House of Cards, la politica del successo

di Nicolò Savini e Sergio Pannocchia

Frank Underwood una volta disse “Quelli che sono al vertice della catena alimentare non possono avere nessuna pietà. Esiste una regola sola: o cacci oppure vieni cacciato”. Questo, in breve, è House of Cards, political drama prodotto da Netflix con protagonista Kevin Spacey. Adattamento dell’omonimo romanzo scritto da Michael Dobbs, la serie ha raccolto innumerevoli consensi da critica e pubblico tanto da appassionare anche il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.

Fonte: ncplus.pl
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Gli intrighi del potere

Dopo la mancata nomina a Segretario di stato, parte la scalata di Francis J. Underwood che da deputato al Congresso nel V Distretto della Carolina del Sud diventerà il Presidente degli Stati Uniti d’America. Con doppi giochi e astuti piani politici, Frank mette ai suoi piedi un’intera classe politica; questo grazie anche all’appoggio della moglie Claire che nel corso degli episodi passa da fedele consigliera a potenziale minaccia dando vita a un vero e proprio rapporto odi et amo. Tra mille congetture e altrettanti colpi di scena si svolgono sotto trame dei vari personaggi secondari legati agli Underwood e alla vita politica alla Casa Bianca.

Dentro la Casa Bianca

Siamo di fronte, per la prima volta, a una serie che ci catapulta letteralmente all’interno della White House, mostrandoci le numerose sfaccettature e dinamiche caratterizzanti del mondo politico. Nonostante ciò, lo sceneggiatore Beau Willimon è riuscito a raccontare in modo fluido e accessibile anche le più difficoltose questioni politiche come lo scontro con la Russia iniziato nella terza stagione e tutt’ora al centro dello show.

A conferma di questo, lo stesso Presidente Obama ha riconosciuto l’incredibile lavoro svolto dall’intera troupe televisiva: House of Cards è così simile alla vita reale, che sono più i punti in comune piuttosto che le differenze.

Fonte: wired.com
Fonte: wired.com

Pioggia di Nomination

Miglior serie drammatica, miglior attore protagonista in una serie drammatica per Kevin Spacey, miglior attrice protagonista in una serie drammatica per Robin Wright. Queste sono solo 3 delle numerose nomination che ha ricevuto la serie prodotta da Netflix nella sua prima stagione. La stessa Wright ha, poi, vinto un Golden Globe. Nella seconda stagione, invece, sono aumentate le nomination che hanno toccato quota 13. È inoltre la prima serie TV distribuita online a ricevere così tante candidature.

Un puzzle perfetto

Al contrario delle altre serie tv, House of Cards si distacca dalla solita banalità e arrivata alla quarta stagione, in onda su Sky Atlantic, si conferma come uno dei migliori prodotti televisivi attualmente in onda. Anno dopo anno, lo show, nonostante i numerosi ingressi e adii di personaggi, ha il merito di essere riuscito a mantenere sempre il proprio stile, integrando nuove trame con quelle preesistenti. Un incastro perfetto che costruisce, di fatto, un puzzle che riesce a tenere con il fiato sospeso milioni di telespettatori.

Fonte: youtube.com
Fonte: youtube.com

Il futuro della serie

Visto il successo ottenuto in queste quattro stagioni, è possibile immaginare un futuro roseo per la serie dato che lo scorso 29 gennaio, infatti, è stato annunciato il rinnovo a una quinta stagione. Il primo cambiamento già ufficiale è il cambio dello showrunner: Beau Willimon lascierà lo show dopo le prime esaltanti stagioni, per far posto a Melissa James Gibson e Frank Pugliese. Tanti sono i possibili scenari che il pubblico può immaginare, ma la speranza è quella di poter continuare a seguire le vicende del leader che non ha mai paura di guardarvi negli occhi e che vi dice in cosa crede, il leader che l’America merita, Frank Underwood.

 

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