“Dopo la mafia arriva Arcigay”. Ma Lucio Malan dimentica i guai giudiziari del suo partito

Piemontese, ex leghista ed ora senatore di Forza Italia, aggiungendo la sua ferma opposizione al ddl Cirinnà sulle unioni civili. Questo il profilo di Lucio Malan che ieri ha voluto aggiornare il suo curriculum con un tweet pietoso.

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“Dopo la mafia arrivano loro”, in riferimento all’Arcigay, la più grande e importante associazione italiana in difesa di lesbiche, gay, bisex e trans.

L’allusione è legata alla notizia dell’assegnazione di uno spazio – confiscato alla mafia – all’Arcigay di Messina per l’apertura di una casa d’accoglienza rivolta alle persone LGBT (lesbiche, gay, bisex e trans) cacciate di casa a causa della propria condizione. Evidentemente questo a Malan deve aver dato fastidio. Anche se forse dovrebbe più infastidire e indignare il fatto che in Italia non sia ancora attiva nessuna casa di accoglienza di questo tipo, a differenza di tante esperienze internazionali.

Ecco però, a prescindere da questo, forse ci sono tante cose che in questo paese possono dare fastidio. Potremmo iniziare con i tanti scandali giudiziari che hanno coinvolto eminenti esponenti di Forza Italia adesso e del Popolo della Libertà prima. Forse scandali che non sconvolgono Malan ma probabilmente un po’ più gravi dell’apertura di una casa d’accoglienza. E che magari destano un po’ più di indignazione.

Malan si ricorda, ed esempio, che il suo Presidente di partito nonché ex Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha una condanna definitiva per frode fiscale?

Malan si ricorda che uno dei fondatori della prima Forza Italia, Marcello Dell’Utri, è condannato per concorso esterno in associazione mafiosa? Proprio quella mafia a cui fa succedere l’Arcigay!

Ecco forse Malan non ha neanche mai provato imbarazzo a sedersi in Parlamento tra manciate di deputati e senatori del suo partito indagati, rinviati a giudizio e/o condannati in via definitiva.

A Malan, dunque, cosa dà fastidio? Un partito con condannati o una Messina con una speranza per i giovani LGBT cacciati di casa?

Francesco Angeli

Originario di Campobasso, vive attualmente a Roma. Politologo, specializzato in Unione Europea, è cronista di Wild Italy sin dalla sua fondazione e da ottobre 2014 passa alla sezione blogger. Presidente Arcigay Roma. BLOGGER DI WILD ITALY

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