F1, Gp Canada: PAGELLE
Michael Schumacher: 4/5
Forse i troppi problemi tecnici gli faranno comprendere che l’ora di smetterla di fare il bambino è già passata. Oppure glielo faranno capire i suoi meccanici, gli stessi meccanici che oggi hanno tentato di riportare nella propria sede il DRS di Schumi a suon di pugni, lo stesso DRS che, nel giro precedente, gli aveva fatto fare un po’ di rally.
Jenson Button: 5
Perde 6 posizioni rispetto alla griglia di partenza e conclude 16esimo. Alterna podi a prestazioni anonime: carriera ricca d’insuccessi, ascesa sfolgorante e declino altrettanto ripido. Questo mix non si addice a un candidato al titolo.
Pastor Maldonado: 6-
Penalizzazioni in griglia a non finire per il vincitore del Gp di Spagna, che, nonostante tutto, risale dalla 22esima posizione alla 13. Voto d’incoraggiamento.
Felipe Massa: 5.5
Parte sesto, ingaggia subito una bagarre entusiasmante con Rosberg, che lo precede di una posizione, lo supera dopo poco e finisce in testacoda il giro successivo. Perde 9 secondi e non riesce più a rientrare tra i protagonisti dell’azione. Conclude decimo.
Kimi Räikkönen; 6
Gran Premio anonimo tanto quanto quello di Button, ma, al contrario del pilota McLaren, racimola quattro posizioni e taglia il traguardo ottavo.
Marc Webber: 6.5
Parte quarto, ma deve subito cedere il passo a chi lo segue. Quando Massa finisce in testacoda, lo sostituisce nella bagarre con Rosberg, ma non riesce a tenere il ritmo del tedesco, anche se conclude alle sue spalle. Sufficiente, anche se, tenendo conto delle prestazioni della passata stagione, verrebbe da storcere il naso.
Nico Rosberg: 8
L’unica nota positiva della giornata è il giovane biondino: quando c’è da lottare, lui è sempre nella mischia. Liquida tutti gli avversari – eccetto Felipe, che si autoelimina – ed entusiasma gli spettatori. Peccato non riesca ad agganciare i primi e perda una posizione rispetto alla griglia di partenza, chiudendo sesto.
Fernando Alonso: 6/7
Leader del mondiale fino alla vigilia del Gp, riesce a tenere il passo di Vettel e Hamilton per tutta la gara. Spinge come un forsennato quando la vettura glielo concede, ma sbaglia tattica, e le gomme lo lasciano quasi a piedi. Perde la testa del mondiale e fa brutta figura in gara: voto alto perché la colpa non è del tutto sua.
Sebastian Vettel: 6/7
Parte in pole, ma, così come Alonso, sbaglia tattica, salvo poi salvarsi in corner rientrando ai box a pochi giri dalla fine, per montare gomme nuove e partire alla ribalta. Passa dal secondo al terzo posto in classifica generale, arrivando ad un punto da Alonso, ma a tre – come prima della gara – rispetto al primo. Prestazione sottotono e ruolo marginale nella gara: è sempre in mezzo, adombrato da chi lo segue e lo precede. La lungimiranza nell’effettuare l’ultimo pit-stop, però, non è da premiare.
Sergio Perez: 7
Qualcuno, molto probabilmente, non sa ancora chi sia. Molto probabilmente – ancora – quando qualcuno l’avrà visto passare per terzo sotto la bandiera a scacchi, avrà esclamato: “ma che cazz… ci fa lì quello?”. Parte 15esimo e chiude sul podio: mica male, no?
Romain Grosjean: 6/7
Vale lo stesso discorso fatto per Perez, solo che Romain apriva la quarta fila in griglia di partenza.
Lewis Hamilton: 8.5
Gara simile a quella di Alonso, ma con qualche problema tecnico in più (la gomma posteriore destra non è bloccata subito durante il secondo pit-stop). Al contrario dello spagnolo, azzecca la tattica, pregando Dio, Allah, Buddha e Spongebob (non aveva tempo di fare lo schizzinoso) che le gomme di Fernando e Sebastian si sciolgano prima del traguardo. Inoltre, era l’unico dei big a mancare tra i vincitori di un Gp nella stagione 2012. Mezzo punto in più per questo.
PIETRO CANCIAN
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