L’Italia a Euro 2016: dove si può arrivare?

A poco più di due mesi dall’inizio degli Europei di calcio, competizione che quest’anno andrà in scena in Francia, è tempo di capire se l’Italia di Conte può davvero arrivare fino in fondo. Provando a fare una panoramica generale sulla truppa azzurra, confrontiamo la nostra nazionale con le altre compagini di Euro 2016, nel tentativo di delineare un possibile obiettivo per l’Italia.

UN GIRONE DI FERRO.

Euro 2016: Girone E
Euro 2016: Girone E

L’urna del sorteggio degli Europei francesi è stata tutt’altro che magnanima con gli azzurri, sorteggiati nel girone E con il Belgio (numero 1 nel ranking FIFA), la Svezia di Ibrahimovic, e l‘Irlanda. Considerando che l’Italia, non facendo parte delle teste di serie, avrebbe sicuramente pescato una big, il gruppo E può essere tutto sommato definito come un vero e proprio “girone di ferro“.

PIU’ OMBRE CHE LUCI.

E’ stata un’Italia a due facce, quella vista prima nella convincente prova contro la Spagna e quella bruttissima, invece, in scena nella debacle tedesca di martedì sera. Nell’1-1 contro le furie rosse, l’undici di Conte aveva sfornato un’ottima prestazione, costruita sulla quasi perfetta organizzazione tattica, con una squadra corta e compatta nei 30 metri, veloce nel ripartire e nel fare male alla retroguardia iberica.

Complice, forse, anche il turn over fatto dal ct nella sfida contro la Germania, l’Italia vista all’Allianz Arena è sembrata una lontana parente di quella scena in campo giovedì scorso ad Udine. I campioni del mondo in carica hanno letteralmente dominato, surclassando per 4-1 la truppa italiana, colpevole, di fatto, di aver sbagliato subito l’approccio alla gara; gli azzurri, infatti, non sono mai riusciti ad essere mai efficaci con gli esterni del 3-4-3, e con i due centrocampisti centrali, Montolivo e Thiago Motta, sempre troppo lenti e poco dinamici nel velocizzare l’azione.

Il pesante ko con i teutonici ha di fatto messo in luce i limiti della squadra italiana; su tutti, l’assenza di alternative valide ai titolari, visto che molti giocatori hanno poca esperienza internazionale e presentano evidenti lacune tecniche, rispetto ai fedelissimi del ct.

UN GAP CHE PESA COME UN MACIGNO.

Conte era stato chiaro nel post-partita del match contro la Spagna: il gap con le grandi non era affatto diminuito, e dopo il ko con la Germania anche i più ottimisti se ne sono resi conto.

Germany v Italy - International FriendlyDal punto di vista qualitativo, attualmente gli azzurri risultano nettamente inferiori a Spagna, Francia, Belgio e la Germania stessa. Le principali compagini europee possono vantare di avere a disposizione molti top players, presenti nei più importanti campionati internazionali, consentendo ai vari tecnici di avere ampia scelta; a detta di Conte, invece, su 100 calciatori azzurri a disposizione, soltanto 34 sarebbero convocabili per la nazionale italiana.

Va comunque riconosciuto l’enorme lavoro fatto dal ct nel poco tempo avuto a disposizione; l’Italia, ora, ha assunto un’identità tattica precisa, essendo diventata, per quanto possibile, una squadra solida, compatta, forte fisicamente e veloce sulle fasce. Possiamo dire che Conte ha compensato con le sue scelte, seppur di poco, i limiti tecnici dei singoli.

LE POSSIBILITA’ DEGLI AZZURRI.

Conte ripartirà dai suoi 16 fedelissimi uomini che hanno guadagnato la qualificazione ai gironi dell’europeo, completando la rosa con alcune discrete alternative. Attualmente le possibilità di vittoria finale dell’Italia sono assai remote; non bastano, infatti, la competenza del commissario tecnico – che tra l’altro diventerà il nuovo manager del Chelsea una volta conclusa la campagna europea – e nemmeno l’aver creato un gruppo di pochi uomini sul quale il ct possa fare affidamento.

Il raggiugimento delle migliori 8 d’Europa rappresenterebbe un ottimo risultato, se si considerano non tanto le tradizioni della nostra nazionale, quanto le effettive possibilità della rosa. Tuttavia, le speranze di molti sono rappresentate dalle imprese che gli azzurri hanno saputo compiere nel recente passato, come la finale della scorsa edizione degli Europei, persa solo contro gli invincibili spagnoli, o la vittoria del Mondiale del 2006 in Germania; tornei nei quali l’Italia è riuscita ad ottenere risultati partendo da autentica outsider. La speranza è che la storia si possa ripetere.

 

SE QUESTO ARTICOLO TI E’ PIACIUTO, SOSTIENI WILD ITALY CON UNA DONAZIONE!

Nicolò Savini

Diplomato al "Liceo Scientifico Statale Louis Pasteur" di Roma, studia Scienze della Comunicazione a Roma Tre. Ama lo sport, in particolare il calcio, la musica e il cinema. E' redattore di News24Italy, occupandosi della sezione dedicata al calcio. COLLABORATORE SEZIONE SPORT

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Shares