I 316 adepti!

Se qualcuno si aspettava un risultato diverso gli consiglio di lasciar perdere ogni altra idea di politica. Di questa politica intendo; una politica che, diciamolo, non ha nulla a che fare con la politica vera che è esercitata negli altri stati. In Italia per politica si intende scambio di poltrone, favori personali, dibattiti televisivi, campagne elettorali infinite, ecc. Per loro, risanare un paese o condurlo semplicemente verso il futuro, non ha importanza.

Quella di oggi è l’ennesima conferma di questo sistema malato che chiamiamo Italia. Una classe politica che vive di ricatti, rendiconti e favori. Le frasi che sono uscite fra ieri ed oggi sono un’ulteriore prova di quello che andiamo dicendo da anni. “Avrò la maggioranza, vorrei vedere!” (Silvio Berlusconi), “Guai a chi molla” (Il Giornale). Non serve fare la parafrasi di queste affermazioni. Sono parole che non lasciano spazio ad altre interpretazioni. Il ricatto a cui sono sottoposti tutti quelli che oggi hanno votato la fiducia è davanti agli occhi di tutti. Il primo problema è questa legge elettorale che prevede solo nominati e non eletti; il secondo è la compravendita alla quale questi personaggi sono stati sottoposti. C’è pure l’affermazione della Mussolini che disegna in maniera limpida e impeccabile queste cose: “Scilipoti restituisca tutto ciò che ha avuto!”.

Ecco perchè non bisogna stupirsi se la maggioranza si vede solo quando si va alla conta e quando questa è decisiva per le sorti di Berlusconi e invece, quando si tratta dell’Italia, se ne sbattono le palle e vanno in giro a fare i nababbi a spese nostre. Non servono altre parole a quelle già espresse. Ripetere sempre le stesse cose porta solo alla noia e rischia di portare la gente a non avere più voglia di informarsi. È un diktat che i pubblicitari conoscono bene: la reiterazione infinita di un messaggio porta piano piano alla assuefazione e al desiderio di non vedere più quel messaggio e, di conseguenza, quel prodotto. Con la politica però si ha l’effetto contrario. La consapevolezza è la benzina necessaria a far funzionare un corpo che ragiona. Il sapere è il fulcro della nostra esistenza, perchè una mente che non sà, è una materia inanimata.

Quindi diamo solo i numeri e chiudiamola quà. 316 si e 301 no. La fiducia è stata approvata. L’Italia ci ha rimesso come sempre.

GIAMPAOLO ROSSI
giampross@katamail.com

Giampaolo Rossi

Residente a Belluno, studia all’Università Alma Mater Studiorum di Bologna alla facoltà di Lettere, con indirizzo storico, per poi specializzarsi in giornalismo. giampross@katamail.com

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