Benetton connection: la finanza
Una famiglia di cui si sa tutto e niente al tempo stesso. E’ il 1965 quando i Benetton, famiglia trevigiana doc, fondano la famosa catena di abbigliamento omonima, oggi multinazionale di grande successo.
Nel corso degli anni però il loro giro di affari è andato molto oltre i vestiti e ha investito fette sempre più consistenti dell’economia italiana.
Sono già diversi mesi che tentiamo di ricostruire a puntate gli intrecci che questa famiglia ha in società che spaziano dalla ristorazione ai viaggi, fino ai cda dei gruppi editoriali.
Oggi è l’ultima puntata, l’ultimo capitolo di questo viaggio. Parleremo del settore della finanza.
In questo campo i Benetton vantano partecipazioni azionarie minori, ma non per questo meno importanti visto che gli permettono di avere un piede dentro ambienti importanti.
Andando in ordine crescente abbiamo in primis l’1,83% che la Edizione srl ha nella Banca Leonardo, banca d’affari privata, operante a livello europeo, fondata dagli agenti di cambio Attilio Ventura e Gian Luigi Milla insieme ad Alberto Foglia, banchiere di Lugano.
Un piede l’azienda dei Benetton ce l’ha anche nel gruppo B degli investitori presenti nel Patto di sindacato di Mediobanca. In questo caso parliamo del 2,16% delle partecipazioni azionarie.
Successivamente abbiamo il 4,773% di azioni che sempre la Edizione ha nel gruppo Pirelli .
Ultima tappa, il controllo del 58,99% di 21Investimenti spa (21Partners), società in questo caso fondata nel 1992 da uno dei Benetton, Alessandro. Come si legge sul sito ufficiale, la 21Partners: “è un gruppo europeo di private equity con oltre 50 dipendenti ed uffici a Treviso, Parigi, Milano, Ginevra e Varsavia . 21 Partners gestisce cinque fondi chiusi sottoscritti da investitori istituzionali internazionali per un totale di Euro 1,2 miliardi”.
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