Testa a testa scudetto: quali sono le possibilità del Napoli?

Sabato 2 aprile, Juventus-Empoli 1 a 0. Domenica 3 aprile, Udinese-Napoli 3-1: questo il verdetto della 31°giornata del campionato italiano di Serie A, che permette ai bianconeri di allungare prepotentemente in testa alla classifica a sole sette giornate dal termine. La classifica recita: Juventus 73, Napoli 67. La rincorsa dei partenopei verso quello che sarebbe il terzo scudetto della loro storia si fa sempre più utopica. Attraverso un’analisi approfondita sulle due pretendenti al titolo, proveremo a spiegare come le possibilità di vedere il Napoli aggiudicarsi questo campionato siano ormai ridotte al lumicino.

Calendario

Fonte: img.sportmediaset.mediaset.it/
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Il vantaggio di 6 punti, con gli scontri diretti favorevoli alla squadra di Allegri, a 7 giornate dal termine del campionato, sembra un margine oggettivamente incolmabile per il Napoli, anche alla luce di un calendario abbastanza agevole che vedrà la Juventus di scena a San Siro contro il Milan e al Franchi contro la Fiorentina; Palermo, Verona, Carpi, Lazio e Sampdoria sono avversarie che sulla carta hanno poche potenzialità e notevoli carenze strutturali per poter impensierire la corazzata bianconera. Dal canto suo, il Napoli, oltre a dover fare i conti in tasca alla Vecchia Signora, dovrà affrontare in trasferta Inter, Roma e Torino, e la possibilità di fare bottino pieno appare molto complicata.

Difesa

Coloro che etichettano la Serie A come campionato difensivista, dove prevalgono la tattica e l’organizzazione difensiva, sono sorretti dalle statistiche. Quasi sempre chi ha la miglior difesa vince il campionato: dall’inizio del nuovo millennio (2000-2001), solo tre volte lo scudetto è stato vinto senza l’ausilio della difesa meno battuta del campionato. L’annata corrente 2015-2016, al momento sembra non essere un’eccezione: i soli 16 gol subiti dalla Juventus, contro i 27 del Napoli stanno rappresentando una spinta fondamentale verso il 5°scudetto consecutivo. Individualmente i vari Bonucci, Barzagli e Chiellini hanno qualcosa in più sia dal punto di vista dell’esperienza, sia dal punto di vista della qualità rispetto a Raul Albiol e Koulibaly, ma ciò che fa la differenza è il sistema di gioco delle squadre: i bianconeri hanno dimostrato di essere una squadra granitica in tutti i reparti e in ogni circostanza (primato di imbattibilità di Buffon docet), mentre la squadra di Maurizio Sarri è incappata non di rado in prove negative dal punto di vista difensivo.

CONDIZIONE FISICA

L’ultima vittoria casalinga del Napoli contro il Genoa aveva fatto risuonare qualche campanello d’allarme, soprattutto per la prestazione offerta dagli Azzurri; è evidente come la squadra sia in netto debito d’ossigeno dopo una corsa di testa da agosto ad oggi. La rosa non dispone di scelte affidabili in panchina e Sarri ha preferito puntare costantemente su un 11 predefinito e collaudato; con un sistema di gioco che richiede un alto dispendio di energie, è innegabile come i giocatori siano spremuti al massimo e stiano pagando la fatica in questo rush finale. (NB: Dalle statistiche sul minutaggio si nota lo stacco netto tra i primi undici e il resto della rosa). La Juventus, invece, può contare su una panchina lunga e di qualità, dando la possibilità ad Allegri di ruotare i giocatori e preservare i migliori nei momenti più importanti.

Fonte: images2.gazzettaobjects.it/
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HIGUAIN E SARRI, SEGNALI DI NERVOSISMO

Veleggiare a lungo in testa alla classifica non è mai facile, soprattutto per una squadra come il Napoli non abituata a calcare con costanza la prima posizione di classifica. Le continue lamentele del tecnico per il fatto di dover giocare spesso dopo la Juventus nelle ultime giornate, erano apparse del tutto fuori luogo e sembravano volessero puntare ad addossare ad altri la colpa di possibili debacle della sua squadra.

Tutta la pressione accumulata in questa lunga volata scudetto si è ampiamente evidenziata nel lunch-match di domenica a Udine: i due leader maximi degli Azzurri, Sarri e Higuain, hanno manifestato il loro malessere nel convivere con questa situazione di perenne pressione, pagandone le conseguenze con l’allontanamento dal campo. La squalifica di 4 giornate comminata dal giudice sportivo ai danni del “Pipita”, in attesa del ricorso, risuona come la resa definitiva del Napoli, e mette probabilmente una pietra tombale sulle ambizioni dei partenopei di aggiudicarsi lo scudetto. A fare da contraltare al nervosismo azzurro, la calma olimpica mostrata dai bianconeri durante tutto l’arco del campionato, nonostante la falsa partenza che alla 10° giornata li vedeva a 11 punti di distanza dalla vetta; presa la testa della classifica alla 25° giornata, con la vittoria nello scontro diretto contro il Napoli, non l’hanno più mollata, a dimostrazione di una maggior tenuta mentale.

Nonostante le basse probabilità di vincere lo scudetto, non bisogna assolutamente considerare fallimentare la stagione del Napoli, soprattutto confrontandola con le ultime stagioni targate Rafa Benitez. Sarri ha fatto un ottimo lavoro e ha posto le basi per gli anni a venire, in cui la società di De Laurentiis occuperà stabilmente un ruolo di primo piano in Italia, e forse anche in Europa.

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Lorenzo Piersanti

Diplomato al liceo scientifico statale Louis Pasteur, studia Scienze della Comunicazione presso l'Università di Roma Tre. Amante dello sport in generale, in particolar modo del calcio e del tennis. COLLABORATORE SEZIONE SPORT

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