grazie alla Banda Bassotti viene a mancare uno dei pilastri della propria formazione musicale e il senso di smarrimento è davvero forte.
Per quanto mi riguarda il primo ricordo della Banda Bassotti è arrivato all’inizio degli anni 2000, tardivamente rispetto ai fan della prima ora, ma è stata una folgorazione a livello musicale e culturale: possibile che si potesse usare la musica per far arrivare i propri ideali e il proprio pensiero in maniera diretta, sì, ma anche così ponderata?
Eravamo giovanissimi, ma questa domanda ci ha spinto verso uno strumento musicale, verso il bisogno di scrivere testi nostri e verso quello che sarebbe poi stato il nostro pensiero politico e umano.
Ci eravamo persi il periodo di Figli della stessa rabbia, di Bella Ciao e di Avanzo de cantiere, eravamo troppo giovani, ma con il live al Villaggio Globale a Roma del 2001, abbiamo finalmente avuto chiara la nostra direzione a livello musicale e concettuale.
Ovviamente c’è stato molto altro oltre la Banda Bassotti, ma quella scintilla, quel guizzo, è partito proprio da là ed è rimasto con noi fino a oggi.
Sono arrivati poi i concerti, a volte su un palco altre volte sotto, i chilometri in macchina e le nottate passate con le cuffie nelle orecchie ad ascoltare quei dischi fino allo sfinimento, per trarre ispirazione (forse) o per sentire una voce amica: la voce di Sigaro, quella di Picchio, due voci molto diverse, sgraziate se vogliamo, ma voci forti e fuori dal coro a cui dobbiamo molto e proprio per questo niente potrà mai farcele dimenticare, nemmeno questa assenza inaspettata che ha colto tutti alla sprovvista.
Per questo e per altri mille motivi oggi non vorrei usare la solita retorica di chi ha scoperto l’esistenza della Banda Bassotti solo ieri. Mi piacerebbe ricordare Sigaro per quello che è stato: un grande artista, un grande poeta e soprattutto una parte importante nella mia formazione musicale e in quella di molte altre persone.
Grazie, Angelo, perché ci hai detto che eravamo “gajardi” come era “gajardo” il nome della band. Grazie perché tutto quello che oggi rimane nel panorama punk è anche colpa tua e della tua musica. E grazie perché tu e la Banda avete dato una direzione a tante persone e ci avete fatto vedere una Roma più giusta e più tollerante. Per tutte le volte sotto al palco e per tutte la parole che ci hai lasciato, grazie.
“Regalerà i suoi anni migliori alla libertà
Corto Circuito nel braccio e nel cuore = solidarietà
se il qualunquismo ti abbassa l’umore lui ti sorriderà
se l’egoismo si affaccia al balcone il pugno partirà
Animo forte e rebel non ha rispetto per Santi e Prepotenti
su macchine in divisa non sono i suoi eroi. Ma chi è…
Sono un avanzo di cantiere rifiuto della società
la gente per bene il giorno va a rubare e se la prenderanno piangerà…
Sono un avanzo di cantiere rifiuto questa società
che ti ringrazia a calci nel sedere e toglie il pane a chi non ce l’ha….”
SE QUESTO ARTICOLO TI È PIACIUTO, SOSTIENI WILD ITALY CON UNA DONAZIONE!