David di Donatello 2016: la rimonta del cinema italiano
60° edizione dei David di Donatello, i premi cinematografici nostrani equivalenti ai più celebri Oscar. Tante le pellicole in gara in questa edizione. «E’ stato un anno particolare – commenta Matteo Garrone, vincitore del premio per la miglior regia grazie al suo Il Racconto dei Racconti – : si tratta di tutti film molto validi, appartenenti a generi diversi, che per ogni genere sono riusciti a trovare un pubblico». Non a caso il film di Garrone è stato il primo “medieval fantasy” realizzato nel nostro paese. L’adattamento cinematografico della raccolta di fiabe di Giambattista Basile ha anche vinto il premio al “miglior direttore della fotografia” (un commosso Peter Suschitzky, che ha dedicato la vittoria al padre di 104 anni), alla “miglior scenografia” (realizzata da Dimitri Capuani e Alessia Anfuso), al costumista (Massimo Canti Parrini), per il “miglior trucco” (Gino Tamagnini con Valter Casotto e Luigi D’Andrea), per le acconciature (di Francesco Pegoretti) e per i “favolosi”- è proprio il caso di dirlo in questo caso – effetti speciali firmati Makinarium.
Altro film ad aver sbancato – non solo alla rassegna ma anche al botteghino – è stato Lo chiamavano Jeeg Robot, l’ “action-hero movie” di Gabriele Mainetti (che si è aggiudicato il premio come “miglior regista esordiente”), di nuovo in sala in questi giorni per ulteriori proiezioni. Candidata a ben sedici statuette, la pellicola ne ha conquistate 7. A fare da capofila, come “miglior attore protagonista”, un incredibile Claudio Santamaria che si è presentato sul palco visibilmente stempiato e con i pochi capelli rimasti tenuti lunghi, a causa del nuovo film che sta girando. Gli altri premi: “miglior attrice protagonista” per l’esordiente (e bravissima) ex-Grande Fratello, Ilenia Pastorelli; “miglior attore non protagonista”, il geniale Luca Marinelli, perfetto “Joker alla romana”; “miglior attrice non protagonista” è Ilenia Truppo, che nel film interpreta Nunzia, la spietata boss napoletana; “miglior montaggio”(Jacopo Quadri, Andrea Maguolo con la collaborazione di Federico Conforti) e “miglior produttore” a Rai Cinema e Goon Films.
Il David di Donatello come “miglior film” è andato invece a Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese. Il regista, nel momento in cui è stato chiamato sul palco, ha voluto insieme a lui tutto il cast ed i membri dello staff presenti in sala e si è detto veramente stupito in quanto – queste le sue parole – «scusate l’emozione ma faccio commedie e non sono abituato a vincere premi».

La pellicola ha anche ricevuto il David alla “miglior sceneggiatura”, che è stata scritta sempre da Genovese insieme a Filippo Bologna, Paolo Costella, Paola Mammini e Rolando Ravello. Perfetti sconosciuti, Il 14 aprile 2016, verrà per altro presentato al celebre Tribeca Film Festival di New York, nell’ambito della “International Narrative Competition”.
Le categorie “miglior colonna sonora” e “miglior canzone originale” sono state entrambe vinte dal compositore statunitense David Lang – già candidato all’Oscar – per il nuovo film di Paolo Sorrentino, Youth – la giovinezza.
La particolarità dell’edizione 2016 dei David di Donatello è che ad aver trionfato sugli altri, ex-aequo per un totale di sette statuette a testa, sono stati due film di genere fantastico (Lo chiamavano Jeeg Robot ed Il Racconto dei Racconti, per l’appunto) quando solitamente in Italia non se ne producono molti, specie se indirizzati al grande pubblico.
Che sia finalmente giunto il tempo della rivalsa per il nostro cinema?
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