Governo a Puntate – Bonino, la pacifica belligerante

Ecco la seconda puntata delle biografie del nostro nuovo Governo Letta. E’ il turno di Emma Bonino, Ministro degli Esteri e uno dei personaggi principali della politica italiana negli ultimi quarant’anni.

bonino3        Ministro degli Esteri: Emma Bonino (Radicali)

Bra (CN), 1948. Si laurea in Lingue e letterature straniere alla Bocconi nel ’72. Nel 1973 ha contribuito a fondare il Centro d’Informazione sulla sterilizzazione e l’aborto e nel 1975 entra in politica con il Partito Radicale. Nel ’76, a 28 anni, viene eletta alla Camera. Nel ’78 è una delle maggiori accusatrici del Presidente Leone (che sarà portato a dimettersi), salvo poi scusarsi pubblicamente con lui nel 1998. Nel ’78 è eletta al Parlamento europeo. Tra l”80 e l’81 lavora all’istituzione di una Corte Penale Internazionale, oggi esistente. Nell’87 manifesta a Varsavia contro la dittatura comunista venendo arrestata ed espulsa dalla Polonia.  Nel 1989 è Presidente del Partito Radicale Transnazionale.

Nel ’90 viene arrestata negli Stati Uniti per disobbedienza civile: distribuiva siringhe sterili ai tossicodipendenti in contravvenzione alla legge USA che,per l’acquisto delle siringhe,  richiedeva la prescrizione medica. Nel 1993 incontra il Dalai Lama e con lui tiene una conferenza stampa in cui lancia una mobilitazione per la libertà del popolo tibetano.

Eletta nel 1994 con il Polo delle Libertà, entra a far parte del gruppo parlamentare di Forza Italia. Viene indicata dal primo governo Berlusconi come Commissario Europeo ricevendo le deleghe alla politica dei consumatori, della pesca e dell’Ufficio europeo per l’Aiuto Umanitario d’Emergenza.

bonino kabul

Nel 1995 è il primo membro della commissione europea a mettere piede in Bosnia dopo guerra. La Bonino prende una posizione netta e ferma nei confronti delle istituzioni europee accusate di immobilismo e menefreghismo nei confronti della situazione balcanica. Arriverà a dire, da non violenta, che si trova addirittura ad invocare l’uso della forza da parte della comunità internazionale per mettere fine ai crimini contro l’umanità che vengono impunemente perpetrati in un angolo d’Europa chiamato Bosnia (Cor.Sera).

 

In seguito allo scandalo che ha riguardato il Commissario Edith Cresson, l’intera Commissione Santer, di cui fa parte la Bonino, si dimette. Un gruppo di “saggi” nominato dalle istituzioni europee emise delle valutazioni sull’operato della commissione e diverse critiche furono mosse anche alla Bonino.

Nel 1999 presenta la Lista Bonino alle elezioni europee ottenendo il risultato storico dell’8,5%. Fino al 2009 si occupa di diritti civili organizzando numerose conferenze e forum di discussione in giro per il mondo volti a sensibilizzare le opinioni pubbliche e i governi verso temi di libertà personali e diritti civili. Per esempio la campagna contro la Mutilazione Genitale Femminile, contro la pena di morte e a favore della democrazia e dei diritti umani nel mondo arabo. Nel 2006 si presenta alle elezioni con una nuova formazione politica la Rosa nel Pugno, nata dall’unione fra i Radicali e i Socialisti Democratici di Boselli. La RnP ottiene un deludente 2,6% sufficiente ad eleggere 18 parlamentari e dopo 12 anni Emma Bonino rientra nel Parlamento Italiano.

Durante la formazione del Prodi II la Bonino chiede di ricoprire l’incarico di Ministro della Difesa. Ottiene il dicastero delle Politiche Europee e, immediatamente dopo, quello del Commercio Internazionale. Nel 2008 viene eletta al Senato con il PD e viene incaricata come Vicepresidente del Senato.

Nel 2010 è la candidata di centrosinistra alla Presidenza della regione Lazio ma viene sconfitta da Renata Polverini. Concita De Gregorio ha dichiarato che la sconfitta della Bonino alle regionali del Lazio sarebbe legata ad una trattativa tra i finiani e i vertici del PD che, in cambio del “sabotaggio” della campagna di Emma Bonino, avrebbero ottenuto la sfiducia dei finiani al Governo Berlusconi.

Nel 2013 si ricandida al Parlamento nazionale con la lista radicale “Amnistia e Libertà” ma non viene rieletta. Il nome di Emma Bonino, però, al di là delle elezioni e delle trombature, è sempre stato un nome forte in seno all’opinione pubblica italiana.

Più volte candidata “d’opinione e di sondaggio” alla Presidenza della Repubblica, si è fatto il suo nome, per ultimo, nell’elezione che ha visto vincitore, per la seconda volta, Giorgio Napolitano.

(Nella prossima puntata: Mauro, un letterato alla Difesa; Cancellieri, il volto tecnico dello Stato; Saccomanni, l’ultimo dei Bankieri)

 

MARCELLO FADDA

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